STRUMENTI CULTURALI

del Magazzeno Storico Verbanese

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Nominativo:
Alardi, Virginia
Descrizione Personaggio:
Madre fondatrice del monastero delle cappuccine (poi della Visitazione) di Arona
Luogo e Data di Nascita:
Mondovì,  floruit 1600 [...]
Luogo e Data di Morte:
[Arona],  1650 ago 15
Testo completo:
Prima madre e istitutrice del monastero suddetto fu la venerabile Virginia Alardi, nativa di Mondovì (1600), e di un casato assai illustre non meno per nobiltà di sangue che per virtù. Chiamata da Dio per mezzo dell`arciprete Ponzone alla scuola della perfezione nel chiostro, venne da Milano, dove allora si trovava, ad Arona l`anno 1645, e fu la pietra fondamentale del nuovo monastero, nel quale le sue figlie oggi pur vi fioriscono occupate nell`educazione della gioventù e fedeli imitatrici delle virtù di una tanta madre. Donna Virginia però non sopravvisse lungamente alla fondazione di questo monastero. Esercitatasi pel corso di cinque anni in continue pratiche di penitenza, il 15 agosto dell`anno 1650 poco dopo di avere formalmente vestito l`abito di cappuccina, spirò nel bacio del suo celeste Sposo Gesù. La sua vita fu scritta diffusamente da frate Angelo Maria da S. Filippo (Quadrio, al secolo), Agostiniano scalzo, e pubblicata in Milano nel 1693, in 8.°
Morto, come si disse, anche il Ponzoni, queste religiose intorno all`anno 1659 mutarono l`abito di cappuccine in quello delle monache della Visitazione di S. Francesco di Sales, per opera singolarmente della suddetta contessa D`Adda Borromeo, la quale dopo di essere colle molte sue liberalità concorsa col Ven. Ponzone alla fondazione di questo monastero, rimasta vedova del co. Carlo Borromeo, vestì anch`essa l`abito claustrale ed ivi finì santamente l`onorata ed esemplare sua vita.
Non si deve omettere, che in questo monastero fiorirono inoltre per santità di vita non ordinaria alcune vergini, meritevoli di essere ricordate all`edificazione delle anime pie. Tali sono una suor Maria Isabella Perego, nata in Arona l`anno 1637. Entrata ancor giovanetta in questo Sacro ritiro, e provata da Dio con gravi tribolazioni d`ogni maniera sì di spirito, sì di corpo, quale giglio purissimo tra le spine, si perfezionò ognora più fino alla morte, avvenutale l`anno 1717, il settantesimo nono della sua età. Era stata favorita da Dio del dono della profezia, del discernimento degli spiriti e dell`intelligenza della Sacra Scrittura. La sua vita fu scritta da una religiosa del suo medesiomo istituto e pubblicata in Milano nel 1750.
Anche suor Francesca Maddalena Mellerio, nata in Domodossola l`anno 1721, vestì di 24 anni l`abito delle Salesiane in questo monastero di Arona, dove morì nel 1789 in età di anni 67 colla fama di una grande serva di Dio. La sua vita fu scritta in lingua francese da suor Ignazia Teresa Caccia e stampata verso il 1791, e ultimamente dall`avv. Francesco Scaciga Della Silva, non ha guari defunto, tre le Vite di Ossolani illustri, Domodossola, 1847, in 8°, pag. 291-296.
Da questo monastero poi di Arona ebbero origine altri due, cioè quello di Alzate e quello di Milano. Il secondo, chiamato di S. Sofia, fu fondato sotto il cardinale Erba Odescalchi l`anno 1713 da suor Clara Maria Odescalchi, nativa di Arona e tenuta anch`essa in grande concetto di santità tanto in vita che dopo morte.1



1 Racconta il Medoni (pag. 130 e seg. dell`op. cit.) che «un altro monastero sotto il titolo della Visitazione esisteva pure nelle vicinanze di Arona in epoca anteriore alla erezione del suddetto. Era stato fondato nel territorio di Dormello nel sito anche oggi chiamato La Madonna della Fontana. Il Vescovo Bescapè che nel 1612 scrisse la sua Novaria sacra, fa menzione di questo chiostro parlando di Dormello a (o Dromelum, come lo scrive in Latino, pag. 73) e dice: a quo non longo est ecclesia Sanctae Mariae, ubi olim fuit Coenobium Virginum. Non si ha però alcun dato per desumere quando e da chi sia stato fondato, e quando cessasse di esistere. Gli atti notarili di questo archivio indicano ch`esistesse nel secolo XVI, poichè trovo che nel maggio del 1530 n`era abbadessa certa Pellegrina De Coiro, e la trovo a ancora in tale carica nel febbraio del 1546. Al presente però non vi è alcuna traccia di detto chiostro, tranne della Chiesa, la quale per verità dimostra il gusto e l`architettura del secolo XIII o XIV al più. Si vedono delle dipinture sul muro interno, che segnano se non la o medesima epoca, un`altra non di molto posteriore. Vi è dipinta la Visita di Maria vergine a Santa Maria Elisabetta, ed è ripetuta in un`ancona scolta in legno, che posa sull`altare, di antico intaglio. Esiste pure la fontana che diede nome al luogo ed al minimo smovere delle zolle di quei contorni si scoprono cementi ammucchiati, e o rottami, che indicano di fatto un diroccamento di qualche esteso edifizio in quel luogo».
Ho riferito intero questo brano anche per avvertire, che le monache di questo monastero, delle quali il Ven. Bescapè ha taciuto il nome, non devono confondersi con quelle della Visitazione, istituite da S. Francesco di Sales nel 1610, e quindi colle nostre di Arona; e che se furono così chiamate, come scrive il Medoni, l`origine volgare dì questo loro nome, non può attribuirsi che al fatto della Visitazione di Maria a Elisabetta, ivi dipinta; e che perciò la regola da esse professata dovette essere al tutto diversa da quella professata dalle Salesiane del suddetto nostro Monastero.

Autore:
[Vincenzo De Vit]
A Cura di:
   [Francesco Malingamba]

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Biografia Carlo Alessandro Pisoni

Carlo Alessandro Pisoni (Luino, 1962 - Varese, 2021). Seguendo le orme del padre Pier Giacomo, dal 1991 al 2017 è stato conservatore, per gentile concessione dei principi Borromeo, dell'Archivio Borromeo dell'Isola Bella. Appassionato studioso e ricercatore, ha sempre voluto mettere a disposizione degli altri conoscenze e scoperte, togliendo la polvere dai fatti che riguardano Lago Maggiore e dintorni; insieme a studiosi e amici, ha riportato alla luce tradizioni, eventi e personaggi passati dal lago, condividendoli con la sua gente.

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