BONADO FRANCESCO
Tra gli uomini illustri d`Angera trovo ricordato dal nostro Pesidestro (I.c. pag. 82), prete Francesco Bonado, che fiorì nel secolo XVI, e fu autore di un dotto commentario specialmente sulle epistole di S. Paolo, che fu pubblicato in Basilea in un volume in 8.° col titolo: In novi testamenti maiorem partem, hoc est in Evangelia et epistolas Pauli omnes, poemata, etc. L`avvertimento al Lettore premesso in questa Raccolta porta la data del 1542. Aggiunge il detto Pesidestro, che nella biblioteca Cravenna [sic, per Crevenna] in Amsterdam esisteva un monumento innalzato a questo dotto prete.
Si può però a giusto titolo dubitare, se questo poeta celebre ai suoi tempi ci appartenga; poiché da altri senza ombra di esitazione è chiamato francese, nativo di Xaintes o Saintes, la Mediolanum Sanctorum dei Latini nell`Aquitania, che forse è quella, che potè dar luogo all`equivoco. Difatto sulla fede di Uberto Mireo così scrive di lui il Moreri nel Dizionario citato:
BONADE (François) de Xaintes, Prétre de S. Jean d`Angely, qui vivoit en 1531, a publié le Pseautier en vers Elégiaques. Il composà aussi des Commentaires sur le Cantique, sur les Lamentations de Jérémie, sur les Epitres de Saint Paul, un Traité De triumphali resurrectione Christi, etc. Aubert le Mire, De Script. Saec. XVI.
Non v`ha dubbio che questo sia il Bonado ricordato dal Pesidestro quale prete d`Angera. Per una strana coincidenza però, che io non saprei spiegare, ma che merita di essere presa in considerazione, nella Raccolta latina delle Orazioni funebri fatta dal celebre Sassone Simone Schard, e pubblicata in Francoforte nel 1566, T. 2, pag. 61 si legge un carme di lui con questo titolo: Querela et Solamen invictissimi Galliarum regis Francisci I, super lamentabilis Domini Delphini morte per Franciscum Bonadum Santonensem ANGERIAE a sacris Musis PRESBYTERUM.
Potrebbe essere che da Saintes siasi venuto a stabilire in Angera e quivi abbia dato fine ai suoi giorni. Questo spiegherebbe il doppio suo titolo, cioè di Santonensem per ragione della sua patria natale, e di Angeriae a sacris Musis presbyterum: per ragione della sua patria adottiva.
Aggiungerò ancora che questo secondo titolo trova un altro confronto nell`Angeriacensis o Angleriacensis, col quale ricorre in altra Collezione, che s`intitola: Deliciae C. poetarum huius superiorisque aevi illustrium Pars I, collectore Ranutio Ghero (anagramma di Iano Grutero), Francofurti, 1609 nella quale alla pag. 652, vi ha pure un carme sotto il nome Bonadi Francisci Angleriacensis col titolo: Reges Gallorum.
Se la mia conghiettura, della quale dubito io stesso, poiché I`aggiunto Angleriacensis potrebbe anche essere la traduzione latina del luogo di S. Giovanni d`Angely, del quale era prete, od avere ad ogni modo altra causa, essa può bastar tuttavia a spiegare l`origine di questa sua attribuzione alla nostra Angera.
- Autore:
- [Vincenzo De Vit]
- A Cura di:
- [Anna Elena Galli]
- e con modifiche e integrazioni di:
- [Gioacchino Civelli]
- Allegati:
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Carlo Alessandro Pisoni (Luino, 1962 - Varese, 2021). Seguendo le orme del padre Pier Giacomo,
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