Giuseppe Bottelli, figlio di Saverio, nacque in Arona il 19 marzo 1763. Iniziato ancor giovanetto alla carriera ecclesiastica attese agli studii letterarii e filosofici nei Seminarii della diocesi di Milano, ove di que` giorni sedevano maestri quei preclari ingegni del Bossi, del Bonsignori, del Mussi (quest`ultimo suo compaesano), cotanto benemeriti di ogni scolastica disciplina e singolarmente della bella Latinità. Fu certo da essi che egli apprese quell`amore alle lettere Latine, nelle quali sempre si compiacque.
Fu laureato in teologia all`Università di Pavia: promosso al Sacerdozio ritornò in patria, e vi fu nominato cappellano regio nella Chiesa dei SS. Gratiniano e Felino. Quivi sollecito di uno de` più nobili officii Sacerdotali si diede allo studio della sacra eloquenza, e n`ebbe lode di robusto, dotto e sentenzioso oratore: ma non andò guari, che la cagionevole salute gli fe legge di togliersi da ogni arringo e di smettere qualsiasi faticosa esercitazione. Per la qual cosa fu costretto nel più bel fiore degli anni di raccogliersi a vita tutto affatto privata.
Si dedicò per quanto gliel consentiva la mal ferma salute agli studii per amore e diletto: raccolse una scelta e copiosa libreria, alla quale non mancarono anche opere di medicina; della quale non poco si occupava. Molti sono i lavori di lui rimasti inediti. Tra questi uno solo vide la luce dopo la sua morte, con questo titolo:
I Sepolcri di Ugo Foscolo, d`Ippolito Pindemonti e di Giovanni Torti, tradotti in esametri latini dall`ab. Giuseppe Bottelli con un sermone e tre lettere inedite del Foscolo e un discorso preliminare d`Achille Mauri, Milano, 1843, in 8.°
Era valente eziandio in comporre epigrafi latine, che in gran parte perirono: né trascurò perciò lo studio delle Lettere Italiane.
Negli ultimi anni della vita si tenne costantemente in patria e le fu largo di consigli e di aiuti in quei tempi sì procellosi, che furono alla fine del passato e al principio di questo secolo. Non avendo altri prossimi parenti prima di morire si accordò col fratello, cav. Luigi, che della sua parte si erogassero cinquanta mila franchi allo scopo di provvedere le pubbliche scuole di Arona di un corso intero ginnasiale, ed inoltre che del censo comune si sopperisse del pari alle spese necessarie per l`ingrandimento e il restauro dell`edificio destinato alle stesse, e perché fossero eziando arricchite di una sufficiente suppellettile di libri da scegliersi dalla sua libreria. Morì il 19 luglio 1841.
I comuni amici Alessandro Manzoni, Giovanni Torti e Tommaso Grossi gli dettarono la seguente epigrafe da collocarsi sulla sua tomba, riferita anche dal Medoni (l.c. pag. 318):
ALLA MEMORIA
DEL SACERDOTE GIUSEPPE BOTTELLI
DOTTORE DI SACRA TEOLOGIA E DIRITTO CANONICO
UOMO DI FORTE INGEGNO
CHE DAI SACRI LETTERARII CIVILI OFFICII
PER AVVERSA SALUTE
RACCOLTOSI A VITA PRIVATA
NELLA QUIETE OPEROSA
VISSE ALLA PATRIA AGLI STUDII AGLI AMICI
ONORATO DAL PUBBLICO RISPETTO
E DALLA STIMA DEI DOTTI
SCHIETTO CORTESE BENEFICO
A QUANTI IL CONOBBERO
CARISSIMO
NATO AD ARONA IL GIORNO XIX MARZO MDCCLXIII
MORTO IL GIORNO XIX LUGLIO MDCCCXLI
LUIGI FRATELLO
DELL`AMARO DISTACCO INCONSOLABILE
P.
I nobili intendimenti di Giuseppe furono appieno eseguiti per cura del fratello Luigi sul disegno dell`architetto A. Pisoni di Milano. Accresciuto così l`antico fabbricato di nuove aule poté servire non meno all`uso delle scuole, che a quello del Municipio, che tiene colà le sue riunioni, e vi ha inoltre la sua segreteria e il suo archivio, mentre anche le scuole vi posseggono la loro piccola biblioteca.
Il cav. Luigi dipoi a memoria perenne del fratello, due anni appresso alla morte di lui, faceva collocare nello stesso palazzo comunale un monumento in marmo, opera di Gaetano Monti di Ravenna, sul quale sorge il busto del Bottelli, e nella cui base si legge l`elogio di lui in epigrafe Latina composta dall`ab. Bartolomeo Catena, prefetto dell`Ambrosiana, e che riferiremo qui sotto. Nella solenne inaugurazione di questo monumento il Prof. Giuseppe Botero recitò un discorso, che dalla civica amministrazione di Arona fu dato alle stampe in Novara (1843), premettendo al medesimo l`incisione dello stesso monumento ed aggiungendo infine l`epigrafe suddetta
1.
Né si dee omettere che lo stesso cav. Luigi Bottelli sino all`anno 1841, oltreché del proprio, anche nella sua qualità di erede fiduciario della sostanza di lire quaranta mila delle sorelle Marianna e Giuseppina Berrini, poté provvedere altresì alle scuole femminili della sua patria e pensare inoltre all`erezione di un asilo infantile. Era questo uno dei più vivi desiderii della città di Arona, che ne sentiva il bisogno. Già sin dal 1844 il suddetto prof. Giuseppe Botero nel suo discorso per la benedizione del piroscafo
il Verbano, e nel 1848 il cav. Boniforti in una orazione sulla carità verso la patria, si erano fatti interpreti del voto comune. Ma l`impulso maggiore venne dal Bottelli stesso, il quale nel 1850 imprese di erigere un edifizio ad uso comune delle scuole e dell`asilo. La fabbrica fu in breve compiuta sul disegno dell`architetto Antonio Polli dell`Isola Bella col dispendio di oltre 70 mila lire.
Coll`assegno pertanto di due mila lire e colle oblazioni de` privati cittadini si poté aprire l`asilo di Arona, che fu solennemente inaugurato il 31 maggio del 1854. Il chiarissimo senatore Achille Mauri ne pronunciava il discorso d`inaugurazione, che fu pubblicato l`anno stesso in Novara a tutto benefizio del medesimo asilo.
2
1 Post studia in Seminariis Mediolanensibus naviter emersa - fuit a sacris hujus Templi cum titulo et pensione regia - concionator item, eloquio potens - ad maiora comparatus ni valetudo minus firma obstitisset - omnigenae litteraturae incubuit, Latinae praesertim - Quoius delibati flosculi postumis typis prodierunt - ob mentis aciem nobililatem morum - domi forisque aestimationem amorem consecutus - obiit XIV Kal. Aug. a. MDCCCXLI initio cum Aloysio fratre consilio - ut argenteorum italicorum quinquaginta millibus - communi censu erogatis - praeter ceteros in gymnasium Aronense reficiendum ampliandum sumptus - integrum humaniorum litterarum curriculum irnplendi copia - patriae iuventuti fieret - monumentum hoc - idem Aloysius fratri dulcissimo P. - Si apprende da questa stessa epigrafe, che essa era stata fatta per essere collocata nel tempio dei SS. Martiri Gratiniano e Felino.
2 Da questo discorso e dall`altro preliminare all`opera del dott. Bottelli furono tratte principalmente le notizie che abbiamo date sui fratelli Giuseppe e Luigi Bottelli.
- Autore:
- [Vincenzo De Vit]
- A Cura di:
- [Anna Elena Galli]
- e con modifiche e integrazioni di:
- [Gioacchino Civelli]
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Carlo Alessandro Pisoni (Luino, 1962 - Varese, 2021). Seguendo le orme del padre Pier Giacomo,
dal 1991 al 2017 è stato conservatore, per gentile concessione dei principi Borromeo, dell'Archivio
Borromeo dell'Isola Bella. Appassionato studioso e ricercatore, ha sempre voluto mettere a
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