STRUMENTI CULTURALI

del Magazzeno Storico Verbanese

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Nominativo:
Biroldi, Eugenio
Descrizione Personaggio:
Organaro
Luogo e Data di Nascita:
Varese,  1756 nov 16
Luogo e Data di Morte:
Varese,  1827 [...]
Testo completo:
Era figlio di Giambattista nativo di Mergozzo: ma vide la luce il 16 novembre del 1756 in Varese, dove si era trasferito alcuni anni prima il padre suo per esercitarvi l’arte da lui appresa in Germania, dell`organaio.
Eugenio, compiuti i primi studii secondo l`uso de` tempi, si dedicò alla professione del padre, nella quale anche lo superò non solo per la maggior perfezione nell` esecuzione, ma e più per importanti innovazioni. Sicché gli organi da lui fabbricati ebbero in breve tempo ad acquistargli molta celebrità.
Desiderosi gli abitanti di Mergozzo di avere anch`essi per la propria Chiesa parrocchiale un organo da lui fabbricato, ma privi di mezzi, egli si offerse, quanto al proprio lavoro, di prestarsi gratuitamente alla costruzione del detto organo: ed eglino per gratitudine gli posero sotto il medesimo organo la seguente iscrizione: [si veda la sez. Museo lapidario, Ndr]
Anche la Chiesa dei Sodalizio di S. Antonio in Varese, del quale il Biroldi era amministratore, possiede un piccolo organo da lui fabbricato e regalato alla medesima.
Del Biroldi parla con lode F. J. Felis nella seconda edizione della sua Biographie universelle des Musiciens (Paris, 1860, T. 1, pag. 125):
Biroldi Eugenio buon fabbricatore d` organi, nacque in Varese di Lombardia il 16 novembre 1756. Si distinse così per l` importanza degli organi costrutti, come per la qualità de` suoni e la varieta a dei giuochi. Milano ne possiede cinque, che sono in S. Maria presso S. Celso, in S. Maria Segreta, in S. Lorenzo Maggiore, nella Chiesa del Carmine e nella Basilica di S. Ambrogio.
A questi si devono aggiungere gli organi della Chiesa di S. Fedele, del Duomo (quello in cornu epistolae), la riforma del grande organo Antignati nel Duomo di Cremona, l’ organo di Chieri, quello della Basilica di S. Vittore in Varese, ed altri, ch`egli eseguì in parte da solo, e in parle colla collaborazione dei nipote, figlio di una sua sorella.
Era il Biroldi diligentissimo della mano e finitissimo dell`orecchio, ed oltreciò dolato di un`onestà a tutte prove, e di un carattere nubile ed elevato, che gli conciliarono la stima e l’ammirazione de`suoi contemporanei. Narrano che dettasse epigrafi latine con raro sapor di lingua, e che la sua corrispondenza letteraria fosse encomiata per una ammirabile concisione e chiarezza ad un tempo.
Mori l’ anno 1827, e non avendo figli adottò un nipote, Luigi Maroni, al quale morendo lasciò la sua modesta fortuna, e la fabbrica d`organi insieme col propio nome.
E a dolere, che un uomo si benemerito dell`arte sua, e la cui morte fu lagrimata da tutto Varese non solo, ma da quanti il conobbero forestieri e nostrali, nel comun cimitero da niuna lapide o segno qualunque sia ricordato alla posterità. Il suo ritratto ad olio, che religiosamente si conserva nella famiglia di un sue pronipote Eugenio Maroni-Biroldi, dal quale ebbi in parte queste notizie, fu eseguito da un suo amico, il professor Mazzola dell` Accademia di Brera.


Fonti Bibliografiche:
V. De Vit, Il Lago Maggiore. Stresa e le Isole Borromee, vol. IV, Prato 1878, pp. 35-37

Autore:
[Vincenzo De Vit]
A Cura di:
   [Anna Elena Galli]

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Magazzeno Storico Verbanese

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Biografia Carlo Alessandro Pisoni

Carlo Alessandro Pisoni (Luino, 1962 - Varese, 2021). Seguendo le orme del padre Pier Giacomo, dal 1991 al 2017 è stato conservatore, per gentile concessione dei principi Borromeo, dell'Archivio Borromeo dell'Isola Bella. Appassionato studioso e ricercatore, ha sempre voluto mettere a disposizione degli altri conoscenze e scoperte, togliendo la polvere dai fatti che riguardano Lago Maggiore e dintorni; insieme a studiosi e amici, ha riportato alla luce tradizioni, eventi e personaggi passati dal lago, condividendoli con la sua gente.

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