Famiglia COBIANCHI
È tra le famiglie principali d`Intra, oggidì pure fiorente, la quale diede alla patria non pochi, che le recarono lustro e splendore. Tra questi sono da annoverarsi un
GIACOMO COBIANCHI figlio di Giuseppe Antonio. Nacque in Intra nel 1770 circa: fiorì sotto il cessato regno d`Italia e morì in patria nel 1820. Fu nominato podestà d`Intra durante il regno suddetto ed allorché venne pubblicato nel 1809 il decreto per la sistemazione delle Opere Pie, egli fu eletto presidente della Congregazione di Carità delle medesime in patria, e si adoperò a tutto potere all`incremento di questa amministrazione. Ricuperando alcuni legati quasi perduti o da lungo tempo disusati e capitalizzandone altri potè venire a capo di formare un fondo sufficiente per la fabbrica delle scuole maschili, delle quali abbiamo parlato. Di questo, però senza nome dell’autore, è lo scritto pubblicato in Milano nel 1808 col titolo: Memoria sul decreto di S.A.I. il Vice-Re del 20 Novembre 1806, per cui venne nel comune d`Intra fissato lo stabilimento del Tribunale di prima istanza.
Essendo stata fatta a questo scritto una risposta da un anonimo di Pallanza, il sig. LORENZO COBIANCHI, fu Cesare, gliene contrappose un`altra, la quale senza nome di autore fu egualmente pubblicata con questo titolo:
Risposta di un intrese ad alcuni cenni della corrispondenza di un Pallanzese con un suo compatriota dimorante in Torino nel 1818 sulla Memoria stampata nel 1808 intorno al decreto del già vice-re d’Italia 20 Novembre 1806, con cui venne fissato in Intra il tribunale di prima istanza, Italia, 1821 in 4°.
COBIANCHI LUIGI, figlio di Vittore e di Giuditta Taccioli nacque in Intra verso la fine dello scorso secolo. Fece i suoi studii in Milano dedicandosi alla carriera ecclesiastica, alla quale diede principio in qualità di coadiutore della parrocchia di S. Marco in Milano.
Dopo qualche anno ottenne la cattedra d`istruzione religiosa nel Liceo di Porta Nuova ivi stesso, che fu poi costretto di lasciare per gli avvenimenti del 1848.
Ritiratosi allora in patria si diede a coltivare i prediletti suoi studi di archeologia sacra e di belle Arti, per le quali si era anche fornito di una scelta libreria, che dopo la sua morte venne dai suoi eredi venduta e trasportata in Grossetto. Qualche tempo dopo fu nominato rettore del Collegio Caccia in Torino, ma passati alcuni anni chiese ed ottenne la sua giubilazione e ritornò in patria. Qui, sorpreso da grave infermità, si portò in Milano per curarsi, e quivi pose fine alla sua vita nell`aprile del 1864 nell`età di circa 70 anni. Oltre a quelli che ho altrove accennato (Vedi Vol. I, pag. 172), lasciò diversi altri scritti posseduti ora dalla vedova di suo nipote, il commendatore Giovanni Gallarini di Novara.
Un fratello di lui, GAETANO COBIANCHI, addetto alla Legazione Italiana in Parigi, dove anche morì nel 1866, si acquistò fama di valente publicista, quale collaboratore del giornale “il Debats”.
Si aggiunga che le sorelle
giardiniere (ovvero carbonare) Rosa e Amalia Cobianchi parteciparono ai moti rivoluzionari del 1821.
- Note:
- Si veda sez. Volumina, Bibliographica per le pubblicazioni riguardanti le sorelle Cobianchi.
- Autore:
- [Vincenzo De Vit]
- A Cura di:
- [Gioacchino Civelli]
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Carlo Alessandro Pisoni (Luino, 1962 - Varese, 2021). Seguendo le orme del padre Pier Giacomo,
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