Di questo esimio benefattore della sua patria parlano con lode quasi tutti gli Scrittori Novaresi, che qui non è mestieri citare. Ricorderò solo a titolo di onore che una biografia compiuta di tanto uomo fu già composta dal sullodato Tarella, che io mi lusingo di poter vedere quanto prima data alle stampe a suo decoro e a memoria perenne di un tanto suo illustre concittadino.
Oltre a questi sin qui ricordati, e che rigorosamente parlando non ci appartengono che in un modo solo indiretto, altri ancora vi furono denominati
da Cannobio, voglio dire dei religiosi, che secondo la consuetudine dell`Ordine da essi abbracciato, vennero designati dal luogo natale, anziché col cognome proprio della famiglia, alla quale appartennero. Di alcuni di essi ho potuto conoscere il casato. Tali sono:
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Fr. Angelo da Cannobio. V. Famiglia BOMBELLI
Fr. Angelo da Cannobio. V. Famiglia GHIACCIA
Fr. Antonio da Cannobio. V. Famiglia GALLARINI
Fr. Evangelista da Cannobio. V. Famiglia FERRATINA
Fr. Francesco da Cannobio. V. Famiglia MAZZIRONA
Fr. Marcello da Cannobio. V. Famiglia CENTINELLI
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Di due altri poi, chiamati collo stesso nome fr. Angelo da Cannobio non ho potuto rilevare di quale famiglia fossero, e siccome il Del Sasso Carmino non ne parla, potrebbe anch`essere che appartenessero all`altro Cannobio [sic, per Canobbio] del Canton Ticino. Li ricorderò tuttavia lasciando ad altri la cura di farne più accurata ricerca. Del primo altro non ho potuto sapere, se non che fu religioso Francescano, e venne martirizzato nell`Isola di Rodi. Il secondo fu un cappuccino contemporaneo al B. Francesco Mazzirono, morto in concetto di santità nel Convento di Macerata l`anno 1579, del quale si hanno brevi cenni nei Flores Seraphici (T. I, pag. 303 e seg.) che citerò più innanzi.
Finalmente è meritevole di menzione anche un Franceschino da Cannobio, ricordato con lode tra gli artisti che lavorarono nella fabbrica del Duomo di Milano dal Cav. Morbio nella sua Storia di Novara (pag. 152).
1 Questo fatto è attestato anche dal Sitono nel suo
Theatrum equestris Nobilitatis, Mediolani, 1706, dove scrive alla pag. 59, che sedette nel collegio de` giureconsulti di Milano dall`anno 1480-1499 un
Franciscus de Canobio, e soggiunge:
Ex hac farnilia prodiit Paulus, cuius beneficae liberalitati debet urbs nostra institutionem publici illius Gymnasii (a conditore CANOBIANUM nuncupant), ubi in dies Logicae Moralisque philosophiae a praestantissimis viris praecepta traduntur, ut patet ex testamento eiusdem Pauli an. 1553. Vedi anche l`Argelati,
Biblioth. Script. Mediol. T. I, pag. XLVIII, e pag. 273, dove ricorda anche le sue opere. Il medesimo tesse l`elogio anche di
Ambrosio,
Antonio e
Cesare Canobio (pag. 271 e 272). Scrive poi che questa famiglia in Milano fioriva già dai primordii del secolo XV, e che il Sitono nell`Albero genealogico, che tesse di essa, la comincia da
Beltramo da Canobio, che fioriva in Milano nel 1350.
2 La data della nascita è riportata dal Bianchini, quella della morte mi fu comunicata dall`avv. Raffaele Tarella, che corresse nella sua Memoria sopra il nostro Amico Cannobio sui documenti l`errore di quelli, che lo precedettero, i quali l`avevano fatto morire due anni dopo cioè nel 1594.