Questo nobile casato, ora estinto in Pallanza, vantava un tempo sette famiglie, che diedero un capo e vagii membri al Capitolo, due cancellieri vescovili, un professore di rettorica, e vagii soggetti al notariato.
, fiorito intorno alla metà del secolo XV. Ce ne fu conservato il nome in un quadro grande dipinto sul legno e molto stimato esistente nella Chiesa della Madonna di Campagna, colla seguente leggenda:
HANC • NATALIS • IESU • CHRISTI • MEMORIAM
DEO • OMNIPOTENTI • MAXIMO • CHRISTOPHORUS
CADOLINI • DICAVIT • A • MCCCCXLVI
Nella medesima Chiesa e precisamente nel presbiterio dell’altar maggiore aveva questa famiglia il proprio sepolcro con apposita iscrizione, e coll`arma gentilizia. Ma Mons. Bertone vescovo di Novara fece levare di là la lapide e trasportarla fuori del presbiterio, e l`iscrizione scomparve. Da ciò tuttavia è lecito argomentare, ch`essa famiglia dovette essere assai benemerita di quella Chiesa.
Il Bianchini nella citata Dissertazione ricorda di essa due distinti leggisti, cioè Giangiacomo giureconsulto assai celebre e causidico collegiato, il quale fu anche più volte console di Giustizia in Milano, e Carlo suo figlio, egualmente causidico collegiato, il quale fu anche uno dei sindacatori della curia pretoria di Milano. È noto che questi quale procuratore generale di Pallanza stipulò nel 1658 una transazione pei dazii colla regia Camera di Milano, e che un figlio di questo, per nome Antonio Maria, fu canonico ordinario della Metropolitana. Il Bianchini, che lo conobbe di persona, lo dice: Sacerdos pietate, moribus ne humanitate optime imbutus. Da tutto questo si rileva, ch`essi fiorirono nel secolo XVII.
Una Giusta Cadolini e Baldassarre Sciola, suo marito, con istrumento del 12 febbraio 1684 eressero a decoro della Chiesa di S. Stefano e in suffragio dell`anima propria un benefizio, assegnando per questo la propria casa di abitazione attigua alla Chiesa suddetta e vani altri fondi.
Similmente il sacerdote Bartolomeo Cadolini, parroco di Cuzzago, per lasciare alla patria una memoria perenne di sé, fondava con istrumento del 9 agosto 1725 una prebenda canonicale coll`invocazione dei SS. Carlo e Matteo, coll`onere speciale, di una messa mensile alla Madonna di Campagna e con patronato attivo a Carlo Ottaviano suo fratello e suoi discendenti, e in mancanza di questi ai nobb. Francesco, Gabrio ed Ottavio fratelli Viani, ordinando che in difetto anche di questi e loro linee maschili (la qual cosa si è poi avverata), il diritto di nomina deva appartenere al Capitolo di S. Leonardo.
Narrano, che due rami di questa famiglia andarono da qualche secolo a stabilirsi l`uno in Cremona e l`altro in Ancona, i quali diedero alla Chiesa due Cardinali, ambedue elevati a tale dignità nel 1843 da papa Gregorio XVI.
- Autore:
- [Vincenzo De Vit]
- A Cura di:
- [Francesco Malingamba]
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Carlo Alessandro Pisoni (Luino, 1962 - Varese, 2021). Seguendo le orme del padre Pier Giacomo,
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