STRUMENTI CULTURALI
del Magazzeno Storico Verbanese
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Felice Frignoca, nato a Pavia nel 1820 (ma forse da famiglia di origini piemontesi), si laureò in Medicina e Chirurgia nella città natale nel 1845 con una tesi sull’acido solforico, come d’uso pubblicata per i tipi del locale stampatore universitario, Fusi; fu poi medico praticante iscritto tra il «personale sanitario tedesco» dell’Ospedale Militare di Sant’Ambrogio nel 1848, e in tale veste venne inevitabilmente coinvolto, a fianco di altri medici “italiani” suoi colleghi, nei tumulti insurrezionali delle Cinque Giornate e nelle eccezionali congiunture che Giuseppe Ferrario ricordava nelle proprie pagine:
«chiamato io pure dal grido e dalla forza di crudi eventi presso questo Spedale Militare di S. Ambrogio, nel mattino del battagliere giorno 22 marzo 1848, ho spontaneamente colà difesa e soccorsa la inferma e spaventata umanità; che in tale circostanza la trovai ridotta ad uno stato miserevolissimo, affatto mancante di vitto, di medicinali, di biancherie, di fasce, di pezze, di filaccia, ecc., priva di tutto e temente d’eccidio.
Mi portai io medesimo sotto le continue fucilate a S. Giovanni sul Muro in cerca di ghiaccio per medicare i feriti, facendovene trasportare immediatamente due brente!
Coi mezzi miei propri, e delle famiglie de’ miei parenti, vicini ed amici concittadini milanesi, fra poche ore supplii al grande bisogno d`esso Spedale in quella bellicosa giornata, ed ognuno degli infermi, degli assistenti e dirigenti vi fu nobilmente e generosamente trattato.
Eranvi circa n.° 500 tra malati e feriti giacenti; n.° 15 Medici e Chirurgi ; N.° 4 Speziali, N.° 119 tra Infermieri ed inservienti ; N.° 1 Cappellano, e N.° 1 Εcοnοmο; oltre molte persone componenti le Famiglie de’ Medici, de’ Chirurgi e di Ufficiali, in totalità N.° 750 persone all’incirca, ivi ricoverate ad isfuggire il pericolo delΙ`insurrezione di Milano, avvenuta dal giorno 18 al 23 Marzo 1848; la Città veniva sgombrata nella notte del 22 al 23 da tutta l’Armata Austriaca.
Il Personale Sanitario tedesco d’allora nello Spedale Militare di Sant’Ambrogio lo rinvenni così composto:
Dott. Schlink Giovanni, Medico di Reggimento, Direttore Sanitario della Guarnigione di Milano;
Dott. Wurzian Giuseppe, Medico di Reggimento, Direttore dell’ Ospedale Militare;
Dott. Severi Giacomo; Medico di Battaglione, Capo-Sala;
Dott. Komarek Giuseppe, Medico di Battaglione, Capo-Sala;
Dott. Maluschka Carlo, Medico di Battaglione, Capo-Sala;
Dott. Porta Tomaso, Sotto-Medico, Assistente;
Ruschka Giuseppe , Patrono in Chirurgia, Assistente; Ibisitz Ferdinando, Patrono in Chirurgia , Assistente;
Wolfram Alessio, Patrono in Chirurgia, Assistente;
Wild Vincislao, Patrono in Chirurgia, Assistente;
Faschinsky Leopoldo, Patrono in Chirurgia, Assistente;
Calastri Francesco, Flebotomo, Assistente;
Dott. Frignoca Felice, Praticante;
Dott. Tibaldi Lorenzo, Praticante;
Dott. Cassola Federico, Praticante;
Pitner Ernesto, Farmacista;
Pauer Francesco, Farmacista;
Bathausky Giacomo , Farmacista;
Bartosch Francesco , Farmacista;
Tiretta Giovanni Tenente, Incaricato della Direzione Disciplinare-Economica;
Bobrowsky Andrea, cappellano della Guarnigione di Milano e dell’Ospedale Militare.
Essend’io stato pregato e nominato poscia nel susseguente giorno 25 Marzo dai Comitati Cittadini di Difesa pubblica e di Sanità, ho assunte le funzioni di Direttore provvisorio detto Spedale Militare di Sant’Ambrogio, all’unico scopo di ajutare com`è mio ufficio l’uomo addolorato. Seguendo l’impulso della mia coscienziosa convinzione, coi debiti riguardi sociali, con civile coraggio franco e leale, diedi mano attiva giorno e notte alla diligente sopravveglianza nelle lnfermerie, Farmacia, Cucina, ecc., all’esatto ordinamento del nuovo Servizio Personale-Sanitario, da me formato con Dottori di Medicina e Chirurgia italiani che parlavano anche il tedesco, rispettandone il precedente ed incoraggiandolo ad assistere gl’infermi o feriti di comune accordo».
Lo schierarsi a favore degli insorti procurò a Felice Frignoca un forzato esilio, e il conseguente doversi stabilire in terra verbanese, a Lesa, dove dal 1850 cominciava una lunga militanza quale medico condotto a Lesa; egli infatti vi svolse quell’attività per ben trentatré anni, contraendo matrimonio con un’esponente di una famiglia di spicco della zona, forse e più precisamente di Intra (Claudina Imperatori), e dove morì il 24 settembre 1883. Sulla tomba nel camposanto lesiano il Frignoca è ricordato come «chirurgo maggiore nell`armata» e ancora quale medico condotto di Lesa.
Il Frignoca non ebbe discendenza maschile che ne mantenesse il cognome visto che la sua linea si mantenne per una generazione sola nelle tre figlie Carlotta, Federica e Ada.
1 G. FERRARIO, Statistica Medica di Milano dal secolo XV fino al nostri giorni ..., Volume II, p. 532.
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Carlo Alessandro Pisoni (Luino, 1962 - Varese, 2021). Seguendo le orme del padre Pier Giacomo, dal 1991 al 2017 è stato conservatore, per gentile concessione dei principi Borromeo, dell'Archivio Borromeo dell'Isola Bella. Appassionato studioso e ricercatore, ha sempre voluto mettere a disposizione degli altri conoscenze e scoperte, togliendo la polvere dai fatti che riguardano Lago Maggiore e dintorni; insieme a studiosi e amici, ha riportato alla luce tradizioni, eventi e personaggi passati dal lago, condividendoli con la sua gente.