STRUMENTI CULTURALI

del Magazzeno Storico Verbanese

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Nome del Gruppo:
Innocenti
Nomi Associati:


Secoli di Fioritura:
saeculo ineunte XVII  -  saeculo exeunte XVIII 
Personaggi Salienti:
Bernardino
Francesco



Descrizione:
Famiglia INNOCENTI

Questa famiglia, ora estinta, è pure una delle nobili e, a quanto sembra, anche più antiche di Pallanza. Diede alla patria non pochi soggetti, che la resero illustre.
Il primo ch’io conosca e più celebre di tutti è il giureconsulto Bernardino. Era questi figlio di Bartolomeo, e nipote del sunnominato Giambattista Innocenti, che fu dottore in ambo le leggi, e prevosto della patria Collegiata, e morì nell’anno 1675.
Volendosi Bernardino dedicare allo studio legale si portò giovanetto in Pavia per frequentarvi le scuole in quella Università ; ma in quella vece si abbandonò ai vizii di quella età, per la qual cosa insieme con altri compagni venno fatto rinchiudere nel Castello di questa città. Ma poco appresso corrompendo con denari i custodi potè fuggirsene e ritirarsi in Bologna, dove attese di proposito allo studio, e conseguì dopo alcuni anni la laurea. Restituito graziosamente alla patria, e, rivestito secondo l’uso di quei tempi l’abito clericale, si diede quivi tutto all’esercizio della sua professione legale, nella quale ebbe ad acquistarsi tale e tanta riputazione da divenire in breve uno dei più celebri giureconsulti del suo tempo ed essere venerato dai suoi contemporanei quale oracolo legale della Lombardia.
Ebbe nondimeno i suoi emoli: egli però seppe colla sua prudenza e con una certa naturale affabilità trionfare di tutti, per cui nel patrocinio delle cause potè procacciarsi la stima eziandio del re cattolico Filippo IV, il quale, mercè l’intercessione del gran cancelliere Didaco Zapatta, lo creò patrono del fisco in tutto il ducato di Milano. Se non che poco potè egli godere di tanta onorificenza, perocché,pochi giorni dopo fu colto dalla morte nell’ancor fresca età di anni cinquantadue. Morì in patria il giorno 29 agosto dell’anno 16611 e fu sepolto nella chiesa collegiata. Pallanza, le cui ragioni aveva sempre con calore e con frutto sostenute, riconoscente ai prestati servigi, gli fece collocare il seguente epitaffio, pubblicato anche dall’Argelati:

BERNARDINUS • INNOCENTIUS • I • C • EXCELL.
PUBLICAE • NATUS • FELICITATI
SIBI SUIS PATRIAE • ORNAMENTO
CAUSARUM • PATROCINIO
ADVOCATUS • INSIGNIS
QUANDIU • VIXIT
GRATUITO • PATRIAM
LEGIBUS • VOCE • CALAMO
PROPUGNAVIT
OMNIBUS • UNICE • CARUS
OMNIBUS • LUCTUOSUM
HIC • EXTREMUM DIEM • OBIIT
ANNO • AETATIS • LII
COMMUNIS • QUIETIS • VINDICI
HIC • TUMULATO
COMMUNE • PALLANTIAE
BENEFICII • VINDEX • DOLENTIS
GRATIQUE • ANIMI • MONUMENTUM
POSUIT AN • SAL • HUM • MDCLXII

Scrisse molti volumi di cose legali, che rimasero manoscritti, ad eccezione di un trattato, che fu pubblicato dopo la sua morte col titolo: Opusculum de successione municipali, quod non parum prodest ad illustrandum ius municipale Mediolanense ad Rubricam: Delle successioni ab intestato. Proponit auctor et solvit praecipuas et frequentiores in hac materia quaestiones, breviter quidem, sed docte atque prudenter, et non tantum utitur auctoritatis viribus, sed ratione potissimum nititur. Mediolani, 1666 in 4.°
Delle manoscritte l’Argelati così descrive le due seguenti:
2. Consilia num. DCC. ad statuta Mediolanensia illustranda apprime congruentia. Vol. IV, MS. servantur apud Heredes
3. Ad novas constitutiones Mediolanensis dominii commentaria. Ad hoc opus conficiendam totus Auctor noster se dederat, ut ad patrocinandas causas se ipsum evocare decreverit, sed morte praeventus tantus eius labor imperfeclus relictus est MS. ibidem.
Queste opere sono state brevemente accennato anche dal Cotta nel Museo Novarese, pag. 83, n. 235. Noi però possiamo aggiungere ad esse alcuni altri suoi scritti volanti, già resi pubblici per le stampe, o che danno luce all’epigrafe surriferita. Tali sono:
4. Pro regia inrisdictione Palantiae et pro I.C. Bernardino et Francisco fratribus de Innocentiis, dominis iuris piscandi et prohibendi etc. A dilucidazione di questo scritto e dei due seguenti è da sapere, che i due fratelli Bernardino o Francesco acquistarono dal Comune di Pallanza con istrumento del 10 agosto 1643, rogato Appiani, lo ragioni di pesca nel Lago per quanto estendevasi la giurisdizione di Pallanza, ciò che diede motivo a una lite, che ebbe varie vicende, e durò lungo tempo, e non fu terminata che nello scorso secolo con una sentenza del Senato di Torino a favore degli acquirenti.
5. Pro regia iurisdictione Palantiae, quoad insulas S. Victoris et S. Angeli et iuris piscandi et prohibendi, etc. L’Isola di S. Vittore allora chiamavasi quella che oggidì è detta Isola Madre, come abbiamo altrove notato.
6. Pro regia iurisdictione Palantiae quoad insulam S. Victoris et iuris piscandi in lacu Verbano adiacenti diclae insulae.
7. Pro regia iurisdictione Palantiae, etc. È una disputa dell’avv. Innocenti risguardante il luogo chiamato al Basso e il Piano detto Pizzola, che si volevano spettare ad altra giurisdizione.
8. Pro communitate Palantiae contra regium Fiscum et delatorem. Questa disputa risguarda gli antichi dazii.2
A compimento di quanto ho scritto su questo distinto causidico soggiungerò, che, oltre all’Argelati ed al Cotta, si ha un elogio di lui anche presso il Fontana nel suo Anfiteatro (P. I, pag. 519) e il Picinelli nell’Ateneo (pag. 88).
E né anco è a tacere che Bernardino insieme col fratello Francesco, seguendo il desiderio del padre Bartolomeo, fondò ed eresse con istrumento del 16 giugno 1640 una cappellania sotto il titolo di S. Bartolomeo all’altare dell’Annunziata in S. Leonardo, assegnando un fondo di pertiche 140 nel territorio di Caravate nel Varesotto.
Questo Francesco poi ebbe da Cornelia Castiglioni sua moglie un figlio per nome Giulio, il quale seguì le orme dello zio e fu giureconsulto assai valente. Il Cotta nel suo Commentario alla Corografia del Macagno, lo chiama avvocato di molte palme nel foro milanese.3 Sembra che egli coltivasse anche la poesia, poiché il medesimo nel suo Museo Novarese (sotto il n.° 798, pag. 305) ricorda un componimento di lui, fatto in occasione della laurea di Carlo Francesco Lavino, e pubblicato nel 1693; donde si trae che fiorisse verso la fino del secolo XVII, rimanendoci tuttavia ignoto l’anno della sua morte. Ignoto pure ci restò il nome del figlio e quello del casato di sua moglie Cornelia: solo sappiamo che il primo dalla moglie sua Caterina Viani lasciò una figlia chiamala dal nome dell’ava Cornelia, la quale fu l’ultima di questa casa. Questa Cornelia poi riuscì una delle benefattrici insigni della patria. Rimasta vedova di Giambattista Biumi, testò il 3 novembre del 1794, istituendo crede universale l’unico suo figlio, il cav. Giuseppe Biumi, e facendo molti legati a benefizio della patria; i quali diedero il nome all’Opera Pia Biumi Innocenti, che esiste tuttora. Lasciava cioè in quel testamento ai poveri di Pallanza un molino di sua ragione con un prato di pertiche 3 attiguo, ed altri edilizi e fabbriche annesse, ed altro prato di pertiche 23 nel territorio del comune di Pallanza, stabilendo che l’amministrazione fosse del Prevosto pro tempore insieme col più anziano dei Canonici in cura d’anime. Inoltre lasciava alla confraternita del Rosario in S. Stefano un campo vignato nella regione detta la Castagnola di pertiche 5 circa con un altro prato di 2 e mezzo nella stessa regione. Finalmente destinava alla chiesa della Madonna di Campagna un prato a motta di fiume di pertiche 6 circa coll’obbligazione di far accendere in ogni sabato in perpetuo la lampada dinanzi all’altare della B. Vergine delle Grazie.
Aveva questa famiglia il suo tumulo nella Chiesa dei P.P. cappuccini, dove era stata sepolta la madre di Cornelia; ma essendo stata questa chiesa al principio del nostro secolo profanata, essa ne fece trasportare le ossa in un nuovo sepolcro nella chiesa parrocchiale di S. Leonardo, nel quale essa stessa da poi fu collocata l’anno 1806. Tutto ciò rilevasi dalla seguente iscrizione:

HIC
DD • CATHARINAE • INNOCENTI • NATAE • VIANI
AB • OLIM • ECCLESIA • CAPPUCCINORUM
AD • HANC • PAROCHIALEM • TRANSLATAE
ET • DD • CORNELIAE • BIUMI FILIAE
A • TERTIO • NONAS • MAII • MDCCCVI
OSSA • QUIESCUNT




1 Tutto questo è brevemente narrato dall’Argelati nell’opera citata. Gioverà riferirne in parte le parole: Ex carcere sagaciter elapsus, Bononiam se recepit, ibique moribus compositis, laurea in iuribus decoratur in eudem inclyta universilate. Ad sacra deinde vertitur habituque clericali indutus patriam revisit, ubi plura ab aduersariis sustinere coactus, prudentia, virtutibus atque naturali affabilitate exornatus, ipsos vicit, ut in patrocinandis causis, in foro, et penes ipsum regem Catholicum Philippum IV magnum nomen sibi acquisiverit; imo, Didaco Zapatto magno cancellario intercedente, Fisci patronus in toto Mediolanensi dominio creatus est, sed tanto munere diu frui ei iuterdixit mori bonorum hominum invida, ita ut post paucos dies ei honor tantum fuerit in seguenti epitaphio reseruatus; num u viuis obiit a. 1661, qui suae aetatis erat quinquagesimus secundus.

2 Questi cinque discorsi dell`Innocenti si trovano registrati nel Catalogo delle Stampe diverse riguardanti Palanza, che servirono alla compilazione dei Cenni surriferiti

3 Advocatum multarum palmarum in foro Mediolanensi sollicitumque celeberrimi Bernardini patrui imitatorem (Comment. cit. pag. 25). Lo ricorda anche nel Museo Novarese sotto il n.° 1148, tra i giureconsulti di fama.

Autore:
[Vincenzo De Vit]
A Cura di:
   [Carlo Alessandro Pisoni]

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Magazzeno Storico Verbanese

A tutti gli amici e studiosi che nel tempo avete condiviso o vi siete interessati alle attività della Associazione Magazzeno Storico Verbanese, dobbiamo purtroppo comunicare che in seguito alla prematura scomparsa di Alessandro Pisoni, la Associazione stessa, di cui Alessandro era fondatore e anima, non è più in grado di proseguire nella sua missione e pertanto termina la sua attività.

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Biografia Carlo Alessandro Pisoni

Carlo Alessandro Pisoni (Luino, 1962 - Varese, 2021). Seguendo le orme del padre Pier Giacomo, dal 1991 al 2017 è stato conservatore, per gentile concessione dei principi Borromeo, dell'Archivio Borromeo dell'Isola Bella. Appassionato studioso e ricercatore, ha sempre voluto mettere a disposizione degli altri conoscenze e scoperte, togliendo la polvere dai fatti che riguardano Lago Maggiore e dintorni; insieme a studiosi e amici, ha riportato alla luce tradizioni, eventi e personaggi passati dal lago, condividendoli con la sua gente.

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Ra Fiùmm - Associazione Culturale Carlo Alessandro Pisoni

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