Pioda Giambattista
Nacque in Locarno il dì 4 dicembre del 1786. Compiuti gli studi elementari nel collegio di Gorla, venne dai suoi genitori destinato al commercio, e mandato a tale scopo a Lucerna, dove attese dal 1803 al 1805 la pratica commerciale. Ma il suo spirito ardente sentivasi fatto pel mestiere dell’armi e si arruolò volontario nella guardia civica comandata dal landamanno Ruttiman. Reduce in patria non ancora ventenne prese in moglie Teresa Ghiringhelli, di famiglia rispettabile, il cui fratello Vittore fu segretario di Stato negli ultimi anni della Costituzione, e l’altro, il p. Paolo, era religioso nell’abazia di Einsielden. Però le cure domestiche non scemarono punto l’affetto alla milizia. Nella subita occupazione del Cantone (1810) per parte di truppe estere, riprese le armi ed avrebbe anche opposto vigorosa resistenza, se avesse trovato una mano d’uomini pronti a seguirlo. Frattanto giungevano nell’anno 1814 i cento giorni del nuovo impero, e la Svizzera eleggeva il Pioda tenente colonnello. Ma l’uomo fatale cadeva, e le truppe ricevevano un ordine contrario. Più tardi allorché nel congresso di S. Giobbe presso Bellinzona, si dovette prendere di grandi e forti risoluzioni a cautela dell’indipendenza del cantone, al quale voleasi imporre un’invisa costituzione, il Pioda apparve di nuovo: ma l’esito infelice delle cose patrie lo costrinse ad allontanarsi, ed accettare la qualità di maggiore nei reggimenti svizzeri al servigio dell’Olanda. Fu in appresso promosso al comando effettivo di un battaglione ma mentre dopo breve congedo, era in via pel suo officio, la morte repentina del landamanno (1823), l’obbligò a ricondursi in patria, dove poscia sempre rimase, dedicandosi interamente al servigio della medesima. Fu quivi nominato dal popolo al Gran Consiglio, e da questo al Consiglio di Stato. Promosse efficacemente come ispettore generale delle milizie le istituzioni militari. Sedette nel 1833 nell’alta dieta federale in Zurigo quale membro della grande commissione per la riforma della costituzione federale, la quale sebbene allora non poté sortire il suo effetto, ebbe però sempre nel Pioda uno dei suoi più caldi sostenitori. Diè vita alla Società dei Carabinieri, e promosse quelle di utilità pubblica, della Cassa di Risparmio e degli amici della educazione del popolo.
Moriva il Pioda in Lugano il 29 giugno dell’anno 1845 nel dolore di tutto il Cantone, lasciando in eredità grande di affetti alla sua numerosa famiglia ed esempi cospicui di patria carità. Devo queste notizie alla gentilezza del signor avvocato consigliere B. Varenna.
- Autore:
- [Vincenzo De Vit]
- A Cura di:
- [Gioacchino Civelli]
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Carlo Alessandro Pisoni (Luino, 1962 - Varese, 2021). Seguendo le orme del padre Pier Giacomo,
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