STRUMENTI CULTURALI

del Magazzeno Storico Verbanese

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Nominativo:
Bonacina, Biagina
Descrizione Personaggio:
Donna vissuta in odore di santità
Luogo e Data di Nascita:
Cannobio,  saeculo ineunte XV [...]
Luogo e Data di Morte:
Cannobio,  1492 [...]
Testo completo:
VEN. BIAGINA BONACINA

Della famiglia Bonacina è degna di memoria una donna di santa vita, figlia di un Bonacina di Carmeno e moglie di Pietro Antonio de Bombellis, per nome Biagina, la quale comunemente in Cannobio si chiamava col titolo di Beata, sino ai giorni, ne’ quali scriveva il giureconsulto Del Sasso, che ci lasciò scritto alcuni cenni della sua vita nella citata sua Informazione.
Morì in Cannobio nel 1492 essendo podestà il giurisperito Gaspare De Bulgaro1 e il suo corpo giaceva in un sepolcro alquanto eminente da terra, a guisa di un`arca, nella chiesa parrocchiale di S. Vittore di esso borgo, a sinistra di chi entra per la porta della facciata, dove oggi vedesi il sacro fonte.2 Innanzi a quel sepolcro v`era una tavoletta con alcuni versi latini in lode di questa serva di Dio, che incominciavano:

Hic Blasina iacet Bonacina stirpe creata


S. Carlo Borromeo venuto a visitare la pieve di Cannobio, inerendo al Decreto di Pio IV, che proibiva i sepolcri alti da terra nelle Chiese, ne fece l`anno 1574 distruggere il sepolcro, e collocare altrove le ceneri di questa donna, la quale se non ebbe culto riconosciuto dalla Chiesa, è meritevole nondimeno di essere tra noi rammentata per l`esempio di una santa vita lasciato in eredità ai nostri maggiori, come ce ne fa fede la fama, che di lei si è mantenuta sino allo scorso secolo in Cannobio ed altrove.



1 Questa data soffre delle difficoltà ed è in contraddizione con quella, che secondo lo stesso Del Sasso si leggeva sulla tomba di lei, cioè sub praeside Bulgarense anno MDXXXV vivebat domina Blasina filia Bonacini de Carmeno et uxor relicta d. Petri Antonii de Bombellis. Forse si potrebbe conciliare supponendo omesso un C avanti il D, che darebbe l`anno MCDXXXV, cioè 1435.

2 Questo si deve intendere detto della chiesa antica di S. Vittore, la quale, secondo il Del Sasso, fu edificata insieme colla canonica l`anno 1076 e fu consacrata dall`arcivescovo Uberto Pirovano il 10 luglio 1155. Fu poi ampliata l`anno 1296 circa, per ordine dell`arcivescovo Ottone Visconti. La canonica fu poi aggrandita, e ridotta alla forma, che oggi si vede, dice il Del Sasso, d`ordine di s. Carlo Borromeo l`anno 1575. La collegiata presente nello stesso luogo di prima fu edificata, secondo che scrive il Bombognini nel suo Antiquario (pag. 79), dai fondamenti in una sola nave di vago aspetto e l`anno 1730.



Nota del trascrittore della presente scheda: La data di morte della Bonacina, non giustificata quanto a fonte dal De Vit, è però compatibile con l`effettivo periodo di reggenza della potestaria di Cannobio da parte di Gasparo Bulgari.
Egli risulta infatti pretore o podestà del borgo, per nomina borromea, proprio nel biennio 1492-1493 (A. Zammaretti, I Podestà o Rettori del libero Comune di Cannobio dal 1211 al 1341 e quelli nominati dai Visconti e dai Borromei e Sforza dal 1342 al 1535, in “Bollettino Storico per la Provincia di Novara”, LVIII (1967), n. 2, p. 68). Del Bulgari restano inoltre, per il periodo di potestaria cannobiese, tracce di corrispondenza con Giovanni III Borromeo in ABIB, Famiglia, Corrispondenza 1492, e cenni alla sua funzione stanno in P.G. e C.A. Pisoni, Controversie fra comuni di Val Cannobina (XIII-XVI sec.), in Verbanus 19-1998, p. 183.



Accedere qui al quadro generale dei volumi dell`opera devitiana Il Lago Maggiore, Stresa e le Isole Borromee..., Alberghetti, Prato 1875-1880



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Autore:
[Vincenzo de Vit]
A Cura di:
   [Gioacchino Civelli]

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Biografia Carlo Alessandro Pisoni

Carlo Alessandro Pisoni (Luino, 1962 - Varese, 2021). Seguendo le orme del padre Pier Giacomo, dal 1991 al 2017 è stato conservatore, per gentile concessione dei principi Borromeo, dell'Archivio Borromeo dell'Isola Bella. Appassionato studioso e ricercatore, ha sempre voluto mettere a disposizione degli altri conoscenze e scoperte, togliendo la polvere dai fatti che riguardano Lago Maggiore e dintorni; insieme a studiosi e amici, ha riportato alla luce tradizioni, eventi e personaggi passati dal lago, condividendoli con la sua gente.

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