Raccomanda di interessarsi del vescovo di Cremona ostacolato dai suoi canonici.

Al Card. Alciato, al primo d`Agosto 1568 Ill. etcetera.
Intenderà Vostra Signoria Illustrissima dalli agenti di mons. il vescovo di Cremona la nuova pretensione in che sono entrati li suoi canonici, di non poter esser castigati dallui (sic) per via ordinaria quando errano. Per il che intendendosi che forse ricorreranno a Roma, ho voluto scrivere a Vostra Signoria Illustrissima acciò che, et con Nostro Signore et dove bisognaria, si degni adoperarsi con quella caldezza che potrà maggiore, per conservatione delle raggioni. et del possesso di Monsignore, quale mi pare ch`egli mostri assai chiaro per questi atti, come credo che Vostra Signoria Illustrissima vedrà anchor là. Alla quale è superfluo ch`io raccommandi le cose del servitio di Dio, et la parte di mons. di Cremona, in quanto che non sia impedito di poter liberamente far l`offitio suo. tuttavia l`amor grande ch`io le porto, mi sforza a supplicare come fo` Vostra Signoria Illustrissima ad aiutare questo negotio, come aiutarebbe le cose mie proprie, che di tanto le restarò obligato. Et con questo fine humilmente me le raccomando. Di Milano, etc.



Fonti Archivistiche:
Biblioteca Ambrosiana, Epistolario di San Carlo, Lettera 183 P 3 inf. 123.
http://epistolariosancarlo.ambrosiana.it



Fonti Bibliografiche:
M.L. Tranquillo, Carlo Borromeo-Francesco Alciati, carteggio inedito 1568-1560, tesi di laurea, Milano Università Cattolica del Sacro Cuore, Facoltà di Lettere e Filosofia , A.A. 1986-1987, rel. N. Raponi.