Inventarium S.te Marie delle Capelle sit. super territorio Gaudiani ubi dicitur in Luzera
sotto la cura di s.to Giuliano di Gozano
1618, 23 gennaio
Reperitur in abbreviaturis instrumentorum rogatorum per me notarium infrascriptum inter alia adesse, videlicet:
In Nomine Domine, Amen. Anno Nativitatis eiusdem Millesimo sexcentesimo decimo octavo, inditione prima, die vero martis vigesimo tertio mensis januarii, in territorio Gaudiani, videlicet in Ecclesia Campestre S.te Marie dicte delle Capelle sit. ubi dicitur in Luzera, Ill.mo et rev.mo DD. Ferdinando Taberna Cardinali Tit. S.ti Eusebij Episcopo Novarie, Comite Riparie, Gaudiani, ac Sorisij Domino.
Questo è l’inventario de tutti li beni mobili, stabili, et per sé moventi, frutti, rendite, raggioni et azioni di qual si voglia sorte della Chiesa di Santa Maria detta delle Capelle, posta nel territorio di Gozano dove si dice in Luzera, sotto alla cura di S.to Giuliano di Gozano Diocese di Novara, in essecutione d’un editto mandato fori d’ordine dell’Ill.mo et Rev.mo Cardinale di S. Eusebio Vescovo di Novara, et Conte &, sotto il dì 2 luglio 1617, fatto per il Rev.do Messer Prette Ardicino Ardicini curato della Colleggiata di S.to Giuliano di Gozano, et di detta Chiesa protettore, et me notaro publico infrascritto in presentia, essendo la relatione et asserzione di Batista del qm. Bartolomeo Galera habitante al Piollo, et di Antonio Fontana habitante nelle Cassine di Rosso territorio di Gozano syndici et homini informati de beni, et redditi di detta chiesa, con fabrica et ut supra, mediante il giuramento dattoli per me notaro di dire, et affirmare la detta chiesa, et fabrica di S.ta Maria delle Capelle non havere altri frutti, rendite et raggioni at azioni che l’infrascritta, cioè:
La detta Chiesa di S.ta Maria delle Capelle è fatta tutta in una nave con tre nizzie in cappo, ò siano capelle, et quella di mezzo è più grande qual hà il suo altare con pietra sacrata, et bradella, con tutte le tre nizzie ò sia capelle sono depinte con figure assai belle di devotione, et sopra la detta nizzia ò sia capella magiore è depinto il ritratto della passione di nostro Signore, cioè lunga brazza 16, et larga brazza 13, è coperta di piode.
La detta chiesa hà l’infrascritti mobili videlicet:
Sopra detto altare un’Icona di legno depinta con dentro l’effigie della beatissima Vergine col figliolo in brazzo di rilevo et depinta delle pareti laterali l’effigie de Santi Pietro, et Paulo.
Calice uno con coppa d’argento, et piede di lottone indorata, pesano libre una onze 8.
Borsa di corame per riporvi il calice con patena.
Borsa di damascho morella per li corporali.
Velo uno rosso da calice.
Corporali duoi.
Purificatori duoi.
Pianeta una di damascho bianco con franza di seta gialla con stolla et manipoli.
Palio uno di damascho bianco con franza di seta di color rosso et bianco, et stola d’oro, et cerata del medemo.
Palio un di tela di sangallo con rete di filo sopra che lo copre tutto.
Misale uno Romano con li suoi signacoli.
Candelieri duoi di lottone, pesano lire sette in circa.
Candelieri di legno depinti duoi.
Crocetta una di lottone con crucifiso, di peso lire due.
Tavoletta per la Messa.
Cossini duoi di drappo di seta di color gialdo frusto.
Tovalie numero tre, una di larghezza brazza cinque, et l’altre due di larghezza brazza 4 et mezzo, et alte brazza un et mezzo.
Tela di canepe per il tavolino lunga brazza due.
Fazoletti numero tre per servitio d’altare.
Candeliero uno di ferro di peso lire sei.
Cassone uno grande d’asse di noce con chiave et serradura dove si repongono le cose sudette necessarie per la celebrazione, et l’altare.
Lavelli duoi, uno di serizzo et qual è piantato in mezzo la chiesa, et l’altro è di marmo bianco affiso al muro dell’uschioo di mezzo.
Casetta una di reporne l’ellemosina.
Tavoletto uno sopra quatro gambe d’asse d’arbore.
Lampadario uno di lottone di peso lire una in circa.
In fondo à detta chiesa sopra la facciata del muro vi è uno pilastrello con sopra una campanella di peso rubbi quattro in circa, alta onze otto, et larga onze sei con sopra le infrascritte lettere, cioè: «1500 25 8bre», con sopra diverse crosette.
Non si sa che vi siano liti pendenti, né usurpazioni de beni né alienazioni senza dispensa.
Et inde.
Presentibus testibus D. Julio Ardicino fq. Jacobi, et Bartholomeo Ravello fq. Francisci habitantibus Gaudiani notis.
Ego Julius Caesar Maninus fq. D. Jo. Baptistae publicus Apostolica Imperialique auctoritate e loco Gaudiani notarius Instrumentum Inventarii, et ut supra rogatus abreviavi, tradidi, scripsi, et pro fide hic me meo cum solito tabellionatus signe hac die 26 Januarii predicti eiusdem anni 1618 subscripsi.
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Carlo Alessandro Pisoni (Luino, 1962 - Varese, 2021). Seguendo le orme del padre Pier Giacomo,
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