Oggebbio (1030 ab.) a cui da Ghiffa si riesce per malagevolissimi sentieri. Ed esso pure si compone di numerose terricciuole e villate, distese dalla spiaggia lacuale su pel dorso della montagna, che quinci piglia forme più accigliatamente severe: son desse Navaglio, Gondo, Camogno, Cadivecchie-regio, Mozzola, Barbèro sopra, Barbèro inferiore, in tutto 1030 ab., di cui, siccome anche degli ultimi precedenti comuni, buona parte suol emigrare in Lombardia in qualità di garzoni Bettolieri e mercadanti di vino.-
Gondo, situato sul più colto declivo della ripida costiera, e quasi nel centro delle oggebiane terre, ne è la più bella e popolata frazione; e qui la sede la non disadorna sua parrocchiale. Abbellisce di questa l’adito un verde pianerotto con filari d’indaci castani ed un vago peristilio in assai gioconda vista: nello interno della chiesa ci ha pur qualche buon dipinto d’ignoto autore. All’attual parroco il pregio di quelle ornate piantagioni è dovuto, e, che è più, l’istituzione di un popolare scuola di canto, da esso lui diretta a crescer decoro alle sacre funzioni, e si raggentilire l’animo di quei terrazzani.
Presso
Novaglio scoprironsi non ha molto alcune tracce di aurifere vene. A
Barbèro inferiore, abitato da poveri pescatori e navicellai, si fa qualche traffico di legname; vi è stabilita una sega sul vicin torrentello; e da due anni trovasi aperta una fornace con fabbrica di terraglia (
grès) di porcellana opaca, specialità
cruches, tubi per drenaggio ecc., usofruttando una qualità di pietra arenosa che trovasi ne’ suoi dintorni. L’impresa assume il titolo di Società di Oggebio, la cui direzione ha sede in Intra.
Da questo lato della montagna, vestita di opache selve e verdi pasture, si aderge all’altezza di ben quattro ore di cammino per ritte callaie sino al vertice del Morsignolo; sul quale per essere il più elevato tra i monti circostanti al lago, la volgar tradizione ha immaginato che il patriarca Noè fermasse la sua nave di mezzo al diluviale cataclisma. Cotal fiaba almeno si credè farmi persuasa il vecchio navalestro, che da Barbèro, per cansare un pedestre giro assai pericoloso e quasi impraticabile, tragittami a
Cannero.
Fonti bibliografiche:
L. Boniforti,
Il Lago Maggiore e Dintorni, Corografia e Guida, Torino e Milano s.d. (ma 1858), pp. 147-148.
- A Cura di:
- [Valerio Cirio]
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Biografia Carlo Alessandro Pisoni
Carlo Alessandro Pisoni (Luino, 1962 - Varese, 2021). Seguendo le orme del padre Pier Giacomo,
dal 1991 al 2017 è stato conservatore, per gentile concessione dei principi Borromeo, dell'Archivio
Borromeo dell'Isola Bella. Appassionato studioso e ricercatore, ha sempre voluto mettere a
disposizione degli altri conoscenze e scoperte, togliendo la polvere dai fatti che riguardano Lago
Maggiore e dintorni; insieme a studiosi e amici, ha riportato alla luce tradizioni, eventi e personaggi
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