STRUMENTI CULTURALI

del Magazzeno Storico Verbanese

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Elenchi di funzionari e cariche pubbliche in «ARONA»

Denominazione:
Arona
Breve Abstract:
Cenni storico geografici
Abstract:
Arona (4474 ab.) - Piccola ma bella città commerciale sulla sponda occidentale del lago Maggiore, a cui si presenta con begli edifici ed alberghi e belle strade, a 210 metri sul livello del mare e a 38 chilometri da Pallanza, attraversata dalla strada del Sempione. Nella collegiata di Santa Maria (nella città alta), ricca di stucchi e dorature, ammiransi sei quadri e quattro freschi del Morazzone, la nascita di Cristo, primo lavoro dell’Appiani, e a destra, accanto al coro, nella cappella Borromeo, la famosa ancona di Gaudenzio Ferrari, splendida per colorito ed espressione.
Poco distante dalla collegiata sorge la chiesa dei Ss. Martiri con una Madonna del Borgognone all’altar maggiore, moderni dipinti sul vetro (Ss. Gratiniano e Felino patroni d’Arona) del Bertini e moderni freschi dello Zerbino. L’urna funeraria di cristallo e bronzo dorato con rilievi e statuette per le reliquie dei martiri Fedele e Carpoforo fu lavorata nel 1876 dal Bellosio di Milano per lire 10.000. La chiesa della Madonna di Piazza fu architettata dal Pellegrini, ha una bella facciata di pietra calcare d’ordine corinzio, con peristilio d’ordine jonico e due ampii scaloni. Nell’interno è un tempietto che rassomiglia perfettamente alla S. Casa di Loreto, e in esso una bella statua della Vergine in marmo bianco d’ottima scultura.
Sopra una collina, a nord della città e a mezz’ora dalla stazione, salendo dalla strada del Sempione lungo la villa Plezza-Maleta, torreggia la famosissima statua colossale di S. Carlo Borromeo, disegnata dal Crespi, modellata dal Cerano e fusa nel 1697 da Bernardo Falconi di Lugano e Siro Gianella [= Zanella] di Pavia, a spese degli abitanti e della famiglia Borromeo.
Il piedistallo di granito rosso è alto 12 metri e sovr’esso ergesi la statua dell’altezza di 24 metri. Testa, piedi e mani sono di ferro [sic] fuso, il rimanente di fitte lastre di rame collegate internamente da spranghe di ferro ed afforzate sino alle spalle da forte muratura per assicurare il colosso dall’impeto dei venti. Da una piegatura del rocchetto a destra si entra dentro per mezzo di una scala e per mezzo delle suddette spranghe interne di ferro si va salendo sino alla testa, ove è spazio sufficiente per dodici persone, come quello che misura 6 metri e mezzo. Dagli occhi larghi mezzo metro si gode di un vasto panorama sul lago, sui villaggi, castelli, ville, santuari sparsi sui monti circostanti. San Carlo stringe nella sinistra un libro e benedice con la destra la sua città natia. La statua costò più di un milione, ma non ha valore artistico e non è privo di pericolo il salirvi.
Fra gli altri edifizi meritano menzione: il palazzo Borromeo d’antica costruzione; il collegio delle scuole pubbliche; l’ex-collegio dei Benedettini, una delle più antiche case d’Arona, ove fu rinvenuto il manoscritto dell’imitazione di Cristo, portatovi da Genova dal p. Andrea Maggioli, ed ora nella biblioteca dell’Università di Torino sotto il nome di Codice d’Arona, e un Teatro con atrii e sale.
Sopra un alto masso detto la Rocca, a nord della città, che scende quasi a perpendicolo nel lago veggonsi i ruderi di un castello anteriore al secolo X, il quale pare sia stato fabbricato o dai Longobardi o dagli arcivescovi di Milano.
Arona, situata com’è in posizione favorevole e a capo della ferrovia che rannodasi per Novara a Torino, Genova e Milano, epperciò con tutte le grandi linee italiane e con la gran linea del Gottardo per Sesto Calende, è luogo di commercio e di un gran concorso di forestieri e movimento di merci che si distribuiscono di là alla Svizzera, all’Alemagna, alla Francia. Tutti i vapori per l’estremità superiore del Verbano partono ad Arona, ov’è un comodo porto con cantiere, e, presso al molo pei vapori, la stazione, da cui arriva per ferrovia in 8 ore a Lucerna per Bellinzona e il tunnel del Gottardo, in 5 ore a Genova, in 4 a Torino e in 2 a Milano. Anche l’industria è fiorente e vi si contano fabbriche di acque gassose, di calce, di carrozze, di liquori, di confetti; cucine economiche, la grande filanda a vapore di cotone Mylius, concerie, tipografie, ecc. L’istruzione è promossa dal Collegio Civico Defilippi e dal Seminario vescovile San Carlo. Ha una biblioteca civica, una circolante e quella della Società Operaia.
Cenni storici. - Fino al secolo X era munita di forte castello degli arcivescovi di Milano, nel 1325 ne fu fatta cessione a Stefano Visconti; da cui passò a Gaspare Visconti, che nel 1439 la cedette al conte Vitaliano Borromeo. Questi la cinse di mura e vi nominò un castellano e un governatore. I Francesi l’assediarono nel 1525 e nel 1644. La resistenza fu entrambe le volte così tenace che si dovette rinunziare all’assedio. Fu annessa agli Stati del Piemonte colla pace di Worms. Nel 1801 il generale Napoleone Bonaparte fece smantellare la sua rocca.
Uomini illustri. - È una grande gloria per Arona esser patria a s. Carlo Borromeo che vi nacque nella suddetta Rocca, residenza feudale della sua famiglia, antecessore del suo celebre cugino Federico Borromeo, fondatore dell’Ambrosiana e grande filantropo, reso immortale dal Manzoni nei Promessi Sposi.
Coll. Elett. Novara - Dioc. Novara - P1 T. e Str. Ferr. Milano Arona.



Fonti bibliografiche:
G. STRAFFORELLO, La Patria, Geografia dell’Italia, Provincia di Novara, Torino 1891, pp. 28-29.

A Cura di:
   [Valerio Cirio]

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Biografia Carlo Alessandro Pisoni

Carlo Alessandro Pisoni (Luino, 1962 - Varese, 2021). Seguendo le orme del padre Pier Giacomo, dal 1991 al 2017 è stato conservatore, per gentile concessione dei principi Borromeo, dell'Archivio Borromeo dell'Isola Bella. Appassionato studioso e ricercatore, ha sempre voluto mettere a disposizione degli altri conoscenze e scoperte, togliendo la polvere dai fatti che riguardano Lago Maggiore e dintorni; insieme a studiosi e amici, ha riportato alla luce tradizioni, eventi e personaggi passati dal lago, condividendoli con la sua gente.

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