STRUMENTI CULTURALI

del Magazzeno Storico Verbanese

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Elenchi di funzionari e cariche pubbliche in «ANGERA»

Denominazione:
Angera
Breve Abstract:
Amati, Dizionario corografico, 1868
Abstract:
Comune in Lombardia, provincia di Como, circondario di Varese, mandamento di Angera.
Ha una superficie di 841 ettari. La sua popolazione nel 1857 era di 2401 abitanti (1911 maschi e 1190 femmine). Secondo l`ultimo censimento (anno 1862) contava 2311 abitanti (1175 maschi e 1136 femmine); e quindi 274.79 per chilometro quadrato.
La sua guardia nazionale consta di una compagnia con 67 militi attivi e 29 di riserva. La mobilizzabile è di 96 militi.
Gli elettori politici sono inscritti nelle liste elettorali del collegio di Gavirate; nel 1863 erano 39. Ha ufficio postale proprio, ed è sede di una giudicatura di mandamento , compresa nella giurisdizione del tribunale di circondario di Varese. Pel dazio consumo è comune di quinta classe.
Il suo territorio, chiuso fra le rive del lago Maggiore e dei minori laghetti di Monate e Comabbio, è sparso di ameni colli, vallette e pianure. Il suolo è torboso, e poco atto alla coltivazione dei vegetabili, dei quali vi allignano specialmente la segale, il melgone, i gelsi e le viti: ha varii boschi di piante cedue, ma non molto produttive.
Il capoluogo sorge in riva al lago Maggiore di contro ad Arona, che fa mostra di sé sulla sponda opposta, a settentrione di Sesto Calende, da cui dista 11 chilometri circa, e a ponente di Varese e Como, dalla prima delle quali città è lontano chilometri 27.307 e dalla seconda 52 circa.
E’ borgo commerciante; vi ha mercato ogni lunedì, e fiera di cavalli e buoi nei primi tre giorni di giugno e nei primi tre di settembre.
Dal lato artistico si fa osservare in Angera la chiesa parrocchiale, fatta costruire dal cardinale Federico Borromeo, e l`antica rocca, già residenza dei Visconti, signori di Milano, convertita oggidì in amena villeggiatura, di cui è proprietaria la casa Borromeo. L` interno di questa rocca è veramente magnifico; le sue, sale sono ampie e ornate di buoni affreschi, rappresentanti le gesta di Ottone Visconti e la battaglia di Desio. All`esterno non rimangono vestigia di mura o di fortificazioni; ma scavi recenti scoprirono avanzi di grosse muraglie , le quali pare che fossero fortificazioni accessorie della rocca, che, edificata su di un colle, sovrasta al paese, e conserva anche oggidì una torre ed alcuni merli.
La storia di Angera non è senza importanza : prima dell` epoca moderna essa fu borgo cospicuo. Negli antichi tempi sorgeva alquanto discosto dal lago, ed era detta Stationa, forse perché i Romani avevano quivi, come sembra, stazione militare. Nel secolo V, l`antica Stationa fu distrutta dai Goti , condotti da Ataulfo; e poi riedificata dai Longobardi, i quali le mutarono posto fabbricandola più dappresso al lago, e la fortificarono, erigendole vicino la rocca, di cui dicemmo più sopra. Conservò il nome di Staziona o Stacione sino al secolo XI , verso la quale epoca pare che lo mutasse in quello di Angleria, come afferma pel primo il cronicista milanese Landolfo, che viveva in quel tempo. Angleria vorrebbe dire Ad Glaream, Ad Giera, An Giera, cioè alla Giara o alla riva del Verbano. Angera nel medio evo fu assai celebre sotto i signori denominati conti d`Angera, i quali estesero il loro dominio su tutto il Verbano e fino al San Gottardo. Nel secolo X essa fu dall`imperatore Ottone I infeudata agli arcivescovi di Milano, che la tennero per qualche secolo, ed ebbero a sostenere per lei fierissime liti. Nel 1258 fu messa a sacco e a fuoco dai Torriani , che la tolsero all`arcivescovo Ottone Visconti, e la tennero fino alla battaglia di Desio nel 1277. Da quest` anno ai primi del secolo seguente fu signoreggiata ancora dagli arcivescovi di Milano; ma, nel 1308, morto l`arcivescovo Fontana, che vi si era rifugiato, tornò ai Torriani. Nel 1314 cadde in potere di Matteo Visconti, la cui famiglia ne conservò il dominio fino all` ultimo suo duca Filippo Maria, che la cedette in feudo ai Borromeo nel 1439. I Borromeo ne, conservarono il possesso sino alla soppressione dei feudi, meno una breve interruzione nel XVII secolo, in cui Angera era ricaduta alla regia Camera, dalla quale fu riacquistata dal cardinale Federico.
I primogeniti dei duchi di Milano, Visconti e Sforza, avevano titolo di conti di Angera, come lo provano alcune monete portanti l`immagine della Madonna, e al rovescio il borgo d`Angera colla leggenda: Ludovicus Maria Sfortia Angleriae Comes.
In Angera, o lì presso, venne martirizzato nel 1066 Alciato Arialdo, che ebbe poi il titolo di Santo. Era egli uno de` più accaniti oppositori del matrimonio de` preti, che in Milano, contro la disciplina romana, credevasi permesso da sant`Ambrogio. Quella questione diede origine a tali contese, che Milano fu per molti anni della seconda metà del secolo XI messa a soqquadro da una vera guerra civile. Arialdo, postosi a capo del partito romano, predicò contro i preti milanesi ammogliati per ben dieci anni (1056-1066), ma infine essendo caduto in mano de’ suoi nemici, fu condotto ad Angera, dove abitava una nipote dell’Arcivescovo di Milano, chiamata Oliva, che lo consegnò ai suoi servi, i quali lo tagliarono a pezzi (Giulini . Memorie storiche della città e campagna di Milano)




Fonti Bibliografiche:
Amato Amati, Dizionario corografico d’Italia Vallardi, Milano 1868, 8 volumi, s.v.
Autore:
   [Amato Amati]
A Cura di:
   [Luciano Besozzi]

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Biografia Carlo Alessandro Pisoni

Carlo Alessandro Pisoni (Luino, 1962 - Varese, 2021). Seguendo le orme del padre Pier Giacomo, dal 1991 al 2017 è stato conservatore, per gentile concessione dei principi Borromeo, dell'Archivio Borromeo dell'Isola Bella. Appassionato studioso e ricercatore, ha sempre voluto mettere a disposizione degli altri conoscenze e scoperte, togliendo la polvere dai fatti che riguardano Lago Maggiore e dintorni; insieme a studiosi e amici, ha riportato alla luce tradizioni, eventi e personaggi passati dal lago, condividendoli con la sua gente.

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