STRUMENTI CULTURALI

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Elenchi di funzionari e cariche pubbliche in «PORTO VALTRAVAGLIA»

Denominazione:
Porto Valtravaglia
Breve Abstract:
Giovanni Giuseppe Vagliano, Le rive del Verbano 1710: la descrizione di Porto Valtravaglia
Abstract:
Porto
Capo XXXIV

Questo luogo è oggi abitazione di cinquanta casati. Fu ne’ tempi andati distinto in due ordini, cioè nobili, e vicini, il cuo sale ancora al presente è separato. Questi nobili col trapasso de’ tempi, furono così da Dio annullati, che delle persone non si vede altro, che un’ avanzo di povertà, passati in più mani i loro beni, più volte venduti, come pure o diroccate le case nobili, o possedute dagli stranieri. I vicini hanno molto che fare a sostenersi, vendute, od impegnate le proprie sostanze ne’ tempi delle passate carestie, stante che la povera gente oziosa, non andò fuori a migliorar sua condizione, com’altri fecero.
Questa terra, sendo il passeggero all’incontro su l’acque, gli fa nobile e vago prospetto, quasi fosse popolato borgo, che mai non fu tale, se bene il padre Paolo Morigia lo intitoli borgo, ma negl’instromenti de’ pubblici notai de’ quali sempre abbondò Porto, da quattrocento anni a questa parte non si nomina se non: «de loco Porti, habitans, vel habitantes in loco Porti»; da che chiaramente si vede che mai non fu borgo, né constando da alcuna istoria, che per l’addietro fosse tale. Ma se osservi detta nel materiale ha del nobile assai, vedendosi molte case comode in forma di palagetti, tra quali v’è quella del notaro sig. Danielle Melli, descendente da molti altri notaj; quella del sig. Carlo Porto (non Porta, ché in questo luogo mai non vi fu casa Porta) nuovamente riedificata con deliziosi giardini. Quella del sig. Carlo Maria Porto, figlio del sig. Giulio Cesare Porto causidico collegiato di Milano, che fu abbate del Collegio e più volte console di Giustizia, ch’ebbe al tempo di san Carlo del suo ceppo il sig. Cesare Porto proposto di Varese, del quale molto conto facea il santo cardinale arcivescovo, come dalla sua vita appare, scritta dal sig. Gio. Battista Giussano. Un’altra del notaro sig. Giuseppe Luvino, che su la piazza maggiore di Porto dirimpetto alla Parochiale fa nobile prospetto.
L’altra de’ signori Gio. Antonio e Ferdinando fratelli, figli del quon. sig. Francesco Tinelli, altre volte nella Città e Stato di Milano regio fiscale. Questa casa fu prima del qu. sig. Gio. Pietro Buzzi, uno de’ nobili del luogo.
Quella de’ signori fratelli Gio. Antonio e Giuseppe Maria Viani di Palanza, loro acquisto da uno de’ nobili di Porto.
L’altra del sig. Giacomo Filippo Zamara Buzzi, come erede del sig.r Giacomo Filippo Buzzi, che fu uno de’ dottori del Collegio della Libreria Ambrosiana di Milano, ed altre abitazioni assai comode; sì che nel materiale può comparire questo luogo al pari d’ogn’altra picciol terra di questo lago.
Anch’oggi soffre questo luogo il pregiudicio d’esser diviso in due estimi di sale, cioè quello de’ nobili, delle quali persone appena v’è vestigio di nome, e l’altro de’ vicini; che dovendosi pagare alla Camera Reale lo stesso estimo antico, mancate le persone, e case, e i beni passati in terzi e quarti possessori, per la maggior parte situati fuori del comune di Porto; questi terzi possessori debbono portar il peso di tutto l’estimo, come fu istituito sopra cent’anni prima da detti nobili contra ogni giustizia, e dovere.
Da questo luogo discesero molte persone degne di lode ne’ tempi andati, e dopo che fu fondata la religione de’ Capuccini, vi diede detta terra molti soggetti di grande spirito e santità.
Qui gorgogliano deliziose fontane perenni, freddissime nella state, nel verno tiepide, che di continuo sorgendo, sono a chi le usa molto salubri. Da questi vigneti s’esprimono vini soavi, ed abbonda d’ottima frutta d’ogni spezie. Qui l’occhio si diletta nel vagheggiar buona parte della valle, mentre risiede nel mezzo, e la coronano buon numero di terre. I monti vicini porgono in tributo soavi erbaggi a’ pascoli, danno casci [= formaggi] preziosi, come i boschi gran copia di legna vendereccia, che si raccoglie da’ faggi.

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Biografia Carlo Alessandro Pisoni

Carlo Alessandro Pisoni (Luino, 1962 - Varese, 2021). Seguendo le orme del padre Pier Giacomo, dal 1991 al 2017 è stato conservatore, per gentile concessione dei principi Borromeo, dell'Archivio Borromeo dell'Isola Bella. Appassionato studioso e ricercatore, ha sempre voluto mettere a disposizione degli altri conoscenze e scoperte, togliendo la polvere dai fatti che riguardano Lago Maggiore e dintorni; insieme a studiosi e amici, ha riportato alla luce tradizioni, eventi e personaggi passati dal lago, condividendoli con la sua gente.

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