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Elenchi di funzionari e cariche pubbliche in «BREBBIA»

Denominazione:

Brebbia

Breve Abstract:

Giovanni Giuseppe Vagliano, Le rive del Verbano 1710: la descrizione di Brebbia

Abstract:

Brebia
Capo XXVIII

Questo luogo fu anticamente castello abitato da’ popoli orobei, prima che i romani n’entrassero in tenuta; poscia fatti padroni, vi fabbricarono un alto tempio dedicato alla dea Minerva, e per esser paese delizioso vi construssero i loro bagni, opera di Gneo Ferentino. Di tutto ciò anch’oggi fanno testimonianza due lastre di marmo, che si conservano come reliquie degli andati tempi, in detto luogo con alcuni caratteri antichi, de’ quali fa memoria Gaudenzio Merula nel libro: De Gallorum Cisalpinorum antiquitate, ac origine, e Bonaventura Castiglioni nell’opera Gallorum Insubrum antiquae sedes, il quale nello stesso luogo attesta, che la nobile famiglia Brebia di Milano ebbe origine da questa terra. Qui anticamente si vide alzato un tempo da san Giulio prete fino del 390, di struttura molto ingegnosa, ed elevata.
Fu propositura, e collegiata con diciotto canonici residenti, oltre un ciminiarcato, e mazzeconicato. Il proposto eserciva piena giurisdizione, conferiva i benefici di sua chiesa e pieve, scomunicava, ed interdiceva; ma sendo poi questa collegiata col tratto del tempo declinata dal proprio splendore, s. Carlo Borromeo trasferì sei canonicati in S. Tomaso di Milano, e’l resto della collegiata trasportò nella chiesa di S. Alessandro di Besozzo.

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A Cura di:

   [Gioacchino Civelli]