Massino
Capo XX
Se tal volta per diporto si lascia il piano, e s’ascende benché con fatica sul colle, questa è l’una per proseguire la nostra Istoria, mentre dal luogo di Massino, che sta sopra d’un alto, ameno e fruttifero, ebbe uno degli antichi giorni origine la famosa per tutti i secoli, e sempre sublime casa Visconti, dal cui seme ricolmo di gloria uscirono i potenti duchi di Milano; l’opere immortali, ed imprese eccelse di quegli spiritosi eroi, restano consegnate alle memorie dei posteri dalle dotte penne d’autorevoli scrittori veridici.
Questo luogo dunque, secondo l’attestazione del Giovio, diede le prime fasce al Magno Matteo Visconti, benché il Corio le fe’ nascere in Invorio, terra poche miglia discosta; tuttavia in Massino anche oggidì, mostrano la stanza, ove per antica tradizione continuata, dicono ch’egli nacque. Teobaldo, figlio d’Andreotto, fratello d’Obizzo, e d’Otto arcivescovo, e signore di Milano, fu padre di questo Matteo l’anno 1250.
Nella notte medesima che lo scomunicato imperatore Federico secondo fu strangolato da Manfredo suo figlio, e secondo che narrano il Corio, ed il Giovio, affermasi aver trovato in autentiche scritture antiche, che nella stessa notte nascesse il Magno Matteo, e che nel medesimo tempo tutto il bestiame di quella terra, rotto i capestri e prosciolte le catene, libero fuggì, e mugghiando corse alla casa, ove nacque l’invitto eroe, non cessando da suoi muggiti, quasi esultando di voler riconoscere il suo nato signore naturale; da che destati i terrieri ricolmi di spavento, anch’essi accorsero, e intesa la nascita del fanciullo, argomentarono gran cose doversi attendere da quel parto, dal cui pedale s’alzò il grand’Arbore de’ signori Visconti duchi di Milano, tanto celebrati, che dominarono quarantadue cittadi, mantennero del proprio patrimonio venti mila cavalli, ed altrettanti pedoni, oltre diece mila uomini d’armi nella Toscana.
Questo feudo è antichissimo di casa Visconti, perché secondo il Corio fino l’anno 1142. Corrado III imperadore infeudò d’esso Otto Visconti figlio di Guido con le sue pertinenze, giurisdizioni ed altri onori, tanto nel Milanese, quanto nel Novarese, ed i suoi successori ancor di presente ne sono in pacifica tenuta.
Da che si comprende, che nacque Grande Matteo il Magno, mentre il suo dì natale fu l’anno 1250, ed il feudo era già conceduto del 1142, mosso l’imperatore a tal donazione, perché l’avo di Otto, e padre Guido, morirono valorosi nel servigio dell’Impero. Questo è perciò luogo nobile ed anche al presente viene abitato da molti nobili. Le sue terre abbondano di vini eccellenti, e d’ogn’altra spezie di frutti, secondo le stagioni. Restano ancor in piedi, trionfo de’ secoli, alcuni edifizi antichissimi, tra’ quali una grande e forte torre sì alta, che signoreggia molta parte del Lago. Proprietà de’ discendenti dal sig. Enea Visconti, uno de’ signori confeudatari di Massino, che fu dottore collegiato di Milano.
Lasciando Massino, con minor fatica caleremo al basso, ove si vede Solcio, e Mena, due picciole villette che abbondano d’ogni bene. Qui verso la metà del colle hanno la lor casuccia villereccia ove vanno a diporto i padri della Compagnia di Gesù, che abitano nel Borgo d’Arona; e quivvi tengono in molta polizia i loro giardini con lunghi viali, prospetti, i quali servono a’ padri di ritiramento, e di sollievo alle applicazioni continue de’ loro studi.
- A Cura di:
- [Gioacchino Civelli]
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Biografia Carlo Alessandro Pisoni
Carlo Alessandro Pisoni (Luino, 1962 - Varese, 2021). Seguendo le orme del padre Pier Giacomo,
dal 1991 al 2017 è stato conservatore, per gentile concessione dei principi Borromeo, dell'Archivio
Borromeo dell'Isola Bella. Appassionato studioso e ricercatore, ha sempre voluto mettere a
disposizione degli altri conoscenze e scoperte, togliendo la polvere dai fatti che riguardano Lago
Maggiore e dintorni; insieme a studiosi e amici, ha riportato alla luce tradizioni, eventi e personaggi
passati dal lago, condividendoli con la sua gente.
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