STRUMENTI CULTURALI

del Magazzeno Storico Verbanese

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Elenchi di funzionari e cariche pubbliche in «CERRO»

Denominazione:
Cerro
Breve Abstract:
Giovanni Giuseppe Vagliano, Le rive del Verbano 1710: la descrizione di Cerro
Abstract:
Cerro
Capo XXX

Ritornando alle rive del lago Verbano, passato quel dirupo ove sta in alto Santa Cattarina, ritrovasi Cerro, terra assai popolata, ora fatta nobile dall’abitazione cavalleresca de’ signori conti Guilizoni, che oltre alla struttura molto vaga ed ampia nel loro sontuoso palagio, con quattro perfetti quarti ornati di suppellettili nobilissime, e deliziosi giardini, hanno que’ signori entrate eguali allo stato loro; sì cortesi, ed amorosi, che la loro casa è fatta comune alloggiamento a chiunque civile passeggero, nobile, e prencipe, ch’ivi capiti in ogni tempo.
Gerolamo Guilizoni fu proposto della Collegiata di Besozzo, che morì in concetto comune di santità del 1663. Ha fatto per sua intercessione molte grazie a’ divoti accorsi al suo sepolcro, come attestano anch’oggi le genti del detto borgo.
Un’ altro Valerio Guilizoni di costumi innocenti, passato a miglior vita nel secolo passato, in molta venerazione di santi costumi, sacerdote piissimo, la cui vita fu così separata dagli uomini del secolo, che per lo suo continuato ritiramento lo dicevano l’Eremita.
Il padre don Giacomo Antonio Guilizoni, che fu più volte proposto del Collegio di Santa Maria Segreta di Milano. Questi per atti continui di virtù eroiche ne’ suoi governi, fregiati della prudenza più fina, diretta a persuadere l’amor di Dio, e l’utile de’ prossimi, nel particolar instituto di sua religione, fu amato da tutti con parzial affetto, in credito sì grande presso i suoi religiosi, che ne piansero la perdita a calde lagrime, come da gli encomi elogiastici si comprova, perpetue memorie della gratitudine che in grande cartellone sotto la sua figura tra portici di quel cenobio si leggono, in consimile iscrizione.

P.D. IACOBUS ANTONIUS GUILIZONUS
MEDIOLANENSIS
C.S.S. MARIAE SECRETAE PROCURATOR
DEINDE PRAEPOSITUS
SEMPER OPTIME MERITUS
DUM NULLIS PARCIT LABORIBUS
PARCAS SIBI LETHALES SENTIT
ETERNITATI VICTURUS
QUI PUBLICAE VIXIT UTILITATI

E i nominati soggetti furono tutti per retta linea dello stesso ceppo di questi signori viventi, che Dio per le loro virtudi lungamente prosperi, e perpetui la discendenza per tutti i secoli a venire.
Anton Giorgio Besozzi ritrovò nel cenobio di Santa Cattarina del 1603 antica scrittura senza millesimo che diceva: Il beato Alberto Besozzi fosse dello stesso ceppo d’un altro Besozzi, che fu dottore del Collegio di Milano, il quale avea casa da nobile, ed effetti nel luogo di Arolo, de’ quali sono rimasti eredi, per ragioni di fidecommisso, i medesimi signori conti Guilizoni.
Questo luogo è moderno in modo che due secoli proma d’ora, non v’era abitazione. Quivi il comodo de’ negozi, e’l passaggio delle mercanzie, e bestiame, lo rendono nominato. Qui il quieto seno del lago fa comoda stanza alle trotte; che però i pescatori con loro vantaggio vi stendono in ogni tempo le reti, e sempre fanno copiose pescagioni.
La diroccata casa poi di Polidoro, altretanto astuto, quanto crudele ladrone, rende que’ lidi sassosi nominati ne’ contorni.
Costui al costume de’ corsari da mare, scortato da numerosa squadra de’ malandrini, ricoverandosi in quell’antico coperto d’inabitata casa, stando su lo spiare il passaggio delle barche, che per lo lago in quella parte è continuo, lacero negli abiti, come sono i ladri, con fiocca voce mentita, nel sentir e vedere ricolmi di naviganti i legni, e conseguentemente di merci, e danari, chiedea per pietà, fosse di notte, o di giorno, lo ricevessero nella nave, che a lui premeva portarsi a sua casa, ed egli avrebbe pagato il solito nolo. Que’ passeggeri, che lo vedevano, ed udivano solo, ripieni di carità del prossimo, rivolta la barca su le rive, ricevevano il finto misero; quando nello stesso momento, calata il resto della ciurma del capo ladro, provveduta d’arme da fuoco e da taglio, entrati per amore o per forza nella nave, tutto saccheggiavano, robe, danari, e quanto c’era, sempre per lo più anche con la morte d’alcuni, che pensavano a difendersi; ma non andò molto avanti l’infame faccenda, che la Giustizia, assediata d’improviso la casa, fe’ preda de’ ladroni, i quali sospesi al patibolo, su quelle stesse rive Astrea fe’ far l’ultimo salto.
È così famosa la verità di questo breve racconto che non occorre addurre autorità, mentre il Tribunale Illustrissimo di Varese serba anch’oggidì i processi; e le tradizioni si continuano da’ secoli passati, fino al presente.
A Cura di:
   [Francesco Malingamba]

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Magazzeno Storico Verbanese

A tutti gli amici e studiosi che nel tempo avete condiviso o vi siete interessati alle attività della Associazione Magazzeno Storico Verbanese, dobbiamo purtroppo comunicare che in seguito alla prematura scomparsa di Alessandro Pisoni, la Associazione stessa, di cui Alessandro era fondatore e anima, non è più in grado di proseguire nella sua missione e pertanto termina la sua attività.

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Biografia Carlo Alessandro Pisoni

Carlo Alessandro Pisoni (Luino, 1962 - Varese, 2021). Seguendo le orme del padre Pier Giacomo, dal 1991 al 2017 è stato conservatore, per gentile concessione dei principi Borromeo, dell'Archivio Borromeo dell'Isola Bella. Appassionato studioso e ricercatore, ha sempre voluto mettere a disposizione degli altri conoscenze e scoperte, togliendo la polvere dai fatti che riguardano Lago Maggiore e dintorni; insieme a studiosi e amici, ha riportato alla luce tradizioni, eventi e personaggi passati dal lago, condividendoli con la sua gente.

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