Ascritto, e professo nella serafica Religione di S. Francesco fu il Beato Alberto Morigia, celebre predicatore, il quale luminoso sempre si fe’ conoscere ne’ meriti insigni de’ propri fatti, e grande negli splendori de’ suoi talenti, nelle dottrine, che con mirabile frutto in ogni tempo sparse Paolo Morig. nell’Istoria della Nob, cap. 11.
Riferiscono gli Annali delle Sagre Vergini sopra il Monte di Varese, che la Beata Cattarina Morigia fosse loro fondatrice; Paolo Morig. nell’Istoria dell’Antichità di Milano lib. 3 c. 3 Annalect. Secc. dicto Synops. così espone: Quae abdicato seculi factu, sacroque Virginum erecto ibidem Coenobio, sicuti caeteris regimine praefuit, ita virtutibus antecelluit. Ut praeclare eminentiss. cardinalis Borromaeus in vita eiusdem. Tetamant. nell’Istoria del Sagro Monte sopra Varese.
Da questa casa venne la venerabile Angela Morigia, la quale, come dello stesso sangue, così del latte della medesima pietà nudrita, nel monte stesso, in cui la Beata Cattarina gettò i fondamenti della santità, questa accrebbe, ed innalzò maestosi edifici alla più insigne pietade. Lo stesso Secc.
Agostino Morigia fu descritto tra nobili beati milanesi, il quale co’ suoi meriti luminosi aggiunse grande splendore alla detta famiglia.
Uno de’ tre fondatori già detti dell’illustriss. Ordine de’ Chierici Regolari di S. Paolo, fu il venerabile p. don Giacomo Antonio Morigia, i cui fatti eroici, ed alte prerogative si resero sempre degne di gloriosi panegirici, così il citato Secco ne’ suoi Sinops.
E non solo meritarono d’esser coronati in cielo i fatti egregi degli eroi di questa famiglia, ma anche in terra furono esaltati da’ romani pontefici e da’ principi secolari per li loro grandi meriti insigni portati a’ più grandi onori, e ricchezze.
Giovanni Morigia l’anno 1064 signore, che quasi perla risplendeva per ogni parte di virtù, fu coronato da Alessandro II con la mitra della Chiesa di Calis nell’Umbria. Paolo Morigia nella detta Istoria, lib. 2 c. 11.
Gio. Ambrogio Morigia, come uomo dottissimo, universale nelle scienze, fu dichiarato da Alessandro VI prefetto della Libreria Vaticana, e dopo promosso al Vescovado di Ventimiglia. Il sudetto, Istor, lib. 3, c. 15.
A’ governi, e prefetture secolari molti di detta famiglia furono eletti, ed innalzati, de’ quali ne sono ripiene le memorie de’ più celebri storiografi.
Erasmo Morigia, fu uno de’ tre consoli, eletto da Federico Barbarossa l’anno 1158 ad edificare la nuova città di Lodi, al governo della quale fu investito anche a nome de’ cittadini. Così il p. Leandro Alberti nella sua Istor. d’Italia.
Aliprando Morigia prefetto dell’Annona, o sia giudice delle vettovaglie, fu eletto da Alessandro III, e da Federico Barbarossa imperadore. E governando la chiesa di Milano san Galdino l’anno 1172 fu innalzato al governo della Repubblica di Milano. Trist. Calco nell’Ist. della Patria, lib. 12, Galvan. Della Fiamma, lib. 12 cap. 402, Fanian. nell’Istor. delle nob. fam. di Milano, dove soggiunge: «Quod nonnisi viri magna virtute praediti ad haec munera eligebantur».
Quando poi fu mandato da Valentiniano imperadore al governo di Milano s. Ambrogio, condusse seco tra molti della nobiltà romana alcuni di casa Morigia, che poi quivi stanziarono, e s’accrebbero in numero, ed in grandezza, se bene prima molt’altri di questo lignaggio abitassero in Milano, ed in Lodi.
Oltre alla presente testimonianza della Torre de’ Morigi, che appunto si suppone fabbricata sino al tempo di s. Ambrogio, il quale passò a miglior vita l’anno del Signore 397, così il Bugati nobile milanese nella sua Istoria Universale; ed uno squarcio d’Istoria antica, mostra il lungo tempo dell’erezione di detta torre, mentre dice, ch’essendo imperadore Arrigo III, ed arcivescovo di Milano Ariberto Antimiano Canturio milanese, il quale risiedè anni 17 creato arcivescovo del 1[0]19 da papa Benedetto ottavo, ed Aliprando Visconti, governando come prencipe della Città, e stato, si levarono tumulti in Milano, invidiato dal popolo lo stato de’ nobili, che tutto fu poi acchetato per un’elegante orazione, che fece il Visconti; ma poi risaputosi, che quel romore fu cagionato da un tal Lanzoni cortigiano, fu subito preso, come attesta il Corio, posto prigione nella Torre de’ Morigi, ivi come sedizioso si fece morire.
Buonincontro Morigia, si fece incontro con altro collega, e ducento uomini d’armi in aiuto di Galeazzo Visconti prencipe di Milano, dicono tradito dal cognato l’anno 1222; così lo stesso Fanian.
Dagli autori nominati, s’ha che l’anno 1130 tra li nobili principali, e riguardevoli della Città fu un signore Giovanni Morigia, come del 1172 furono creati nuovi consoli al governo della Città, ed all’ora quei signori formavano il più degno magistrato, e di supremo onore, nel quale il primo di questi fu il sig. Aliprando Morigia, così il Corio ed il p. Paolo Morigia afferma d’aver veduto, e letto alcune tavole di marmo incisi a caratteri maiuscoli nomi, e cognomi di questa casa ottocento anni prima.
Il sopra detto Bugati riferisce che al tempo che Filippo Della Torre era signore di Milano, fiorivano tra la nobiltà quei di casa Morigia.