Intra borgo insigne
CAPO XI
Qui, ove il Lago si fa più ampio per dar pascolo all’occhio, per porger merci al vorgo, per delizia de gli abitanti, e per abbondanza maggiore de’ pesci, si mira con diletto alzata in vaga pianura Intra. La servono d’intorno vigne feraci, fertili colli, che abbondando di grani, vini, olive, ed altre frutta, ben si comprende, che dalla mano clemente di Dio viene accarezzata quella gente semplice, et amorosa co’ suoi prossimi.
Sta questo vago luogo abitato, che si può paragonare ad una città, nel mezzo a due correnti fiumi; l’uno, che verso Levante prende l’acque limpide dalle valle Intrasca, e si dice il Fiume di S. Giovanni, per quel Tempio, che gli sta a canto verso il Lago. L’altro a Ponente, che si nomina di S. Bernardino, il quale scende dal Monte Rosso, ed ha la prima origine da’ monti del Valdo.
Questi fiumi, come derivano da montagne frondose feracissime di legnami, col benefizio delle pioggie, che spesso a cielo rotto fanno gonfie quell’acque, portano al lago gran quantità di legni, massime borre grosse, e borretti d’ogni sorta, oltre al frutto de’ legni segnati, ch’essendo intieri, si danno a’ particolari padroni col prezzo delle fatiche per averli condotti. L’altra parte spezzata è della fortuna de’ poveri. Con quest’acque girano quantità di mulini, l’edifizio mirabile del maglio di ferro, e rame, con le seghe ben grandi per ogni sorta di tavole; e marmi, alcune delle quali sono rendite di casa Borromea. Le medesime acque correnti hanno proprietà diverse, perché quella d’Oriente nuoce a chi in essa si bagna, e l’altra d’Occidente reca salute, particolarmente sana l’ulcere nelle gambe, lavandoti in essa. Le stesse talora accrescono per modo quelle di cielo, che con la gonfia loro corrente, spaventano, e minacciano totale rovina al borgo, tanto che è necessario agli abitanti, ricorrer agli argini dell’orazione coll’esposizione del Santissimo in molte Chiese, e supplicando la Divina Clemenza, acciò trattenga quell’empito, che porta seco a momenti l’estrema disgrazia di tutto il paese se ne impetri la salvezza.
- A Cura di:
- [Gioacchino Civelli]
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Biografia Carlo Alessandro Pisoni
Carlo Alessandro Pisoni (Luino, 1962 - Varese, 2021). Seguendo le orme del padre Pier Giacomo,
dal 1991 al 2017 è stato conservatore, per gentile concessione dei principi Borromeo, dell'Archivio
Borromeo dell'Isola Bella. Appassionato studioso e ricercatore, ha sempre voluto mettere a
disposizione degli altri conoscenze e scoperte, togliendo la polvere dai fatti che riguardano Lago
Maggiore e dintorni; insieme a studiosi e amici, ha riportato alla luce tradizioni, eventi e personaggi
passati dal lago, condividendoli con la sua gente.
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