STRUMENTI CULTURALI

del Magazzeno Storico Verbanese

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Denominazione:
Verbania, loc. Intra
Breve Abstract:
Giovanni Giuseppe Vagliano, Le rive del Verbano 1710: la descrizione di Intra. Parte 08 - Altre notizie genealogiche sulle famiglie Rosignoli, Notaris e Franzosini
Abstract:
Ancor è tra viventi la nobile famiglia Rosignuoli, tra quali il sig. Gio. Pietro professore di leggi, datosi alla militare fe’ prova del suo valore contro de gli Svizzeri, e li vinse in Valsoldo castellano di Franchino Rusca signore di Lovino, Germignaca, Satellero, ed altre vicine provincie, come abbiamo dall’Istorie del 1526. Questi portatosi alla Corte di Carlo V fu da esso con benignità ricevuto tra suoi familiari, e nell’anno 1534 creato da S.M. Cesarea conte palatino con due suoi figlj, come pure gli donò diverse autorità, e privilegi, fatto esente d’ogni carico, come appare dal medesimo privilegio segnato di mano propria di Carlo V imperadore nel quale creò Gio. Pietro Rosignuolo figlio di Bernardino conte suo palatino, e nello stesso privilegio concedè allo stesso, che potesse eleggere nel medesimo luogo di conte palatino uno de’ suoi figli Morto ab intestato esso signore, alle suppliche de’ discendenti fu concessa dal Senato di Milano in virtù di detto Privilegio la nominazione di Franchino Rosignuolo dottore fisico collegiato, figlio di detto Gio. Pietro, come appare dal privilegio sudetto, e dalle lettere patenti, tutto da me letto, e diligentemente osservato.
Ebbe poi diversi governi nel Regno di Napoli, ed in spezie della Città di Castro, ove si ritrovò nell’ anno 1537 colà governatore, quando Luitebio, ed Aiax, ambi bassà [= pasc[= pascià o pacha] di Solimano, coll’opera del re francese, ridussero alle strette d’improviso, e con mancar di fede quella città, sforzata a rendersi a patti, che le persone, e robe fossero salve. Ma mancando di parola i Turchi, che non han fede fecero prigione il Gran Cancelliere di quel Regno conte Antonino Gattinara Lignana, padrone della detta città con la maggior parte de’ Nobili, e destinato il restante al sacco, fu posta grossa taglia per lo riscatto; quando prima ricevuto in ostaggio il Rosignuoli governatore della Città, e condotto alla Vallonna ov’era Solimano, sì bene perorò avanti l’imperadore de’ Turchi, che inteso il mancamento di parola, e di più li strazi e le prigionie, comandò, che il Rosignuolo e gli altri fossero liberati senz’altra gabella, rese loro le robe, ed acremente riprese i suoi del modo tenuto, come narrano le Istorie di que’ tempi.
Fu poi il Rosignuoli creato cittadino napolitano con tutti gli onori, e privilegi di quella città.
Ebbe il detto Rosignuolo un fratello ecclesiastico, per nome Gia Antonio, il qual fu canonico, poi proposto d’Intra, e dopo proposto di Valenza.
Il detto Gio. Pietro lasciò due figlj maschi, l’uno chiamato Franchino, l’altro Bernardino. Il primo restò conte palatino, e fu filosofo medico, e matematico, professore di lettere greche, e d’altre scienze.
Da Franchino venne Giulio Cesare dottore fisico, che morì sul fiore de gli anni.
Bernardino fu dottore di leggi. Andò in Spagna, mandato da casa Borromea, e da altri signori a Filippo II ricevuto con molto onore da S.M. Cattolica, da cui nel suo ritorno in Italia fu raccomandato al sig. marchese di Pescara, all’ora governatore di Milano, che lo impiegò in molti offizj regi, da lui con molta integrità amministrati per anni diece, e fu suo auditore.
Da quelli provenne altro Gio Pietro, che fu dottor di leggi, fu impiegato in varie preture di quello Stato, nelle quali si portò con tutta integrità, e sodisfazione universale.
Il secondogenito fratello del sudetto, chiamato Ercole, fu parimente dottore d’ambe le leggi, pure s’esercitò in varie preture con lode e grido di giudice interissimo.
Il terzo nominato Giusto, che fu dottore medico collegiato.
Seguirono poi Pietro, e Nicolao uomini dottissimi e versati nell’università delle scienze.
Vi fu anche Bernardino Rosignuolo della Compagnia di Giesù provinciale nello Stato Veneto, teologo eccellentissimo, che diede alle stampe l’opere sue dell’anno 1601. Del 1630 vi fu Gio. Pietro Rosignuolo, canonico ordinario la Metropolitana di Milano, Protonotaro Appostolico, che mancò in età di settant’anni.
Nel secolo passato vi fu il sig. dottor Giusto Rosignuolo, che s’esercitò in varie giudicature, uomo di maniere soavissime, e di somma integrità.
Al sudetto sig. dottor Giusto sono succeduti figli legittimi il sig. Francesco Bernardino, Carlo Giusto ecclesiastico di molta espettazione, che attende alli studi, e Giovanni Pio.
Al presente risplende con la virtù e con l’oro casa Notaris, in cui vi sono quatro fratelli viventi ad un tempo; il primo è il sig. dottore d’ambe le leggi Gio. Pietro causidico collegiato di Milano, e sindico del Banco di Sant’ Ambrogio. Il secondo il sig. Antonio, il terzo il sig. Pietro Francesco, ed il quarto il sig. Giuseppe, i quali esercitando negozi di rilievo s’avanzano in ricchezza, ed essendo divisi hanno per casamenti nove fabbriche grandiose oltra le tenute, che sempre vanno accrescendo alle loro rendite.
Vi è anche il sig. dottore Francesco Franciosino causidico in Milano, uomo intendentissimo delle leggi, che dà onore alla toga, a se stesso, ed alla Patria.
A Cura di:
   [Martina Pisoni]

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Biografia Carlo Alessandro Pisoni

Carlo Alessandro Pisoni (Luino, 1962 - Varese, 2021). Seguendo le orme del padre Pier Giacomo, dal 1991 al 2017 è stato conservatore, per gentile concessione dei principi Borromeo, dell'Archivio Borromeo dell'Isola Bella. Appassionato studioso e ricercatore, ha sempre voluto mettere a disposizione degli altri conoscenze e scoperte, togliendo la polvere dai fatti che riguardano Lago Maggiore e dintorni; insieme a studiosi e amici, ha riportato alla luce tradizioni, eventi e personaggi passati dal lago, condividendoli con la sua gente.

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