La manifattura d’abiti ed abbigliamenti da uomo e da donna, non ha qui grande sviluppo, tenendo soltanto di mira la consumazione locale, alla quale i rispettivi artisti provvedono abbastanza lodevolmente.
È florida ed importante assai la fabbricazione di cappelli di feltro, di pelo, di seta, e di lana per cui nella sola Intra esistono sette grandi opificii; molte migliaia di cappelli di qualità diverse somministrano desse al commercio italiana e straniero. sopratutto per l’America, e progrediscono attivamente nei mezzi e nei metodi di lavoro. Così i fratelli Albertini, per esempio, hanno da poco tempo introdotto pei primi in Italia, il più perfezionato sistema di fabbricazione dei cappelli, con speciali macchine a vapore, atte a produrre in una giornata fino a 300 cappelli, e nel loro stabilimento lavorano giornalmente presso a 200 operai.
La gara accende anche gli altri produttori, che coi loro cappelli d’accurata esecuzione presentati alla mostra, dimostrarono di non temere confronto colle migliori fabbriche Italiane.
Ci mancano dati per rilevar meglio con cifre la quantità ed il valore di questo ramo industriale nel nostro paese.
Ricami in bianco sopra fazzoletti, lenzuola ecc. d’armonico e grazioso disegno, ricami grandiosi o figurati in seta ed in lana, rammendature accuratissime, opere squisite in biancheria e simili generi, vennero a dare testimonianza della perizia, destrezza e leggiadria con cui le gentili nostre donne Verbanesi trattano i delicati lavori dell’ago.
Un ricordo ed una sincera lode devesi su questo proposito alle giovani alunne dell’Istituto Materno di educazione, da soli due anni, fondato in Pallanza, ed all’esimia direttrice del medesimo Signora Varini Carolina.
Mentre l’impiego delle macchine in mille manifatture, par che vada contrastando a molti lavoranti gli utili frutti dell’industria da essi loro esercitata, ecco sorgere tra essi chi tenta e s’ingegna di superare nella quantità di lavoro a mano, l’opera stessa dei meccanismi. D’una tale arditezza un grato esempio fu porto nella nostra esposizione da Imperiali Francesca di Vergobbio, Val Cuvia, con alcuni campioni di calze lavorate con quattro aghi o due fili, a tre e quattro in una volta sola.
Si accudisce in questa contrada anche alla manifattura di cappelli di paglia, ciò specialmente nella Valle Onsernone dove si coltiva in molti campi la paglia destinata a tal uopo. La produzione è d’una certa importanza, e se per finitezza è inadatta alle esigenze del lusso cittadino, contenta e soddisfa nella Zona e fuori, i desiderii delle più modeste ed umili fortune.
Una fabbrica di cappelli di paglia finissimi e signorili è tenuta da Bellani Antonio in Belgirate; egli ha spiegato all’esposizione numerosi e lodati campioni di treccie di paglia e cappelli di varie fogge.
Medaglia d’argento dorato
Petroli e Prestinoni (Ditta) d’Intra, per cappelli di feltro stimabili per diligente lavoro, buon colore e solidità.
Medaglia d’argento
Frova Giovanni d’Intra, per cappelli da prete ben fabbricati ed impenetrabili.
Reale Istituto Materno di Pallanza sotto il patronato di S.A.R. la Principessa Margherita, per copia e varietà di lavori femminili di perfetta esecuzione, avuto riguardo al breve tempo del suo impianto ed alla gioventù delle alunne.
Medaglia di bronzo
Beltrami Abramo di Omegna, per un paio di scarpe senza cucitura e di tutta solidità.
Benedetti Valentino d’Intra, per varie qualità di cappelli di feltro.
Imperatori Giacomo d’Intra, id., id., id.
Rattazzini-Bricchi Luigia di Luino, per l’egregio ricamo d’un fazzoletto
Erba Maria, di Pallanza, id., id.
Croppi Virginia, di Pallanza, pel ricamo diligente e finito di un’ottomana in seta.
Bellani Antonio di Belgirate, per treccie e cappelli di paglia, e paglie naturali assai fine.
Menzione Onorevole
Erba Martina di Giovanni Battista di Pallanza, per copia di ricami e ben eseguite rammendature.
Pisani Giulietta d’Intra, per camicie di diverse qualità molto ben fatte ed altri lavori in biancheria.
Croci Giuseppe di Laveno fabbricante di berretti, per l’accurata esecuzione dei medesimi unita a convenientissimo prezzo.
Valugani Faustino sarto in Varese, per un abito moderno tagliatoin un sol pezzo, con seguente risparmio di lavoro e di stoffa.
Imperiali Francesco di Val Cuvia fatte a tre e quattro per volta
Suore di S. Giuseppe d’Orta, per varietà di ricami e rammendi diligentissimi
Frascoli Amalia di Cerro, per un quadro di paesaggio ricamato in seta.
Frova Giovannina d’Intra, per la fattura di una coperta a maglia in un sol pezzo.
- A Cura di:
- [Giuseppe Passera]
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Biografia Carlo Alessandro Pisoni
Carlo Alessandro Pisoni (Luino, 1962 - Varese, 2021). Seguendo le orme del padre Pier Giacomo,
dal 1991 al 2017 è stato conservatore, per gentile concessione dei principi Borromeo, dell'Archivio
Borromeo dell'Isola Bella. Appassionato studioso e ricercatore, ha sempre voluto mettere a
disposizione degli altri conoscenze e scoperte, togliendo la polvere dai fatti che riguardano Lago
Maggiore e dintorni; insieme a studiosi e amici, ha riportato alla luce tradizioni, eventi e personaggi
passati dal lago, condividendoli con la sua gente.
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