STRUMENTI CULTURALI

del Magazzeno Storico Verbanese

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Denominazione:
Verbania, loc. Pallanza
Breve Abstract:
Esposizione Agricola-Industriale-Artistica Del Lago Maggiore, Sez. 2a, Cl. 16a - Setificio
Abstract:
CLASSE 16.a
SETIFICIO.

Dal più misero colono al più dovizioso banchiere, dal più umile mercato alle più vaste combinazioni del commercio internazionale, una intrecciatissima concatenazione d’interessi, un immenso concorso di braccia e di capitali, un’infinità di rapporti interni ed esteri, fanno sì che in Italia guardisi alla produzione della seta come ad uno dei principali e più influenti fattori del benessere economico nazionale.
Genere sì prezioso, sì nobile e di tanta importanza commerciale, era natural cosa, che eccitasse le mire intraprendenti e gli istinti industriali così proprii alle popolazioni di questi versanti, le quali tutte per quanto loro il consentono le condizioni di clima o di suolo, attendono alacremente alla coltivazione dei gelsi e dei bachi, nel mentre in mezzo a loro erigonsi importantissimi e numerosi stabilimenti di setificio.
Dopo il largo propagarsi della fatale infezione, che travaglia i bachi, è divenuto ancor più difficile il giudicare a quale quantità si elevi, la media dei bozzoli, che annualmente son prodotti nella zona. Dai dati che possediamo, verrebbe valutata a circa kilogrammi 900 mila. Per qualità, i bozzoli di questa regione declive, submontana e ben aerata, sono sempre molto apprezzati dai filatori, malgrado che al giorno d’oggi per la somma disparità nelle sementi, sia raramente possibile ottenerne grosse partite di un solo ed equabile tipo, molto più che la malattia sempre dominante, spesso attacca o pregiudica le più belle qualità.
La massima parte del prodotto, viene ogni anno acquistata dalle ditte proprietarie delle filande della regione, le quali sono presso a poco in numero di 60 con bacinelle n. 24000, delle quali a vapore con motrice 1400 circa, il restante parte a vapore, parte ordinarie a fornetto.
Gli stabilimenti per lavorare le sete greggie in organzini e trame, sono circa 16, tra i quali i seguenti: Stabilimento in Germignaga, della Ditta Bozzotti cav. Cesare e Comp., animato da una turbina della forza di 20 cavalli e da una ruota idraulica di 16, per girare 172 molini di filanda vapore e suoi annessi ed a diversi sistemi privilegiati; 114 valichi di filatoio per organzino strafilato, 18 valichi di trama pel lavoro delle sete chinesi a giri contati ed altre relative macchine. Sono qui occupate 900 persone dei due sessi, si filano annualmente cento mila kilogrammi di bozzoli e lavorando le greggie della stessa filanda, kilogrammi 6000 circa di greggie giapponesi ed altre sete d’acquisto, si dà una produzione in organzini e trame di circa kilogrammi 15 mila all’anno.
Stabilimento in Luino detto il Sole, proprietà di Giovanni Battaglia ed esercito dalla sopradetta Ditta, con turbina da 32 cavalli per girare 90 valichi di filatoio e relative macchine per organzini strafilati. Della stessa ditta, incannatoio in Cuvio da 1140 fusi pel lavoro della seta.
Stabilimento serico della Ditta Donner e Baumann in Besozzo, di recente costruzione in ferro e ghisa, animato da turbina, della forza di 30 cavalli, per girare 216 valichi di filatoio per organzino, e 12 valichi per trama, il tutto a cilindro ed a giri contati. Quivi lavorano da 600 ad 800 persone, intorno a 20 o 30 mila kilogrammi di seta greggia della ditta stessa ed altre Chinesi, Giapponesi ecc.
Questa Ditta è anche proprietaria di una cospicua filatura di seta in Cabiaglio, dove circa 200 persone filano da 30 a 50 mila kilogrammi di bozzoli. Questa filatura è costretta con un nuovo sistema d’incannatojo a ventilatore privilegiato, i cui vantaggi furono favorevolmente constatati dal Giurì, non solo per la diminuzione ed il risparmio che se n’ottiene nel calo di lavorerio, ma eziandio per la grande elasticità e l’ottima riuscita dei lavorati alla tessitura.
Stabilimento Carlo Decoville in Messenzana [= Mesenzana], animato da turbina di 15 cavalli per girare 80 valichi di filatolo e relative macchine pel lavoro di seta in organzino strafilato.
La stessa Ditta in Rancio ha un incannatoio a mano, di 420 fusi per la seta.
Stabilimento della Ditta Maurizio Adreani in Cunardo con filanda e filatoio dove lavorano 260 persone, la forza della turbina è di 10 cavalli per girare 54 valichi a cilindro o rispettive macchine per organzino strafilato.
Stabilimento di proprietà Bozza, Baer e C. esercito dalla Ditta Wedenesow in Pallanza, provvisto di 104 valichi o in cui lavorano 300 persone.
Stabilimento d’incannatoio di seta in Borgomanero della Ditta Imperatori Gioachino fu Bartolomeo e figli, con motore idraulico a turbina, da 50 a 60 operai ecc.
Grande stabilimento in Cannobio.
Se si fa riflesso alla rilevante quantità di bozzoli, che la zona espositrice produce annualmente, come pure al numero ed all’importanza delle filande ed altri opificii, che ne lavorano le sete, certamente si avrebbe dovuto osservare un maggiore concorso di espositori del prezioso genere.
Lo cause però delle astensioni sembrano doversi innanzi tutto riporre nella condizione difficile e scoraggiante in cui furono gettate il commercio e l’industria serica, dalle pendenti complicazioni politiche e dalla guerra, nella quale si trovavano sventuramente impegnati due paesi, che furono sempre i migliori consumatori dei nostri prodotti.
Valse però a compensare esuberantemente della mancata comparsa d’alcuni produttori e industriali, la brillante mostra, che vi fecero le ditte più rinomate nella lavoratura della seta dei nostri dintorni; le quali si può dire hanno veramente illustrata la nostra esposizione col tributo dei loro preziosi e distinti prodotti.
Come le tristi condizioni generali del commercio non hanno scoraggiati i nostri grandi industriali, nemmeno le malattie dei bachi da seta e l’alto valore delle buone sementi, hanno abbattuto l’animo e fatte svanir le speranze di queste popolazioni, le quali all’opposto danno prova migliore ciascun anno, di intelligenza ed attività, cogli sforzi loro, diretti a menomare gli effetti deplorabili del morbo lamentato.
In generale si raddoppian le cure e si adottano savie misure nella coltivazione dei gelsi e dei bachi, ed in diversi luoghi si fanno studii e si praticano esperienze per confezionare seme buono ed esente da malattia; eccellente scopo, il quale se dal pertinace ingegno nazionale venga raggiunto, apporterà al paese il guadagno della strabocchevole spesa che costa il seme straniero.
Saggi pregevoli di queste esperienze esibirono, Schianetti Giuseppe di Varese in n. 6 cartoni di seme annuale verde di ottava riproduzione sempre prospera, e che a detta del Giurì presenta ancora caratteri lusinghieri, e Leonardi Giuseppe di Domodossola, che ebbe pure successi fortunati.
Quest’ultimo mise anche in vista un suo ingegnoso trovato per l’allevamento dei bachi nelle prime loro età, mediante il quale viensi a risparmiare la perdita del 20 al 30 per cento dei bachi appena nati, che ritengonsi andare perduti od uccisi durante i trasporti.
Comparve a questa esposizione anche il tanto lodato apparecchio del Cav. Dott. Del Prino di Vesime per l’imboscamento dei bachi, conosciuto sotto il nome di bozzoliere cellulare.
Accanto alle Filande o Filatoi da seta era da desiderarsi, che sorgessero stabilimenti i quali ne lavorassero i cascami ossia le strazze, le moresche, i gallettami. Infatti la Ditta De-Filippi, Merzagora e Compagni, eresse in Meina un opifizio per la filatura dei detti cascami con forza motrice idraulica, applicata al lavoro di 3000 fusi mediante grandiosa ruota a secchie, tutta in ferro. La produzione di questo stabilimento salì già a 16000 chilogrammi circa di filo, impiegando 500 operai. La scarsità della materia prima ed il suo incaricamento, prodotto dal comparire della malattia del filugello, obbligò la Ditta proprietaria a provvedere con altri mezzi all’esercizio del suo stabilimento, il quale ha però nell’avvenire una prospettiva assai lusinghiera.

Medaglia d’argento dorato

Bozzotti Cav. Cesare di Germignaga, per la bella collezione di sue greggie organzini e trame trovate perfette sotto ogni rapporto.
Donner e Baumann di Besozzo, per la maestria di lavoro constatata nelle loro sete, la fama e l’importanza de’ loro stabilimenti.

Medaglia d’argento

Adreani Maurizio di Cunardo, per la distinta qualità e precisione di lavorerio e torto negli organzini.
Bacilieri fratelli di Locarno, per la buona qualità e precisione di titolo delle sete greggie prodotte nella loro filanda.

Medaglia di bronzo

De Regibus Francesco di Vogogna, per la buona qualità delle sue sete greggie.
Cuzzi di Suna, per la buona qualità delle loro sete greggie.
Pozzi Carlo di Brenta, per la distinta filatura delle matasse di doppio greggio.

Menzione Onorevole

Prestini Francesco di Locarno, per la sua greggia di filatura accurata.
Fraschini Modesto di Brenta, per buona filatura di doppio greggio.
Schianetti Giuseppe di Varese, per la semente di bachi accuramene confezionata, e che per suoi caratteri porge buone speranze.
Leopardi Giuseppe di Domodossola, id. id. e per la sua Bussola d’incubazione.




Accedere qui all`indice sommario della Relazione Sulla Esposizione Agricola-Industriale-Artistica Del Lago Maggiore e suoi Versanti, Intra, Tipografia di Paolo Bertolotti, 1871



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A Cura di:
   [Carlo Alessandro Pisoni]

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Biografia Carlo Alessandro Pisoni

Carlo Alessandro Pisoni (Luino, 1962 - Varese, 2021). Seguendo le orme del padre Pier Giacomo, dal 1991 al 2017 è stato conservatore, per gentile concessione dei principi Borromeo, dell'Archivio Borromeo dell'Isola Bella. Appassionato studioso e ricercatore, ha sempre voluto mettere a disposizione degli altri conoscenze e scoperte, togliendo la polvere dai fatti che riguardano Lago Maggiore e dintorni; insieme a studiosi e amici, ha riportato alla luce tradizioni, eventi e personaggi passati dal lago, condividendoli con la sua gente.

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