Produzione d`alta importanza in questa Zona è il vino, essa si fa ascendere a circa 300 mila ettolitri all`anno, che valutati al prezzo medio di L. 20 l`uno rappresenterebbero un valore di lire 6.000.000.
Piani e colli in ogni parte veggonsi coperti di vigneti, variatissimi da un luogo altro, per qualità di viti, modi di piantagione, di sospensione e di condotta. Le quasi innumerevoli qualità di viti sono in gran parte indigene, ma già da qualche tempo si vanno scartando le peggiori, supplendole con vitigni egregi importati da altro parti d`Italia o dalla Francia. Sono in generale ben curate le vigne, e i nostri coloni ne fanno bene la potatura; ma pel pregiudizio, che reca alla squisitezza dell`uva ed alla completa sua maturanza, è biasimevole l`uso predominante, di seminare cereali sotto o tra i filari dello viti.
Fatto rallegrante e sul quale si possono fondare fausti pronostici è l`attività, l`energia, e l`intelligenza con cui veramente molti ricchi o studiosi proprietarii, in tutte le parti della Zona, si applicano a ripiantare, migliorare, e coltivare vigneti, con le norme più dritte della scienza e dell`arte. Questa luce, che viene dall`alto, presto si diffonderà con vantaggio del paese, che già principia a valersene.
Tanti nomi noi potremmo qui segnare all`esempio e alla stima di tutti, ma la delicatezza c`impone un freno, e il detto basti.
La solforazione per ovviare all`ostinata crittogama, è generalmente praticata, con profitto nel raccolto delle uve; ma per causa della medesima si lamenta in molti vini comuni, un odor disgustante d`idrogeno solforoso. Non tutti badano a levare al vino l`odore di questo gaz, il quale scompare o dietro i voluti travasi per la semplice aerazione quasi sempre nociva, o con preferibile maniera mercè la solforazione delle botti con vapori di solfo bruciato.
In tutti i paesi della Zona, fin presso le più modeste famiglie, vi sono serviti vini fatti in luogo, di vario sapore, ma sceltissimi e squisiti, e specialmente apprezzabili per fragranza e sapidità.
Segno manifesto, che la materia buona non manca, e l`arte è nota di ben lavorarla; perciò le cure, che si danno alla piccola parte, si dovrebbero possibilmente applicare alla maggiore, e molti difetti, che si attribuiscono ai nostri vini comuni, allora scomparirebbero.
L`insieme dei vini esposti, porse una poco favorevole idea dello stato enologico della Zona ammessa all`esposizione, singolarmente a sotto il rapporto dell`uniformità di tipo, che mostra come la vinificazione sia praticata con metodi disparatissimi, e come il giudizio dei produttori sul merito del tipo di vino da essi preparato, si scosti da quello ammesso ed approvato nella consumazione generale.
Così i vini da pasto franchi di gusto, moderatamente colorati e spiritosi, che dovrebbero fornire il maggior contingente, non figurarono all`esposizione, che in troppo scarso numero. La poca cura della nettezza dei vasi vinarii, la troppo lunga macerazione dei graspi e la trascurata rimondatura delle uve, impresse a non pochi vini, uno sgradevole odore, ed un secondo sapore, che ne diminuisco il pregio. D`altra parte, alcuni vini riusciti di irreprensibile qualità, provano come più, che la materia prima, manchi in questa Zona un buon metodo uniforme di lavorarla; il che riuscirà facile ai produttori l`apprendere, animati come sono dal più lodevole spirito di progresso. Seguendo essi gli imitabili esempi, che già stanno in mezzo a loro, ora che larghe vie sono aperte al commercio esteriore ed all`esca della crescente domanda, non mancheranno di perfezionare i loro sistemi di fabbricazione e conservazione dei vini, e si faranno uno studio di conferire ai medesimi un tipo originale o costante.
Duole che per molto ragioni, non siansi potuti stabilire i mezzi di procedere ad una investigazione chimica e conseguente determinazione analitica dei principii componenti i vini comparsi all`esposizione, analisi, come ognun vede, che sarebbe riuscita utilissima pei produttori e pei consumatori.
Ascese a circa 30 il numero degli espositori di vini, a 67 le qualità diverse presentate come di lusso, a 21 quelle da pasto.
All`infuori d`alcuni paesi, può dirsi, che tutta la regione, figurò seriamente pel numero di saggi, quantunque primeggiassero Borgomanero, Maggiora e Boca.
La Società Malberti e C. da pochi anni costituita in Gattico Mandamento di Borgomanero ha intrapreso su abbastanza vasta scala, la fabbricazione colle uve di questa regione, di vini destinati al commercio interno e d`esportazione. Già ebbe a fare ragguardevoli spedizioni per l`America ed alcuni saggi appositamente fatti di là ritornare e messi all`esposizione, hanno mostrato, che malgrado il periglioso doppio passaggio della linea equatoriale, quei vini per la buona loro fabbricazione, hanno serbate lo eccellenti qualità che li distinguono.
La società Vinicola Varesina con stabilimento a Travedona, rappresentata dai gerenti Garavaglia Costantino e Garoni Tebaldo, per gli estesi ben colti vigneti che possiede, per quelli più vasti, che va impiantando e per i buoni vini confezionati con grande studio, anche in questo primo anno di sua esistenza, lascia molto sperare d`un felice avvenire.
Pastore Antonio di Borgomanero, produttore di molti e scelti vini, ne espose parecchie qualità lodevolissime, state conservate senza alterazioni in lunghi viaggi di terra e di mare.
Il cav. Gaudenzio Magistrini d`Arona, del quale abbiamo già ricordato l`apparecchio pel riscaldamento del vino giusta il sistema Pasteur, volle offrire (fuori concorso) diversi saggi de` suoi vini scaldati, da porsi a confronto con altri suoi della identica qualità, non scaldati.
Il Giurì, dopo attenta disamina, constatò un assoluto miglioramento nei vini trattati col sistema Pasteur, sopra quelli non riscaldati; ed emise un voto di preferenza per quello scaldato a gr. 43, c.i in seguito per quello a gr. 55, c.i; osservando però che sotto il rapporto della conservazione, quest`ultimo presenterebbe maggiori guarentigie. Detto Giurì nella sua relazione espone la propria soddisfazione per la qualità dei vini assaggiati, e ne porge le dovute congratulazioni al cav. Magistrini, non tacendo una parola di lode pei noti di lui sforzi intesi al progresso enologico.
Medaglia d`argento dorato
Malberti e Comp. di Gattico.
Medaglia d`argento
Pastore Antonio di Borgomanero.
Medaglia di bronzo
De-Filippi Costantino di Pallanza.
Adamoli Domenico di Besozzo.
Tornielli Carlo di Borgomanero.
Beltrami avv. Angelo, id.
Menzione Onorevole
Vallana Bartolomeo di Maggiora.
Ardizzoli D. Giuseppe di Boca.
Visconti d`Aragona Mar. d`Oleggio Castello.
Conelli D. Giuseppe di Briga.
- A Cura di:
- [Francesco Malingamba]
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Biografia Carlo Alessandro Pisoni
Carlo Alessandro Pisoni (Luino, 1962 - Varese, 2021). Seguendo le orme del padre Pier Giacomo,
dal 1991 al 2017 è stato conservatore, per gentile concessione dei principi Borromeo, dell'Archivio
Borromeo dell'Isola Bella. Appassionato studioso e ricercatore, ha sempre voluto mettere a
disposizione degli altri conoscenze e scoperte, togliendo la polvere dai fatti che riguardano Lago
Maggiore e dintorni; insieme a studiosi e amici, ha riportato alla luce tradizioni, eventi e personaggi
passati dal lago, condividendoli con la sua gente.
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