STRUMENTI CULTURALI

del Magazzeno Storico Verbanese

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Denominazione:
Verbania, loc. Pallanza
Breve Abstract:
Esposizione Agricola-Industriale-Artistica Del Lago Maggiore, Sez. 1a, Cl. 7a - Mineralogia
Abstract:
CLASSE 7.a
MINERALOGIA.

Note essendo le ricchezze minerali o metalliche dei versanti del Lago Maggiore, non poteva ingannarsi chi s`attendeva che in questa parte la pubblica mostra avrebbe fatta ottima prova; benché non tutti gli stabilimenti d`industria estrattiva compresi nella Zona, siansi fatti riconoscere, vi figurarono però i principali coltivatori sì della scienza, che dell`industria.
E innanzi tutto prendendo le mosse dalle condizioni generali geognostiche e mineralogiche di questa regione, è opportuno ricordare di quanta importanza ed aiuto per lo studio delle medesime, riescir possa la ricca collezione di minerali o cristalli, ammassata con fino discernimento e diligentissima cura dall`Ingegnere Giorgio Spezia di Piedimulera, della quale potè ammirarsi un saggio disposto in apposita vetrina.
Gli esemplari in N. di 76 che stavano in essa raccolti, sono tutti dei circondarii d`Ossola, di Pallanza e del Canton Ticino. Vogliono essere mentovati la Pirottina in cristalli e la Prenite per i suoi limpidi cristalli, entrambi di Miggiandone; la Prenite di Mont`Orfano, la prima volta osservata fra i minerali accessorii del granito di esso monte; un bellissimo esemplare di oro nativo di val Toppa; il Mispikel di Pestarena; la Calcite Caleno-edrica di Crodo; i quarzi di Baveno dal lato cristallografico ed i cristalli di Tormalina nera di Beura, notabili per la lunghezza, benchè senza faccie terminali.
Altri abbondanti e variati prodotti dei lavori di escavazione e di semplice esplorazione hanno mostrato esistere nelle viscere dei nostri monti i metalli più importanti, come l`oro, il ferro, il rame, il nichelio, il piombo e la galena argentifera.
Si vedono sorgere da molte parti enormi masse calcari di ogni struttura e formazione, da cui si traggono pietre da calce o grassa o forte, marmi diversi e materiali per la scultura e l`architettura.
Di questi principali elementi, che più si connettono ai bisogni della vita e della progrediente civiltà, ci forniscono a dovizia le roccie [sic] di questa regione, e non solo a sufficienza pei crescenti bisogni locali, ma ben anco per quelli delle Provincie di Milano, Novara, Pavia, e d`altri centri popolosi.
Le molte fornaci di Porto-Valtravaglia offrono abbondante calce di ottima qualità, anco coll`effetto di quelle idrauliche, purché adoperato appena spento nell`acqua; le fornaci d`Ispra, d`Angera, d`Arona, di Maggiora e di Crevola d`Ossola danno pure considerevoli quantità di tale prodotto. A Maggiora da molti anni il signor Agapito Olioli costrusse forni a fuoco continuo per la cottura della calce ed in Arona pure, la Ditta Jona e Comp. cuoce il sasso calcare in forni consimili, stabilitivi dal benemerito professore Giovanni Moro; l`uso dei medesimi sarebbe assai desiderevole venisse generalizzato, per la maggiore celerità della produzione, la grande economia del combustibile, e il conseguente buon mercato dell`importante merce.
Le fornaci di calce sono quasi tutte collocate in vantaggiose condizioni di località, per ricevere il necessario combustibile e dar esito facile ai lontani trasporti; lavorano in media otto mesi all`anno e benché sia difficile il precisare il quantitativo della loro complessiva produzione, siam certi di non andar lungi dal vero riferendolo a quintali 460mila all`anno.
Tra le cave di marmi menzioneremo come le più lavorate e conosciute quelle di Viggiù e di Candolia i cui massi per la loro qualità e struttura omogenea, si prestano alle scrupolose esigenze della statuaria. La cava di Candolia somministra anche i marmi per le costruzioni e riparazioni del Duomo di Milano.
Altri marmi abbiamo proprii agli usi architettonici e di decorazione come quelli di Varallo, di Crevola D’Ossola, Malesco, di Angera, il bianco di Sambughetto e Luzzogno in Valle Strona ecc.
Abbonda il quarzo ad alimentare le vetrerie, la ceramica e la fabbricazione dei cementi: ce lo dà in ciottoli bianchi in gran quantità il Ticino e gli altri fiumi affluenti nel lago, come pure le cave presso Intra e presso Luino.
Copioso presentasi il felspato presso le roccie granitiche da cui deriva ed attesa la sua fusibità è utilmente impiegato nelle paste e nello smalto delle porcellane e terraglie fine, cui dona solidità e bianchezza.
Di pietra piròmaca o focaia, che calcinata serve pure alla composizione delle più fine stoviglie, vanno ricchi i dintorni di Gavirate, Besozzo, Caravate, e S. Biagio di Cittiglio; così si trova ragione delle numerose lancie, freccie, ed altri utensili, di questa pietra, che scopronsi tuttodì nelle Torbiere e nei piccoli laghi circostanti. e che ci favellano dei remotissimi nostri antenati.
Nessuna regione può vantare al par della nostra tanto ammasso, varietà e bellezza di graniti, né moltitudine di valenti operai, che li taglino e lavorino con pari finitezza e maestria, della quale stanno a testimonianza da Roma a Torino in tutte le primarie città d`Italia stupendi manufatti e monumenti.
Celebri a buon diritto e decantate sono le cave del granito rosso di Baveno, del Bianco di Feriolo e Mont’Orfano e di Alzo sul Lago d`Orta. Fra queste va notata una nella quale l`inesauribile capriccio della natura piacquesi di cementare il granito rosso col bianco, offrendo vago materiale ad eleganti costruzioni.
Così il ponte sul Toce, della strada nazionale da Gravellona alla Svizzera per Pallanza, è formato di questo bello e curioso granito. Appartengono le cave a diversi proprietari, che vedono di giorno in giorno aumentare la ricerca del prezioso loro materiale, nel tempo stesso che l`arte raffinano della sua lavorazione.
Per insufficienza di ragguagli non possiamo dare mediante cifre un`esatta idea del movimento commerciale cui questa produzione dà vita: però senza tema di esagerazione si può valutare ad un annuo milione di lire.
Nell`Ossola hanno grande smercio le petriere del Comune di Beura, dove il gneiss viene tagliato in lastroni detti bevole che s`adoprano in diverse costruzioni. Vengono poi le petriere di Vogogna, Villa D’Ossola, Pallanzeno, ed altre.
Non mancheremo di parlare delle cave di Laveggio, o pietra ollare di Val Bugnanco, di Val Maggia, e di Peccia, e specialmente della cava di Serpentina sita a Qualba sul lago D’Orta, dove i fratelli Zaccheo hanno stabilita una considerevole officina per lavorarla. Ivi sei macchine mosse da turbine e rinforzate dal concorso di circa 25 operaj, si lavorano annualmente presso mila metri lineari di Serpentina con la produzione di pari metri da 4 a 5mila. Se ne fanno specialmente tubi di vario calibro, la cui perforazione si opera a macchina, mediante cilindri vuoti in ferro ad asse comune; l’estremità dei cilindri è munita di sega od altri ferri taglienti, la cui grossezza corrisponde al vuoto fra i diversi pezzi. Si applicano tanti cilindri quanti sono i tubi, che voglionsi fare ad un tempo; la pietra assicurata su tavola mobile preme contra gli ordigni incisivi e viene passata dall’una all’altra estremità. Della stessa pietra si fabbricano pure altri oggetti, come rubinetti garantiti al contatto degli acidi, utili perciò alle manifatture in cui se ne richiegga l’uso, zangole pel burro, ecc.
Dai sullodati fratelli Zaccheo fu costruito in Serpentina il condotto lungo ben due chilometri, che porta l`acqua dal torrente S. Bernardino al Penitenziario di Pallanza.
Alle falde delle nostre roccie porfiriche, felspatiche, e dei graniti grafici, trovasi abbondante il Caolino terra friabile, infusibile, composta di silice e d`allumina. Questa rara e preziosa terra, entra come parte principale nella composizione delle porcellane e terraglie fine, nonché del Grès artificiale e se ne fa uso presentemente nel cotonificio pell`imbiancamento di tele e filati, e nelle cartiere. Ve ne ha presso Maggiora, di colore paglierino come quello di Limoges, presso Invorio, molto candido come quello di Bayonne, nel territorio di Oleggio-Castello in profondi strati e bianchissimo, ad Intragna. ma meno decomposto dei primi, efinalmente se ne scopersero depositi nella Valle Vegezzo, in Valle Antigorio ed a Velate presso Varese. Poiché siamo circondati da numerose manifatture ceramiche e cotoniere, le quali pel Caolino sono tuttora tributarie dell`Inghilterra e della Francia, non sarà fuor di luogo l`avvertire, che i proprietari delle cave caoliniche del paese dovrebbero porsi in grado di somministrare tale prodotto ai consumatori; ciò sarà loro agevole quando presse le cave stabiliscano officine di decantazione, onde privare il caolino delle parti felspatiche d`una incompleta naturale decomposizione od estranee alla sua purezza. Ridottolo in tal modo più leggiero e di men costoso trasporto, ne ridonderà ad essi il vantaggio di esitare con frutto la loro merce, al paese di aver trattenuti in sé i valori, e di pagare men care le sue stesse produzioni.
Di argille plastiche, refrattarie, figuline, marnose va ricca gran parte di questi versanti lacuali. Conosciute sono le terre argillose dei dintorni di Maggiora, adatte all`arte ceramica, alla fabbricazione di stoviglie comuni, di pianelle per pavimenti bianche, nere o variegate e di mattoni refrattarii. Eccellenti strati argillosi esistono nei dintorni di Pallanza, di Fosseno, di Laveno, Legiuno [sic, per Leggiuno], S. Andrea, Besozzo ecc.
I bacini delle nostre torbiere spesso contengono sotto l`ultimo strato di Torba, depositi di marne, che s`adoprano come utilissimo ammendamento in molti terreni, dai coltivatori diligenti: la marna estratta dalla Torbiera di Mombello, sottoposta all`analisi chimica diede i seguenti risultati:

Carbonato di calce Parti 78.4
Materia organica 18.4
Argilla e silice 1.5
Ossido di ferro 0.3
Acqua 1.4
100,0


Fra le ricchezze minerali che il paese rinchiude, una ve n`ha tuttora intentata e sulla quale cogliamo l`occasione di risvegliare la pubblica attenzione. Trattasi dell`amianto o asbeste che si trova in piccoli ammassi negli interstizii e nelle cavità di certe roccie primitive. Lo si riconosce facilmente alla sua tessitura fibrosa, ed al suo luccicore come di seta; i suoi filamenti delicati, sciolti, flessibili ed elastici, sono analoghi in certo modo a quelli del lino ed anche della seta. La inalterabilità ed incombustibilità di questo minerale, lo rendono prezioso nell`impiego di moltissime fra le moderne industrie.
In Inghilterra si consumano grandi quantità di questo composto siliceo, e la ricerca ne va ogni giorno aumentando.
Il commercio trae attualmente la maggior parte di questo minerale dalla Tarantasia in Savoja, ma anche il paese nostro lo potrebbe somministrare riscontrandosene grosse partite nella Valle Antigorio, e Valle Maggia. È lecito sperare che qualche ardito ne tenti l`escavazione ed il commercio.
Venendo ai minerali metalliferi di questa regione, tralascieremo di parlare degli innumerevoli lavori di ricerca, che non diedero fin ora prodotti di riguardo e soltanto annovereremo le Piriti aurifere di Valle Anzasca, Val Toppa, Vall’Antigorio e Valle Antrona, il Quarzo e la Galena argentiferi di M.te Piombino (Mergozzolo) le Piriti di ferro magnetico e le Piriti di rame delle roccie amfiboliche e micacee di Miggiandone, la Pirite ramifera di Baveno, le Piriti magnetiche Nikelifere di Cevio in Val Mastellone e di Campello in Valle Strona e la Limonite o minerale ferrifero di Valle Antrona. La società inglese, The Pestarena United Gold Mining Company Limited è quella che possiede le più estese e più ricche miniere d’oro, nei tre distretti di Pestarena, Battigio e Val Toppa: si crede che il ricavo complessivo ascenda, ad 1 Kil.o d’oro al giorno. Questa società presentò all’Esposizione, una collezione completa e classificata de’ suoi minerali, di cui i grossi e numerosi campioni attestano la potenza e la ricchezza dei filoni; non che due mobili d’amalgamazione, dei quali l’uno di sistema antico col quale trattansi solo 33 Kil. di minerale in 24 ore ed un altro secondo il nuovo sistema Frankfort, col quale si trattano fino a 9 quintali di miniera nello stesso spazio di tempo.
Un’altra miniera d’oro vien coltivata con un certo profitto in Pestarena dalla Ditta Pirazzi Maffiola e Protasi.
Nelle Valli d’Antrona e d’Antigorio due società Inglesi The Anglo–Italian Com.y e The Val Antigorio Com.y lavorano piriti aurifere eziandio con lucroso interesse, se dobbiam giudicare dalla raccolta dei loro minerali esposti.
Stanno per riattivarsi a Vogogna gli scavi di miniere aurifere per un tratto sospesi, ma che diedero in altri tempi buonissimi risultati.
La società ingl. The Victor Emanuel C.L. escavò per qualche tempo a Miggiandone una Pirite di Rame che si presentava in filone interessantissimo dal lato scientifico ma non corrispose poi, dal lato industriale, alle speranze concepite.
Altra miniera di rame possiede la stessa società a Baveno, ed i campioni veduti alla nostra esposizione dimostrarono non infondate le lusinghe, che tal miniera avesse a divenire una delle più importanti d’Italia. Invece il basso prezzo cui discese il rame, in seguito alle scoperte di ricchissime miniere nell’Australia, Chili, Lago Superiore ecc. è causa, che la convenienza manchi di continuare i lavori.
Una sola miniera di ferro coltivata, abbiamo nella Zona a Montescheno in Ossola. I Fr.lli Ceretti, che ne sono proprietarii con vero coraggio da accorti industriali costrussero a Villa d’Ossola un edificio dotato di tutti i migliori ritrovati dell’arte per trattare il minerale Limonite, che vi viene trasportato dalle cave situate entro la Valle Antrona, e dove si procede alla prima lavorazione e raffinamento del ferro: il prodotto ottenuto è di ottima qualità, assai duttile e malleabile e perciò molto ricercato e stimato; ci duole di non sapere dire parola sulla quantità sua. Dai fianchi del Monte Mergozzolo e nelle vicinanze di Brovello vennero per alcuni anni escavati filoni di Piombo e di Galena Argentifera, di cui all’Esposizione si ammirarono i numerosi e superbi campioni. La società Inglese, non sappiamo per quale ragione ha ora sospesi i lavori. Da ultimo a. Brusimpiano si coltivò un giacimento di Galena argentifera, di cui ci è sconosciuto il successo.
Nel chiudere questi sommarii cenni, ci sia permessa una parola di memore riconoscenza e di dolore per la mancata esistenza del compianto Comm. Eugenio Frankfort, tanto benemerito del nostro paese poi potente impulso da lui dato all’industria mineraria, e per aver qui attirati dall’estero gl’ingenti capitali di cognizioni e di denaro richiesti dalla difficoltà e grandiosità di siffatte intraprese.




Accedere qui all`indice sommario della Relazione Sulla Esposizione Agricola-Industriale-Artistica Del Lago Maggiore e suoi Versanti, Intra, Tipografia di Paolo Bertolotti, 1871



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   [Carlo Alessandro Pisoni]

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Biografia Carlo Alessandro Pisoni

Carlo Alessandro Pisoni (Luino, 1962 - Varese, 2021). Seguendo le orme del padre Pier Giacomo, dal 1991 al 2017 è stato conservatore, per gentile concessione dei principi Borromeo, dell'Archivio Borromeo dell'Isola Bella. Appassionato studioso e ricercatore, ha sempre voluto mettere a disposizione degli altri conoscenze e scoperte, togliendo la polvere dai fatti che riguardano Lago Maggiore e dintorni; insieme a studiosi e amici, ha riportato alla luce tradizioni, eventi e personaggi passati dal lago, condividendoli con la sua gente.

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