OPERETTE POPOLARI
V.
NOTIZIE DI ESIO
1. Il mio nido.
A ragione posso chiamare il paesello di Esio il mio nido, perché, se non vidi in esso la luce. vi nacquero i miei genitori e in esso passai gli anni più belli, quelli d`infanzia e di fanciullezza.
Stefano Brusa, il compianto mio padre, vi nasceva, il 31 Marzo 1809 e volò al cielo il 17 Dicembre 1874, a Bollate, borgo posto nelle vicinanze di Milano, dove io passai vent`anni di cura d`anime (1862-1882). Egli stette meco tredici anni, anni di pace, di gioia e di religiosa pietà. Quella casetta vicina alla Chiesa, quel giardino, quel cortile e quell`atrio; i prevosti Pellegrini e Ticozzi e gli altri colleghi e i miei scolari, molti dei quali divennero sacerdoti, e quella numerosa e buona popolazione, io non li dimenticherò giammai.
Caretti Maria vedova Brusa, mia dilettissima genitrice, nasceva ad Esio il 18 luglio 1813 e sempre visse a` miei fianchi, angelo tutelare, nei vent`anni passati a Bollate, ne` sei passati a Biumo Superiore presso Varese come parroco, nell`anno passato a Pollino come cappellano e ne` quattro anni passati a Bee come vice parroco sempre vegliò a` miei fianchi e nella prospera e nell’avversa fortuna; ed ora, ch’ella sta per compire gli ottanta, non sa ridire il suo contento nel trovarsi meco a Bee, paese di pieno suo aggradimento, in una casetta comodissima e unita alla Casa di Dio; in vicinanza al suo natio paese, dove riposano le ossa de` suoi maggiori, dove ancor si trovano i suoi parenti.
Ad Esio fui portato nell`autunno del 1841, di due anni e mezzo, sendo io nato a Milano (Parr. di S. Eustorgio) il 5 aprile 1839. Ogni volta che di presente io rivolgo i miei passi ad Esio (e di sovente ciò accade), quando io mi trovo sulla punta d’oeur, volgo tosto il mio sguardo alla casetta, che biancheggia in fondo al paese, alla casetta dove passai felicemente i miei primi anni e dove nel 1846 morì il mio fratellino Andrea.1 Quante idee carissime, soavi si affollano alla mia mente al riveder quella casetta e il noto campanile e la chiesa e la casa parrocchiale!...
Mi perdoneranno i lettori, se in questo libriccino troveranno ripetuto fino alla noia il pronome di prima persona. Si tratta di Esio, del mio nido, ed è tutto dire! V`ha un proverbio che dice: Triste quell`uccello che nasce in cattiva valle! La propria valle non è cattiva a nessun uccello; cattive per molti sono le città, dove a migliaia si agglomerano gl`individui su breve e angusto spazio di terreno:la propria valle forma la delizia e la gioia per chi vi nasce. E ben lo sanno coloro che emigrano fuori del natìo paese, in cerca di fortuna. Ad ogni istante quel caro paesello si presenta al commosso loro spirito e fa loro talvolta provare le torture della nostalgia.
Ai nostri tempi, in cui la frenesia del denaro e dei piaceri corrompe la maggior parte dei cuori, poco sentesi in generale da chi emigra l`amore del natìo loco. È forse progresso codesto? E progresso l`apatia, che invade la nostra gioventù rispetto al caro paese, dove sortì i natali, e rispetto alla Religione santissima, che tanto nobilita le nostre menti e i nostri cuori?... Dio ci liberi da questo progresso! - Caro mio nido, mille baci a te! Religione Cattolica e sola vera, a te ogni mio pensiero, tutti gli affetti miei.
1 Mi resta un solo fratello, il mio caro Luigi, di me maggiore di 3 anni, abitante a Milano.
- A Cura di:
- [Gioacchino Civelli]
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Biografia Carlo Alessandro Pisoni
Carlo Alessandro Pisoni (Luino, 1962 - Varese, 2021). Seguendo le orme del padre Pier Giacomo,
dal 1991 al 2017 è stato conservatore, per gentile concessione dei principi Borromeo, dell'Archivio
Borromeo dell'Isola Bella. Appassionato studioso e ricercatore, ha sempre voluto mettere a
disposizione degli altri conoscenze e scoperte, togliendo la polvere dai fatti che riguardano Lago
Maggiore e dintorni; insieme a studiosi e amici, ha riportato alla luce tradizioni, eventi e personaggi
passati dal lago, condividendoli con la sua gente.
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