6. Esio diventa Parrocchia.
Quando il Signore vuol beneficare un popolo, fa sorgere in mezzo ad esso un uomo di gran cuore e di alti intendimenti, il quale, potendo a sua posta disporre di lauto patrimonio, sobbarcasi lui solo al peso di sborsare ingenti somme, pur di ottenere uno scopo santo e sublime. Esio da quasi un secolo e mezzo aveva un sacerdote che attendeva alla cura d`anime, dipendentemente dal canonico di S. Martino prebendato in Intra. Or quanto più sarebbe stato efficace il suo ministero, se egli fosse parroco e pastore indipendente! Questo pensiero comprese la mente e il cuore di un parrocchiano di là, il sig. Carlo Ceroli fu Giuseppe. Egli si era arricchito a Milano mediante il commercio dei vini e, trovando nel vice-parroco Melina tutte le qualità di un santo sacerdote, volle ottenergli da Roma l`onore di essere primo pastore di Esio e vi riuscì mediante lo sborso di ingente somma per formare colle rendite già esistenti il patrimonio della nuova parrocchia, oltre le altre spese che occorsero per svincolarsi dalla chiesa matrice d’Intra e dalla [
illeggibile nella copia a disposizione della trascrittrice] di S. Martino presso Vignone.
1. Il signor Carlo Ceroli ebbe la consolazione di veder compiti i suoi Voti il 18 agosto 1840, anno in cui il sommo Pontefice Gregorio XVI con sua venerata bolla dichiarò la Chiesa di S. Andrea in Esio sciolta da ogni vincolo colla matrice di S. Vittore e arricchita di tutti i diritti parrocchiali.
Mi immagino la gioia che innondò il cuore di tutti li Esiani a sì fausta notizia e la gioia del buon Parroco Melina e dell`insigne benefattore Carlo Ceroli, a cui Dio avrà dato largo compenso in vita e in morte dell`opera insigne di pietà e di religione da. lui compita a prò della sua patria.
Non contento di aver fondato la parrocchia, il munificentissimo Ceroli volle istituito un legalo pei poveri di annue I. 600 milanesi. Una lapide:erettagli il giorno 16 gennaio 1847 e inserita nel pilastro a destra di chi entra in chiesa, ricorda ai posteri il nome di tanto benefattore e il duplice benefizio arrecato al suo paese.
2
Esso ebbe la visita pastorale dal vescovo Giovanni Battista Visconti nel 1701. Ignorasi poi se abbia avute altre visite fino al 1819, nel qual anno il card. Giuseppe Morozzo lo degnò di sua venerata presenza. Fu visitato in seguito da mons. Giacomo Gentile nel 1859 e da mons. Stanislao Eula nel 1884. E chi sa che non abbia presto la sorte di esser visitato da mons. Edoardo Pulciano, attuale amatissimo vescovo nostro?
1 Nella Prefaz. alle Notizie di Bèe (1891, Novara, Tip. Reina) io caddi in abbaglio, asserendo che la chiesa di S. Croce in Bèe si staccò dalla parr. di S. Martino presso Vignone, mentre in realtà fu smembrata dalla chiesa madre di S. Vittore d’Intra, dove risiedeva il canonico prebendato di S. Martino. Non si nega però che materialmente per concessione ab immemorabili del sullodato sig. Canonico, le frazioni di Bèe, Roncaccio ed Albagnano erano unite alla chiesa Sacramentale di S. Martino. Non si nega eziandio che in antichi documenti e registri la chiesa di S. Martino presso Vignone è chiamata parrocchia, compiendovisi tutte le funzioni e gli atti parrocchiali, sebbene in realtà essa fosse chiesa puramente sacramentale. Ora la Parrocchia di Bèe fu eretta il 5 maggio 1818, e consta dall’istrom. di sua erezione che si distaccò da S. Vittore d`Intra. S. Martino alla sua volta fu eretto in parrocchia due anni dopo, nel 1820, alla morte del canonico Guglielminetti, nel qual anno il viceparroco Taglioni fu nominato definitivamente prevosto.
2 A proposito di benefizi, bisogna ch’io corregga un errore in cui sono incorso nelle
Notizie di Premeno. La nota a pag. 12 di quelle notizie va corretta nel senso che il fu sig. Giuseppe Perelli Minetti nulla donò da solo alla chiesa di Premeno, ma fu semplicemente uno dei [
segue una parte illeggibile nella copia a disposizione della trascrittrice]
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Biografia Carlo Alessandro Pisoni
Carlo Alessandro Pisoni (Luino, 1962 - Varese, 2021). Seguendo le orme del padre Pier Giacomo,
dal 1991 al 2017 è stato conservatore, per gentile concessione dei principi Borromeo, dell'Archivio
Borromeo dell'Isola Bella. Appassionato studioso e ricercatore, ha sempre voluto mettere a
disposizione degli altri conoscenze e scoperte, togliendo la polvere dai fatti che riguardano Lago
Maggiore e dintorni; insieme a studiosi e amici, ha riportato alla luce tradizioni, eventi e personaggi
passati dal lago, condividendoli con la sua gente.
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