11. Canesio
Canesio?! Chi è costui?... È una villa, così appellata dall’unione di due parole: Cane, ossia d. Davide Cane, suo ideatore, costruttore e possessore, ed Esio, perché il detto d. Davide è parroco di Esio e successore immediato di d. Omobono.
La storia di questa villa comprova l’asserto: Da cosa nasce cosa. Quando verso il 1878 il parroco di Esio d. Cane fece acquisto dal Comune di Bée di 50 pertiche di brullo terreno di monte, non ebbe che il pensiero di dissodarlo per farne [
segue una riga illeggibile nella copia a disposizione della trascrittrice] [si pose all’opera] con tutto il vigore della sua robusta complessione. In seguito fe` munire il terreno di una siepe all`ingiro e circondò un gran quadrilatero, posto in mezzo ad esso, di muro alto e forte. Allora gli venne l`idea di erigere una casa e la eresse a ponente del podere, in fondo al muro, con vago portico e scala interna, che conduce alle superiori stanze, donde lo sguardo spazia sul lago e sui monti circostanti. A levante, di fronte alla casa civile, eresse il rustico per le bestie. Uno spianato, messo a piante di frutta, con vasca alimentata da uno zampillo d`acqua fresca e leggiera, il tutto sostenuto da terrapieno, unisce la civile alla rustica abitazione.
Superiormente alle case. v`ha l`orto e tutto all`intorno il frutteto, in cui pomi, peri, peschi, fichi, mandorli, coltivati a tutto rigore di arte pratica e intelligente, si ammantano di vaghissimi fiori in primavera e si presentano misti di preziosi frutti all`autunno. V`è un bosco di castagni; vi sono piante di noci, pergolati di viti. Il bel verde dei pini si allinea in alto, quasi a designare i confini del podere.
Ma il nerbo del podere stesso è formato da sei giovenche, da pecore, capre e pollame in quantità. Di qui la risorsa maggiore al padrone, che, dopo aver atteso con zelo ai doveri di ministro di Dio, qui suole esercitare la sua attività e il suo natural talento, a poca distanza [
segue una riga illeggibile nella copia a disposizione della trascrittrice] […mede]sima. A compire un sì bel quadro, degno di un poema, non vi mancano gli alveari dell`ape industriosa e due molossi, che, giorno e notte, fanno l`ufficio di guardiani.
Nel 1884 si inaugurò la villa Canesio in mezzo ad una corona di amici; ed al presente essa è il ritrovo dei villeggianti e dei sacerdoti vicini. Nel 189I si aggiunse alla casa civile, verso monte, altro piano di stanze, quale corona dell’edifizio, che si presenta maestoso per ogni lato.
Il sig. Parroco D. Davide col suo podere ha sciolto un problema importante; e, ad onta di tante teorie più o meno felici sull`agricoltura, ha aperto un libro intelligibile anche agli analfabeti. Sulle montagne, al paro che nella fertile pianura, si può trovare una fonte di ricchezza, coltivando con amore la terra e allevando il bestiame.
Un bravo di cuore all`esimio sacerdote, che ha dato ai nostri monti un esempio di vera industria e di prezioso commercio, a lui, che nella vicina Intra e ovunque riscuote attestati di stima pel suo carattere franco e schietto e per la sua valentia nel canto ecclesiastico e nella scienza di Galeno e di Esculapio. Egli faceva la sua entrata in Esio il 5 novembre 1853; e, dopo 40 anni di cura parrocchiale, e ad onta di fatiche d`ogni specie, conservasi ognora vegeto e robusto ch`è una meraviglia.
- A Cura di:
- [Veleda Bignami]
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