STRUMENTI CULTURALI

del Magazzeno Storico Verbanese

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Elenchi di funzionari e cariche pubbliche in «ISOLA BELLA»

Denominazione:
Isola Bella
Breve Abstract:
Leggende napoleoniche all’Isola Bella
Abstract:
Leggende napoleoniche all’Isola Bella

Il passaggio di Napoleone Bonaparte all’Isola Bella generò un`inevitabile fioritura di leggende fin dai primissimi anni, addirittura da quando ancora l’eroe era ancora vivo, benché da poco esiliato a Sant’Elena. Infatti, la prima leggenda a radicare nel felice terreno isolano fu la diceria che vuole Napoleone intento a incidere la parola “Vittoria” (altri vogliono “Battaglia”) sul tronco di un lauro (altri dicono un faggio); ci cascò pure George Gordon lord Byron, che così scriveva all’amico Thomas Moore da Verona il 6 novembre del 1816: «In one of the Borromean Isles (the Isola Bella), there is a large laurel – the largest known – on which Buonaparte, staying there just before the battle of Marengo, carved with his knife the word “Battaglia”. I saw the letters, now half worn out and partly erased» («in una delle isole Borromee, l’Isola Bella, c‘è un gran lauro, il più grande conosciuto, sul cui tronco Bonaparte, essendo là giusto prima la battaglia di Marengo, incise con la punta del coltello la parola “Battaglia”: ho visto le lettere, ora per metà consunte e parzialmente cancellate»). Ma la battaglia di Marengo fu combattuta il 14 giugno del 1800, mentre Napoleone venne all’Isola solo il 17 e 18 agosto 1797; quindi qualche guida del palazzo non trovò di meglio che soddisfare la voglia di “vedere la storia” dei visitatori forestieri, fabbricando un falso e la relativa ambientazione.

Quella guida non fu l’unica a spararle grosse. Quando a fine Ottocento si volle abbellire ricordare il passaggio dell’eroe dall’Isola, a farne memoria venne chiamato il pittore François Flameng, che nel 1893 realizzò un quadro rappresentante l’esibizione della cantante varesina Giuseppina Grassini di fronte ai dignitari dell’entourage napoleonico, nei prati del giardino di San Rocco, all’Isola Bella. Una copia di quel lavoro (qui ripresa dalla pubblicazione fattane nel fascicolo di giugno 1910 della rivista “Verbania”) fa bella mostra di sé nella cosiddetta “sala di Napoleone”, ma tutti, Flameng in testa, trascurarono di verificare dove fosse la Grassini, il 17 agosto 1797: la famosa soprano infatti non era all’Isola, ma impegnata in tournée a Napoli.

Passò ancora qualche anno: nel 1907 il conte Giberto VII, volendo migliorare la presentazione della sala per i turisti, fece propria la diceria sulla stanza: «la leggenda dice che Napoleone dormì in quel letto e lasciamo sopravvivere detta leggenda, bella per la storia». Contemporaneamente però il conte Giberto riferiva il che il letto, ora ammirato come “letto di Napoleone”, «era il letto che stava nella sala attuale degli Zuccarelli, stanza da letto matrimoniale, prima del 1838, del conte Giberto Borromeo e di sua moglie la contessa Cusani vedova del conte Antonio suo cugino: [il letto] passa come il letto di Napoleone, messo al posto di un letto non bello come l’attuale».

Autore:
   [Carlo Alessandro Pisoni]
Allegati:
Isola Bella, ”Letto di Napoleone”, cartol. v1907 Isola Bella, ”Letto di Napoleone”, cartol. v1907

Isola Bella, Flameng, 1893, concerto Isola Bella, Flameng, 1893, concerto

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Magazzeno Storico Verbanese

A tutti gli amici e studiosi che nel tempo avete condiviso o vi siete interessati alle attività della Associazione Magazzeno Storico Verbanese, dobbiamo purtroppo comunicare che in seguito alla prematura scomparsa di Alessandro Pisoni, la Associazione stessa, di cui Alessandro era fondatore e anima, non è più in grado di proseguire nella sua missione e pertanto termina la sua attività.

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Biografia Carlo Alessandro Pisoni

Carlo Alessandro Pisoni (Luino, 1962 - Varese, 2021). Seguendo le orme del padre Pier Giacomo, dal 1991 al 2017 è stato conservatore, per gentile concessione dei principi Borromeo, dell'Archivio Borromeo dell'Isola Bella. Appassionato studioso e ricercatore, ha sempre voluto mettere a disposizione degli altri conoscenze e scoperte, togliendo la polvere dai fatti che riguardano Lago Maggiore e dintorni; insieme a studiosi e amici, ha riportato alla luce tradizioni, eventi e personaggi passati dal lago, condividendoli con la sua gente.

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