STRUMENTI CULTURALI

del Magazzeno Storico Verbanese

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Elenchi di funzionari e cariche pubbliche in «CANNOBIO»

Denominazione:
Cannobio
Breve Abstract:
Informazione Istorica del Borgo..., parte I - Cap. 01 - Del sito ed altre circostanze del borgo di Cannobio
Abstract:

CAPO I.

Del sito ed altre circostanze del borgo di Cannobio.

 

Giace Cannobio nella sinistra riva del Verbano, volgarmente chiamato Lago Maggiore, in quella (dico) che riguarda Oriente ed è opposta agl`Insubri; e giace parte all` alto in piano, e parte al basso lungo la riva di esso lago. Dal lato destro, verso Mezzogiorno, ha un alto monte quasi contiguo, che gli fa come spalla, difendendolo in gran parte dai venti australi; dal sinistro, verso Settentrione, ha un altro rnonte alquanto più alto e più discosto ed aperto, il quale gli fa quasi ala, guardandolo in buona parte dai venti settentrionali ed anche occidentali, e viene col piede destro quasi a congiungersi con le radici dell`altro monte a man destra, in guisa tale che si forma un angolo in cui sta rinchiuso e serrato Cannobio, restando perciò da tre lati, cioe da Mezzogiorno, Ponente e Tramontana, cinto da monti. Dalla parte verso Levante evvi il lago, che quivi corre per lunga drittura; dal sinistro lato, verso Tramontana, evvi eziandio vicino un fiume, o sia torrente, il qual esce dalla vicina valle, nominata Valle Cannobina, e sbocca nel lago, conducendo talvolta, ne` tempi delle gran pioggie ed inondazioni, volgarmente dette buzze, non poca quantiti di legnarni, si da fuoco, come da opera, i quali dai mercatanti si fanno tagliare ne` boschi di essa Valle Cannobina ed altri circonvicini, e si conducono per acqua a Milano ed anche altrove.

E questo Borgo dello Stato e della Diocesi di Milano,[1] e capo di pieve, avendo sotto di sé molte terre e ville, le quali più oltre nomineremo; ha poca, ma bella, vaga, ben coltivata e fruttifera pianura, ovver campagna, ed anco l`anzidetta Valle, la quale e assai grande e bene abitata, essendovi alquante ville e terre, le quali similmente in progresso della presente operetta si nomineranno. Ha eziandio nella riviera del lago verso Mezzogiorno una spiaggia tutta vignata, addimandata dal luogo, ivi vicino, spiaggia di Canero, onde si cavano delicati e soavi vini, massimamente bianchi, con altri frutti, e particolarmente cedri, limoni e naranci. Un`altra spiaggia vignata, ovver roncaglia, tiene sopra il dorso del monte posto dalla parte verso Occidente, la qual riguarda l`Oriente, e chiamasi dalla vicina terra di Trafiume, Roncaglia di Trafiume, onde parimenti traggonsi saporiti e gustevoli vini, specialmente vermigli, con gran quantità d`olive. Il suo territorio e giurisdizione si estende nel margine del lago circa otto miglia, e nelle montagne circa otto per dritta linea; e confina dalla parte di Settentrione col paese dei SS. Svizzeri; ed è tal territorio assai buono e fertile, producendo vino in molta copia, grano, castagne ed altri frutti, ed abbondante di carne, burro, formaggio ed altre cose che bisognano per il vivere degli uomini; né vi mancano a` suoi tempi pernici, fagiani ed altri buoni uccelli e selvaticine, oltra le trutte, pesci persichi, agoni ed altri saporiti pesci che produce il lago in molta abbondanza. Quivi l`aria è assai benigna e temperata, ed al tempo dell` inverno non vi regna mai nebbia, o almeno di rado e vi regna poco. Ogni quindici giorni, nel giovedì, vi si fa mercato, concorrendovi da tutte le terre del lago e da` luoghi circonvicini gran numero di persone, sì per comprare, come per vendere; e vi si fa gran traffico di corami, coperte di lana grossa, lavori a osso di refe che fanno le donne ed altre mercanzie; ed anticamente vi si faceva il lavorerio della lana fina, come anco si può comprendere dagli Statuti generali di esso Borgo e pieve.

Di piü questo Borgo è assai grande e popoloso, facendo poco meno di quattrocento fuochi, e produce uomini sagaci ed industriosi al trafficare, e di felice ingegno, disposti non meno alle lettere e ad ogni sorta di virtü, che alle mercanzie, come anco afferma il P. Fr. Leandro Alberti Bolognese, nella sua Descrizione d`Italia; ed è nominato da molti nobili Scrittori, e particolarmente dal Biondo nella sua Italia illustrata, da Bernardino Corio nella sua Istoria di Milano, e da altri lstorici Milanesi; da Gasparo Bugato nella sua Istoria universale, da Domenico Macaneo nella Corografia del Verbano, da Gaudenzio Merula nel lib. 2 Gallorum Cisalpinorum antiquitate; dal Sigonio nel lib. 20 del Regno d` Italia; dal Giovio nel libro dei dodici Principi Visconti, in Ottone Visconti arcivescovo di Milano, dove chiama Cannobio: insigne et opulentum oppidum; ed ultimamente dal R. P. Fr. Paolo Morigia, Milanese, il quale più diffusamente d`ogni altro ha scritto di questo istesso Borgo nella sua Istoria del Lago Maggiore.

 

 



[1] Anche dopo il Trattato di Worms (1743), col quale dall`Imperatrice d`Austria Maria Teresa fu ceduto a Carlo Emanuele Re di Sardegna insieme al resto dell`Alto Novarese comprendente la sponda occidentale del Lago Maggiore da Arona tino al confine Svizzero, Cannobio continuò colla sua pieve a far parte della Diocesi di Milano e soltanto nel 1799 fu aggregato a quella di Novara, conservando però il rito Ambrosiano, che conserva ancora al giorno d`oggi.

A Cura di:
   [Carlo Alessandro Pisoni]

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Biografia Carlo Alessandro Pisoni

Carlo Alessandro Pisoni (Luino, 1962 - Varese, 2021). Seguendo le orme del padre Pier Giacomo, dal 1991 al 2017 è stato conservatore, per gentile concessione dei principi Borromeo, dell'Archivio Borromeo dell'Isola Bella. Appassionato studioso e ricercatore, ha sempre voluto mettere a disposizione degli altri conoscenze e scoperte, togliendo la polvere dai fatti che riguardano Lago Maggiore e dintorni; insieme a studiosi e amici, ha riportato alla luce tradizioni, eventi e personaggi passati dal lago, condividendoli con la sua gente.

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