STRUMENTI CULTURALI

del Magazzeno Storico Verbanese

La scheda che stai visualizzando è visibile GRATUITAMENTE.

Elenchi di funzionari e cariche pubbliche in «CANNOBIO»

Denominazione:
Cannobio
Breve Abstract:
Informazione Istorica del Borgo..., parte I - Cap. 04 - Come Cannobio anticamente viveva in libertà...
Abstract:

CAPO IV.

 

Come Cannobio anticamente viveva in libertà

Non riconoscendo altro superiore

Nelle cose temporali che l`imperadore,

e quando ed in qual modo s`acqu1stasse tal libertà.

 

Viveva già questo Borgo con la sua Pieve in libertà e reggevasi e governavasi da sé stesso a guisa d`una piccola Repubblica, avendo mero e inisto impero ed onnimoda giurisdizione, sì nelle cose civili, come nelle criminali, e non riconoscendo altro superiore nelle cose temporali che l`lmperadore, sotto cui eleggeva i suoi Podestà e Vicari ovver Rettori, dando loro amplissima possanza ed autorità, come già si è detto nel precedente Capitolo. E cotal libertà e podestà ovver giurisdizione fu dai Cannobini acquistata non per privilegio o concessione speciale, ma per antichissima ed immemorabile consuetudine, come chiararnente appare dal Proemio e dal Capo I e II delle consuetudini di Cannobio. La qual consuetudine ebbe principio, per quanto si può congetturare, nel tempo che teneva lo scettro imperiale Corrado II di Svevia, il quale fu assunto all` impero anno 1025 e mori        l’anno 1039, avendo imperato poco meno di 15 anni. Imperocché sotto questo Imperadore i popoli d` Italia, e massimamente la Lombardia (i quali dal tempo dell` Imperadore Ottone I Alemanno, cognominato Magno, sin allora erano stati sottoposti agli Imperadori Alemanni, riconoscendoli per superiori e prestando loro la dovuta obbedienza), ribellandosi poi da essi Imperadori cominciarono a reggersi e governarsi da loro stessi in libertà, non riconoscendo in alcun modo Impero, come attestano gravi autori, e particolarmente il P. Fra Leandro nella anzidetta Descrizione d`Italia, nella descrizione di Milano, Como ed altre città. Ed avanti il sopranominato Imperadore Corrado II Cannobio doveva essere ancor esso retto e governato da Capitani o Valvassori istituiti dal detto Magno Ottone nelle valli e pievi di Milano.

II che confermasi da quello che nella sua cronica scritta a mano, da me veduta in Milano nella Libreria Ambrosiana, al Cap. 699 ha lasciato scritto il R. P. Fra Galvagno Fiamma dell` Ordine dei Predicatori, cioë che il memorato Ottone I (il quale s` impadroni della Lombardia, avendo debellato e fatto prigione il Re Berengario II, con la moglie e figliuoli, il quale tiranneggiava tale provincia), dopo di avere ordinati per tutte le porte della citta di Milano i Catanei, institui anco nelle valli da esso Fra Galvagno distintamente ad una ad una nominate, i Capitani i quali dalle valli furono detti Vallisini, e poi Valvassori, benché altri dicano altramente; e tra le dette valli e terre, nelle quali furono da esso Ottone Imperadore instituiti tali Capitani, annovera istesso Fra Galvagno ancora Cannobio. E perché tal cronica non si trova stampata, ho voluto per maggiore soddisfazione dei curiosi lettori, qui riferire tutto il tenore del suddetto Cap. 699, il quale e questo:

 

De Valvasoribus vallium, qui erant Capitanei, Cathaneis itaque ordinatis per singulas portas civitatis, instituit et vallibus Capitaneos, qui a vallibus dicti sunt Vallisini, qui nunc Valvassores noncupantur, videlicet in Valle de Bregna, in Valle Leventina, in quibus sunt plus quam CC villae; item Valle Saxae, ubi sunt villae LIV, et in Valle S. Martini ubi sunt villae LV: item in Valle Soldi, ubi sunt villae XI et in Valle Verganti, ubi sunt villae XL, et in Canobio, ubi sunt villae XXIII, et in Valle Leuci, ubi sunt villae IX, et in Valle Laura, ubi sunt villae LXII, et in Thelio, Trecate et Galliate et Campilioni   o, et continere omnes Valles et Terrae ultra XXX  milia hominum. Et sunt un omnes sub Archiepiscopo in temporatibus et spiritualibus, excepto Campilionio, quod est sub ecclesia S. Ambrosii.

 

Ed avvertasi non esser vero quello che nel fine del recitato capitolo si contiene, cioè che tutte le sopradette valli e terre, eccetto Campiliono, fossero sotto l`Arcivescovo di Milano, si nelle cose temporali, come nelle spirituali, percioché quanto al Borgo di Cannobio, è cosa chiarissima ch`egli non era, come neancor oggi è sottoposto al detto Arcivescovo nelle cose temporali, ma solo nelle spirituali, essendo della diocesi di Milano. E perché si è fatta menzione di Ottone le Imperadore Alemanno, non mi pare qui da tacere che questo grande ed invitto Imperadore, mentre si trovava in Lombardia circa gli anni 960 o 961 ed aveva posto l`assedio all`isola di San Giulio nel lago d`Orta, dove erasi ritirata e fortificata la moglie del Re Berengario, visitò tutto il Lago Maggiore e particolarmente il Borgo di Cannobio, dove fu dai Cannobini raccolto con ogni onore per loro possibile; e dimorò alcuni giorni nella terra di Maccagno di sotto, situata nella destra riva di esso Lago Maggiore, quasi dirimpetto a Cannobio; la quale fece corte regale, dandola poi in feudo con assoluta podestà a Tatio e Reboconte fratelli e valorosi soldati dell`illustre famiglia dei Mandelli Milanesi, e ciò fu l`anno 962, come io ho veduto in alcune antichissime scritture qui in Milano appresso ai signori Mandelli padroni dell`anzidetta terra di Maccagno inferiore, e lo riferisce anche il P. Morigia nel cap. 26 dell`Istoria del Lago Maggiore, nel lib. 4 dell`Istoria di Milano, cap. 25 e nel libro della Nobiltà di Milano.

Ora, ritornando al nostro proposito, è da sapere che la sopradetta consuetudine del Borgo e Pieve di Cannobio di vivere in libertà e governarsi da sé stesso, esercendo il mero e misto impero fu anche approvata e confermata da diversi Imperadori, che dopo il sopranominato Imperadore Corradoseguitarono, ed in particolare da Enrico V, il quale successe nell`Imperio anno 1106 e morì l’anno 1125 avendo imperato poco meno di anni 20; da Federico I  cognominato Barbarossa, e da Ottone, quarto di tal nome tra gli Imperadori Alemanni, per quanto si può congetturare, conciossiaché i privilegi concessi dai suddetti Imperadori a questo Borgo sono stati (per quanto si dice) insieme con molte altre degne ed importanti scritture che stavano riposte nell`archivio della Communità di esso Borgo, smarrite ed altrove trasportate, o, come credibile, nei passati tempi di guerra e di pestilenza insieme con l’archivio stesso arso ed abbruciato; e che tale consuetudine fosse anco confermata ed approvata da Federico Barbarossa confennasi in parte dal Proemio e Cap. I delle allegate consuetudini Cannobine, ove tal consuetudine chiamasi antica ed approvata. Se adunque fu approvata, (come nel detto Proemio e Cap. l si legge) bisogna necessariamente conchiudere che sia stata approvata da superiori, essendo approvazione ovver confermazione atto di superiore, e conseguentemente da Imperadori; attesoché Cannobio non riconosceva altro superiore nelle cose temporali che l`Imperadore, come gia piü volte si e detto. Ed è da credere che cotale consuetudine ed usanza fosse anco approvata e conferrnata da Federico I Imperadore, cognominato Barbarossa, sotto cui parimente questo Borgo si reggeva e governava da se stesso in libertà, riconoscendo per l`Imperio, conciossiaché, se tal consuetudine non fosse stata da esso Federico Imperadore approvata e confermata, non ë verisimile che fosse stata da lui permessa e tollerata, essendo egli stato grandissimo ed acerrimo difensore e conservatore delle ragioni imperiali, ed avendo fatto molte guerre in Italia e specialmente in Lombardia per rivocarla e ridurla alla dovuta obedienza e divozione del sacro Imperio Romano, come e notissimo per le Istorie ed anco per la pace di Costanza fatta l`anno 1183 e registrata nel corpo della ragion civile. Il che anco confermasi e si può congetturare da questo che il detto Imperadore Federico, mentre che la quinta volta ritornò in Italia, il che fu l’anno 1176, per la via di Bellinzona ed Ossola,(come affermano gravi Istorici e particolarmente Tristano Calco, il Bugatto, Francesco Ballarino cittadino Comasco nella sua Cronaca ovver compendio delle cronache di Como, ed altri) venne anco a Cannobio, dove fu dai Cannobini ricevuto con molto onore. Ed essendo stato in un fatto d`armi rotto dai Milanesi, egli si ritirò a Como nella fortezza di Baradello, ed il resto del suo esercito si ritirò sopra le terre del Lago Maggiore, come scrive Tristano Calco, e perciò anco a Cannobio verisimilmente.

Che poi Cannobio nel tempo che si reggeva e governava da se stesso in libertà riconoscesse l’Imperio, oltre che l’afferma espressarnente il P. Fr. Leandro nella descrizione d`Italia, provasi eziandio chiaramente del Proemio degli Statuti di esso Borgo, nelle parole citate nel Cap. 11. 

Quindi è  (per di questo fuori del nostro proposito) che essendo stato questo Borgo Imperiale e divoto dell` lmperio, quasi tutte le casate di esso Borgo solevano, e ancor oggi sogliono portare sopra le loro arme ed insegne I` aquila imperiale, cioè nera in campo giallo, e nel tempo delle pestifere fazioni dei Guelfi e Ghibellini seguitavano per lo più la fazione Ghibellina, come imperiale.

A Cura di:
   [Carlo Alessandro Pisoni]

La scheda che stai visualizzando è visibile GRATUITAMENTE.

Sostieni il Magazzeno

 

Magazzeno Storico Verbanese

Il sito del Magazzeno Storico Verbanese si rinnova. Visita il nuovo sito dell'associazione, scoprirai cosa è e cosa fa il Magazzeno Storico Verbanese. Tante nuove sezioni e novità ti aspettano per informarti sulla nostra associazione, sulle nostre pubblicazioni, sugli eventi organizzati e sponsorizzati dal Magazzeno e sulle collaborazioni in corso!

Visita il sito del Magazzeno Storico Verbanese!

 

Il Gazzettino

Il Gazzettino si rinnova, e da voce del Magazzeno Storico Verbanese che quotidianamente rende conto delle novità aggiunte al database sociale e dei lavori in corso, diviene, arricchendosi, esattamente come se fosse una vera testata giornalistica, un "contenitore culturale" di articoli singoli, editoriali, recensioni, commenti su fatti di cultura di lago e immediati dintorni, segnalazioni di particolari eventi, corrispondenze e altro ancora.

Sfoglia il Gazzettino!

 

Pubblicazioni del Magazzeno Storico Verbanese

Il Magazzeno propone una cospicua serie di pubblicazioni (più di venticinque, dunque circa due all'anno, a partire dal 2002) che portano quasi sempre il marchio del Magazzeno Storico Verbanese e – dal 2005 – della Compagnia de' Bindoni. Scopri le copertine, contenuti, descrizioni, disponibilità e riferimenti per conoscere possibilità di conseguirne copia.

Le pubblicazioni del
Magazzeno Storico Verbanese!

 

Archivio Eventi e Newsletter

Gli eventi e le newsletter sono ora gestite con il nuovo sito "istituzionale" del Magazzeno Storico Verbanese.

Qui puoi trovare l'archivio degli eventi e delle newsletter pubblicati fino all'inizio del 2013

Archivio Eventi fino ad aprile 2013

Archivio Newsletter fino ad aprile 2013

 


  • banner Comune di Cannero Riviera
  • banner Comune Di Maccagno
  • banner Comune di Verbania
  • banner Comunità Montana Valli del Verbano
  • banner Fondazione Cariplo
  • banner Fondazione Comunitaria VCO
  • banner Litografia Stephan
  • banner Navigazione Isole Borromee