STRUMENTI CULTURALI

del Magazzeno Storico Verbanese

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Denominazione:
Verbania, loc. Pallanza
Breve Abstract:
Il palazzo degli uffici
Abstract:
Venuto a dimostrarsi il bisogno a Pallanza di un palazzo che riunisse tutti quegli uffici governativi, che prima erano sparsi per i diversi edifici della città e spesse volte in sedi inadatte e poco decorose, l`Amministrazione Comunale veniva nella deliberazione di far costruire questo palazzo.
Per fare la cosa più completa, si deliberava di far prendere posto in esso anche un grande salone, che avrebbe dovuto diventare la sala più importante di Pallanza, ove si sarebbero tenuti permanentemente spettacoli cine- matografici e, saltuariamente conferenze, feste danzanti, banchetti, riunioni d`ogni genere.
Datogli l`incarico, l`architetto cav. Febo Bottini preparava il progetto che riuscì meravigliosamente e che si può dire sia stato il canto del cigno del grande pallanzese scomparso.
Avuti i denari con un mutuo vantaggioso ed approvato il progetto dalle superiori e competenti autorità, si iniziarono subito i lavori della costruzione in muratura, affidandoli all`impresa Garroni e Rossi di Suna, sotto la direzione dello stesso architetto Bottini. Venuto a mancare il compianto progettista, subentrò nella direzione il figlio architetto Giuseppe degno continuatore dell`opera paterna.
Ed ora la bella opera è compiuta. Dal di fuori verso via Manzoni, si eleva maestoso il palazzo con un colonnato in granito rosso ed una doppia loggia. Verso via Azari [attuale via Albertazzi] è una lunga teoria di finestre, prolungatesi per 34 metri. Sull`angolo, verso via Azari, a metà palazzo campeggia un elegante fascio littorio in marmo spiccante su un rettangolo pure marmoreo alto m. 1,50 e largo m. 0,75.
Il palazzo è alto venti metri e misura 12 metri di fronte e m. 34 di lato, occupando così un`area di metri quadrati 408.
Nell`interno, in cui si entra per un vestitolo elegante e vasto, vi si trova: al piano terreno il salone, che verrà adibito a cinematografo, che misura 25 metri di lunghezza, 9 di larghezza e 6 di altezza, con un`area così di metri quadrati 225. In questo salone possono comodamente banchettare quattrocento persone disposte su quattro file, con un metro di distacco fra una fila e l`altra. Oltre al salone, al pian terreno, sono anche tre camerini, il buffet ed il guardaroba. In un ammezzato, sono due locali pel guardiano ed una spaziosa cabina per la macchina cinematografica.
I due piani superiori sono composti di 14 locali ciascuno.
Nel sotterraneo, quattro locali, è messo l`impianto generale del riscaldamento.
A questo lavoro, sessanta operai dell`impresa Garroni e Rossi hanno dedicate circa trecento giornate lavorative.
I lavori accessorii sono stati compiuti: l`impianto completo della luce, compresa quella esterna, dal signor Giorgio Piga. Egli ha fatto un impianto superbo in tutti i locali e specialmente nel salone centrale. Le plafonnierres ed i bracci artistici in bronzo sono stati fatti su disegno del signor Piga della ditta Terzago di Intra, mentre i bracci all`esterno, in ferro battuto, pure disegnati dal Piga, furono accuratamente eseguiti dal signor Paglia. Le decorazioni interne furono eseguite da Sante Alberganti, l`impianto di riscaldamento dalla ditta Luini e Racchelli, gli impianti sanitari dalla ditta fratelli Zaretti, la verniciatura da Angelo Grisoni.
Il palazzo così completo è grandioso ed è costruito con intenti artistici e moderni. La sua architettura dimostra quanta arte e quanta cura, fin nei minimi particolari, mettesse nelle sue opere il cav. Bottini, che Pallanza piange ancora.

La Gazzetta, 23 aprile 1927
A Cura di:
   [Leonardo Parachini]

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Magazzeno Storico Verbanese

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Biografia Carlo Alessandro Pisoni

Carlo Alessandro Pisoni (Luino, 1962 - Varese, 2021). Seguendo le orme del padre Pier Giacomo, dal 1991 al 2017 è stato conservatore, per gentile concessione dei principi Borromeo, dell'Archivio Borromeo dell'Isola Bella. Appassionato studioso e ricercatore, ha sempre voluto mettere a disposizione degli altri conoscenze e scoperte, togliendo la polvere dai fatti che riguardano Lago Maggiore e dintorni; insieme a studiosi e amici, ha riportato alla luce tradizioni, eventi e personaggi passati dal lago, condividendoli con la sua gente.

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