STRUMENTI CULTURALI

del Magazzeno Storico Verbanese

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Elenchi di funzionari e cariche pubbliche in «ANGERA»

Denominazione:
Angera
Breve Abstract:
Chiese scomparse - Chiesa di S. Pietro
Abstract:
Per questa chiesa si può ipotizzare un`origine molto antica, come può fare supporre la sua dedicazione, ed è la chiesa con la documentazione più antica: è citata infatti nella ”Passio Arialdi” di Andrea da Strumi, risalente alla fine del 1000 o all`inizio del 1100, in cui viene descritto il martirio di S. Arialdo Nel manoscritto, pubblicato per la prima volta nel 1657, sono riportate le parole di un discepolo di Arialdo, che viene ad Angera per avere notizie di Arialdo: “mentre stavo entrando nel paese, trovai lungo la strada una chiesa dedicata a S. Pietro, verso la quale, in quel momento, si stava dirigendo in processione, una gran folla di chierici e di laici”.
La chiesa è poi citata nel Liber notitiae Sanctorum Mediolani dell`inizio del 1300, e ricompare solo nella Visita Pastorale di Carlo Borromeo, del 1567, dove è elencato fra gli oratori in rovina, dei quali viene ordinato l`abbattimento, trasferendo i loro beni alla Fabbrica della Chiesa di Santa Maria.
Nel 1579, al tempo della Visita pastorale di Bernardino Tarugi, la chiesa non è ancora abbattuta, e il delegato dell`Arcivescovo si reca a visitare le rovine: ”il giorno di giovedì 9 aprile 1579, Visitò la chiesa campestre di S. Pietro distante da Angera quasi un miglio, le cui pareti minacciano rovina. Questa chiesa è piena di sassi ed è rivolta verso oriente. Antica e per quanto appare dalle vestigia fu fabbricata con grandi mezzi. Senza cancelli”
Negli anni, o meglio, nei secoli successivi, non si trova più S. Pietro nei documenti ecclesiastici, ma la chiesa non fu dimenticata dalla popolazione, che fece ricostruire una cappella che è giunta fino ai giorni nostri.
Nella ”Descrizione storica cronologica della Contea e città d`Anghiera e della fortezza d`Arona” del 1779 Socrate Pesidestro (pseudonimo del frate cappuccino Giovanni Battista Pertossi) parlando della morte di Arialdo, dice che ”allora v`era la Chiesa Collegiata dedicata a S. Pietro”: che fosse ”collegiata” è una notizia senza alcun fondamento storico, che non ha riscontro in alcuno documento, ma da allora in alcuni scritti si ritrova ”la Collegiata di San Pietro”.
Di sicuro si può dire che la chiesa era posta all`ingresso di Angera sulla strada che arriva da Sesto Calende all`incrocio fra le attuali via Caduti Angeresi e via Torino, dove si può ancora vedere la struttura di un piccolo edificio religioso, trasformato in abitazione civile; poco prima vi è la via che ancora oggi si chiama ”Prato di San Pietro”. Ancora nel 1820, in occasione della sistemazione della strada per Sesto, nella mappa del progetto è visibile il piccolo edificio, che fu definitivamente riadattato ad abitazione privata poco prima del 1940, conservando sulla facciata gli affreschi che qualche angerese ancora ricorda, raffiguranti un San Pietro con il gallo, S. Paolo e altri Apostoli; questi dipinti erano già allora in cattive condizioni e furono definitivamente distrutti quando venne aperto un balcone su quella che doveva essere la facciata della chiesetta.


Fonti bibliografiche
L. Besozzi, N Grossi - Chiese e Confraternite scomparse di Angera - Quaderni Angeresi n. 4 dell’Associazione Culturale “Partegora”, Angera 2003
Autore:
   [Luciano Besozzi]

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Biografia Carlo Alessandro Pisoni

Carlo Alessandro Pisoni (Luino, 1962 - Varese, 2021). Seguendo le orme del padre Pier Giacomo, dal 1991 al 2017 è stato conservatore, per gentile concessione dei principi Borromeo, dell'Archivio Borromeo dell'Isola Bella. Appassionato studioso e ricercatore, ha sempre voluto mettere a disposizione degli altri conoscenze e scoperte, togliendo la polvere dai fatti che riguardano Lago Maggiore e dintorni; insieme a studiosi e amici, ha riportato alla luce tradizioni, eventi e personaggi passati dal lago, condividendoli con la sua gente.

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