STRUMENTI CULTURALI

del Magazzeno Storico Verbanese

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Elenchi di funzionari e cariche pubbliche in «ANGERA»

Denominazione:
Angera
Breve Abstract:
Chiese esistenti - Oratorio di S. Liberata
Abstract:
La prima notizia che riguarda S. Liberata in Angera è quella del ”Liber notitiae Sanctorum Mediolani” in cui è elencato un altare dedicato a S. Liberata nella Chiesa di S. Cristina in Angera; la chiesa o meglio Oratorio dedicato alla santa venne costruito in anni successivi nella posizione dove ancora oggi si trova, anche se non visibile trovandosi nel giardino di una villa sotto la rocca e il cui muro di cinta costeggia l`attuale via Lombardia.
Nessun documento e nessuna tradizione ci permettono di determinare con una certa sicurezza quando in Angera fu costruito l’Oratorio dedicato alla Santa: sicuramente era esistente nel 1406 quando una riunione delle Comunità di tutta la Pieve di Angera venne tenuta ”prope ecclesiam sancte Deliberate”.
L’Oratorio ricompare poi nelle prime Visite Pastorali del 1567 e 1569, dopo le quali viene ordinato l’abbattimento dell’edificio, disposizione non eseguita dagli angeresi.
Nel 1634 il marchese Giulio Cesare Borromeo acquista un chioso, detto di Santa Liberata, ”con la chiesa dentro” o con quel che restava dell’edificio ed inizia la ricostruzione dell’Oratorio, portata a termine dal figlio Giovanni.
Nel 1644 la nuova chiesa è completata e ad essa viene assegnata una rendita di L. 27 per la celebrazione di una messa mensile e di una nel giorno festivo della Santa. Le messe dovranno essere celebrate da un Cappellano scelto dalla Casa Borromea.
Le Cronache del Capitolo della Prepositurale del 1700 riportano che per tutto il secolo il giorno 18 gennaio si celebrava una messa solenne nell`oratorio della santa ”protettrice delle partorienti” in quella che è la ”festa delle donne”; per la celebrazione veniva fatta da parte delle donne una raccolta di elemosine casa per casa.
Il culto di S. Liberata è continuato nella devozione popolare delle donne, ma la chiesa è andata lentamente in disuso nel 1800, anche per non essere aperta al pubblico.
Nel 1870 i Borromeo vendono lo stabile, trasferendo all`acquirente tutte i diritti e i doveri annessi al Patronato di Santa Liberata, che passano infine in una successiva vendita nel 1877 a Carlo Servolini di Milano; nel 1891 il Servolini giunge ad una transazione con il Prevosto di Angera affrancando l`onere delle 12 messe che grava sullo stabile, chiudendo in tal modo definitivamente la storia della Chiesa di Santa Liberata e del suo Beneficio.
Nella chiesa resta un affresco con le sante Agata e Liberata e nella canonica della Parrocchiale di S. Maria Assunta un quadro che rappresenta la santa secondo la tradizione iconografica locale, come cioè una giovane donna con dei bambini infanti.
Fino a pochi anni fa, le donne di Angera e delle frazioni si riunivano ancora per un pranzo in onore di Santa Liberata, riservato alle sole donne sposate.


Fonti bibliografiche
L. Besozzi, N Grossi - Chiese e Confraternite scomparse di Angera - Quaderni Angeresi n. 4 dell’Associazione Culturale “Partegora”, Angera 2003
L. Merzagora Conca – Santa Liberata, un oratorio e una cappellania della Pieve di Angera – in Atti dell’Accademia Pontaniana Vol. LIII, Napoli 2004
A Cura di:
   [Luciano Besozzi]

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Magazzeno Storico Verbanese

A tutti gli amici e studiosi che nel tempo avete condiviso o vi siete interessati alle attività della Associazione Magazzeno Storico Verbanese, dobbiamo purtroppo comunicare che in seguito alla prematura scomparsa di Alessandro Pisoni, la Associazione stessa, di cui Alessandro era fondatore e anima, non è più in grado di proseguire nella sua missione e pertanto termina la sua attività.

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Biografia Carlo Alessandro Pisoni

Carlo Alessandro Pisoni (Luino, 1962 - Varese, 2021). Seguendo le orme del padre Pier Giacomo, dal 1991 al 2017 è stato conservatore, per gentile concessione dei principi Borromeo, dell'Archivio Borromeo dell'Isola Bella. Appassionato studioso e ricercatore, ha sempre voluto mettere a disposizione degli altri conoscenze e scoperte, togliendo la polvere dai fatti che riguardano Lago Maggiore e dintorni; insieme a studiosi e amici, ha riportato alla luce tradizioni, eventi e personaggi passati dal lago, condividendoli con la sua gente.

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