A Germignaga vi è quella immensa e ricca filanda del sig. Cesare Bozzotti perfetto gentiluomo, fu uno dei nostri primi abbonati per molte copie del giornale, che esso gode la stima generale e la nostra; a Germignaga adunque il Tiratore [ndr. pseudonimo di un redattore] si trovava
chez lui. Ma anche la pazienza ha un limite, ed il nostro Gallo (si chiama così per soprannome, il Tiratore) venne avvisato, che la Volpe gli voleva far la festa, e lui furbo ha guadato il fiume Tresa, ed è venuto a prostrarsi ai nostri piedi, e noi l`abbiamo accettato e nominato per adesso Ispettore.
Mentre scriviamo, ci arrivano altre lettere, una della
Forbice, l`altra del
Trottapiano che vuol prevenire gli altri, le altre lettere non sono assicurate né raccomandate, sono lettere che vengono dalla Valcuvia, dove molti hanno già pagato; saranno quindi offerte di altri corrispondenti. Domani le apriremo, e, se saranno come pensiamo, completeremo il quadro! Nel prossimo. numero daremo la spiegazione del pseudonimo di tutti, e li metteremo in ordine di battaglia, e li faremo manovrare.
Che ridere faranno fare! Noi conosciamo anche l`arte militare, ci siamo battuti, ed attendiamo di già tre provocazioni a duello. Intanto abbiamo fatto affilare la spada dal bravo Scorzini, e per assicurarci da un tradimento ci siamo corazzati, e bombarderemo. Ma noi ci batteremo di più sulla carta e sul lago od al tavolo. Fanno così tutti i giornalisti per abbattere gli avversari.
- Oh! se a Lesa vi fosse ancora il mio caro Maestro Alessandro Manzoni, andrei a farmi correggere le bozze di stampa, ma ci fu, e non è più. Se al Nord volgo lo sguardo, più non vedo il mio precettore Angelo Brofferio. Per sempre se ne partì da Locarno, ma scrivendo sulla sua casa
Verbanella.
Se vivesse ancora il nostro caro cugino Felice Romani, ci faremmo aiutare a far dei versi. Ma no; esso pure ci ha lasciati. Su Giulio Carcano, che d`estate villeggia sul nostro lago, non possiamo fare assegnamento. E poi l`illustre uomo è ammalato, e quegli ingrati giornali di Milano d`ogni colore, rossi, bianchi e verdi , sì (anche) verdi, non si degnano in cambio di darci sue notizie. Sicché non contiamo che sulla nostra truppa, e musica ma vi avvertiamo che faranno tanto fracasso da stordire. Adesso ditemi, cari abbonati, se non vale la nostra cicalata L. 6.
A Parigi, nel 1858, noi eravamo colà impiegati quando la Rachel passò all`altra vita. Il mio principale
Il Figaro, 48 ore dopo, pubblicò i tratti più salienti della vita dell`illustre tragica. Ebbene, il credereste? Le copie della prima edizione furono pagate franchi 50 cadauna, noi invece non abbiamo che il valore di 10 centesimi.
- A Cura di:
- [Gioacchino Civelli]
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